Un giacimento d’oro da oltre 1.000 tonnellate a circa 3.000 metri di profondità è stato scoperto in Cina, per un valore altissimo.
In Cina è stato scoperto un giacimento di oltre 1.000 tonnellate d’oro a 3.000 metri di profondità, attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate e un preciso studio del territorio. La notizia è stata riferita ai media locali dal dipartimento geologico della provincia di Hunan, per l’appunto dove è stata rinvenuta questa straordinaria quantità di oro, che va così ad accrescere la già prolifica produzione cinese.
Secondo la China Gold Association la produzione nel 2023 dell’oro in Cina è arrivata a ben 375,16 tonnellate nel 2023, con una crescita dello 0,84% rispetto all’anno precedente. Anche il consumo, secondo la medesima associazione, è in aumento, con un rialzo dell’8,78% annuo. Non c’è da stupirsi troppo, visto che l’attenzione verso questo metallo è particolarmente accesa negli ultimi tempi. Anche per la popolazione cinese l’oro è diventato sempre più appetibile, apparente sinonimo di sicurezza e stabilità.
Oltre 1.000 tonnellate d’oro nel giacimento cinese
Nella provincia cinese di Hunan è stato scoperto un giacimento d’oro davvero straordinario, in particolare nella contea di Pingjiang. Qui, nel giacimento aurifero di Wangu a una profondità tra 2.000 e 3.000 metri, sono contenute riserve d’oro per almeno 1.000 tonnellate. I ricercatori hanno infatti trovato 300 tonnellate d’oro già a 2.000 metri, stimando l’ulteriore tesoro del giacimento con l’uso di tecnologie all’avanguardia.
Come fatto notare da vari esperti del settore, il ritrovamento di oro nelle aree periferiche del luogo della scoperta rafforza le convinzioni maturate dai geologi e anzi fa sperare in riserve auree ancora più vaste di quanto prospettato. Le nuove tecnologie permettono comunque di effettuare scoperte di questa portata in tempi eccezionalmente rapidi e senza interventi invasivi superflui.
La tecnologia di prospezione archeologica, soprattutto la modellazione geologica 3d, si rivela sempre più importante per l’industria mineraria, soprattutto di Paesi come la Cina che dispongono di strumenti particolarmente innovativi. C’è anche da dire che Pechino investe non poco sul campo, riuscendo pertanto a sfruttare al meglio le ricche risorse offerte dal territorio. Così, i filoni d’oro vengono localizzati con notevole precisione e la quantità complessiva d’oro viene stimata in anticipo, ben prima di pianificare qualsiasi tipo di estrazione e futura lavorazione.
Soltanto nel marzo dello scorso anno, questa volta nella provincia di Shandong, è stato scoperto un giacimento d’oro da quasi 50 tonnellate, l’ennesimo di una lunga lista di miniere. Nulla però di paragonabile alla scoperta in Hunan, che pare riguardare almeno 1.000 tonnellate di metallo prezioso e dunque un valore di circa 79 miliardi di euro.
Secondo gli esperti, inoltre, è da sottolineare la qualità dell’oro rinvenuto, che potrebbe così dare una spinta notevole all’industria mineraria cinese. Di pari passo, anche la ricerca dell’oro continuerà a essere attenzionata grazie a questo nuovo segnale positivo, anche nel tentativo di stare al passo con l’enorme richiesta cinese.
I consumatori stessi stanno facendo una vera e propria corsa all’oro fisico, cercando un investimento sicuro per sé e le proprie famiglie nell’instabile contesto economico globale. Anche la Banca centrale cinese ha aumentato notevolmente le proprie riserve d’oro - con un improvviso arresto recente a causa dei costi - secondo gli economisti principalmente per guadagnare più autonomia dal dollaro americano. Di pari passo, infatti, si riducono le riserve di buoni del Tesoro americano.
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Al di là di questo aspetto, però, l’oro è tornato in auge fortemente nella popolazione comune, con un’eccezionale tendenza soprattutto tra i più giovani. Nella stragrande maggioranza dei casi, il metallo prezioso viene acquistato dai consumatori in quantità davvero minime, un po’ per volta, così da limitare la spesa e tentando nel frattempo di assicurare il proprio patrimonio. Ciò influenza anche i commercianti cinesi, soprattutto quelli online, che stanno facendo dell’insicurezza finanziaria del pubblico la più importante strategia di marketing. I “chicchi d’oro” vengono venduti con promesse di garanzia e solidità nel futuro, mentre la ricerca geologica e mineraria avanza a ritmi frenetici.
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