Stipendi più alti per gli insegnanti con il nuovo decreto sulla valorizzazione del personale docente: per chi scatta l’incremento in busta paga e a quanto ammonta?
Un aumento di stipendio, ma solamente per gli insegnanti che decidono di non trasferirsi e continuare a lavorare in scuole che fanno parte di territori più disagiati. È questa la principale novità del decreto, firmato dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, contenente i nuovi criteri per l’attribuzione delle risorse per la valorizzazione del personale docente.
I due criteri principali per la valorizzazione dei docenti riguardano la continuità didattica e l’appartenenza degli istituti a territori più disagiati. Il fondo prevede uno stanziamento da 30 milioni di euro l’anno e la novità è prevista dal Pnrr, all’interno della riforma del reclutamento e della formazione dei docenti.
Ma a quanto ammonterà l’aumento in busta paga per i docenti attraverso questo premio? E quali sono, esattamente, i criteri che verranno utilizzati per l’assegnazione delle risorse? Entriamo nel dettaglio.
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Scuola, arriva decreto per valorizzazione docenti
Il nuovo decreto prevede la valorizzazione degli insegnanti, che avverrà soprattutto in funzione della continuità didattica e dei territori considerati disagiati. Si tiene conto, come criterio, del numero di anni in cui il docente è rimasto nella stessa scuola a insegnare, in particolare in una provincia diversa da quella in cui abita. Quindi viene premiato il mancato trasferimento per un ritorno al proprio domicilio.
Si tiene conto anche della sede di lavoro, con l’obiettivo di valorizzare il personale che da più anni insegna in istituti che si trovano in zone con maggiore disagio socio-economico, ma anche maggiore dispersione o rischio spopolamento. Nel caso in cui si verifichino tutte queste condizioni il premio economico sarà maggiore.
Aumento stipendi, chi può ottenere il premio
Gran parte delle risorse andrà ai docenti che non hanno ottenuto la mobilità, l’assegnazione provvisoria o l’utilizzazione né incarichi di insegnamenti a tempo determinato. Per il riconoscimento della continuità l’anno scolastico è considerato valido se si presta servizio per almeno 180 giorni, di cui almeno 120 di attività didattiche.
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Quanto aumenteranno le buste paga dei docenti
Giuseppe D’Aprile, della Uil scuola, presentando una simulazione a la Repubblica spiega che il beneficio andrebbe a 5mila e 700 scuole, per un totale di 19mila docenti. Sulla base di questa previsione si andrebbe incontro a un aumento medio annuo di 1.500 euro lordi. Ma solamente per il 2,9% del personale docente. Se invece si arrivasse a un aumento per il 5% degli insegnanti, vorrebbe dire poco più di 900 euro l’anno a testa.
Valorizzazione docenti, i presidi contrari
Mario Rusconi, presidente dell’Associazione presidi di Roma, ritiene che l’indennità per gli insegnanti che rimangono nella stessa scuola per un certo numero di anni non ha molto “a che vedere con la valorizzazione della professione docente”. A suo giudizio è stata ideata principalmente per evitare, a livello burocratico, i tanti trasferimenti di scuola.
Questo sistema, spiega Rusconi, non si basa sulla qualità professionale dell’insegnamento e non sarebbe quindi garanzia di un’efficace azione didattica per gli studenti. Servirebbe, più che altro, a evitare il valzer delle cattedre vuote a inizio anno scolastico.
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