Le scuole hanno l’obbligo di misurare la temperatura all’entrata e gli studenti a presentare un’autodichiarazione. Lo ha deciso la Regione Piemonte, ma Azzolina e Speranza hanno impugnato l’ordinanza. Le cose da sapere.
La scuola ha l’obbligo di misurare la temperatura degli studenti all’entrata, ma se impossibilitata a farlo, dovrà pretendere un’autocertificazione che garantisca che la temperatura è stata misurata a casa dalle famiglie.
A stabilire queste regola è l’ordinanza n.95 del 9 settembre per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 firmata dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio in vigore dal 14 settembre.
Ordinanza impugnata dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, che già nei giorni scorsi l’aveva definita “intempestiva e inopportuna”, e dal ministro della Salute Roberto Speranza, secondo quanto riportato da Ansa.
Ma Cirio non ha lasciato spiragli: “Crediamo di essere nel giusto”, aveva detto. “Io penso di avere dalla mia la ragione, perché si tratta della tutela della salute dei piemontesi. Questa non è una scelta mia personale, è una decisione condivisa dal mondo medico e scientifico”.
Modulo autocertificazione per andare a scuola
Almeno fino al 7 ottobre 2020 gli studenti del Piemonte dovranno presentare un’autocertificazione che comprova la misurazione della temperatura a casa e l’assenza di febbre.
La Regione non ha fornito un modulo fac simile da scaricare e compilare, ma potete usare questo modello pdf con i dati giusti da inserire e cosa dichiarare.
L’autocertificazione Covid-19 per la scuola potrà essere presentata tramite:
- modello di autocertificazione fai da te
- diario scolastico
- registro elettronico o altri strumenti digitali o qualunque altro mezzo ritenuto idoneo.
Cosa succede se non si porta l’autodichiarazione
Se l’alunno si presenta a scuola senza autocertificazione, la scuola avrà l’obbligo di misurargli la febbre per consentirgli l’ingresso. In questa operazione, spiega la Regione, le scuole possono avvalersi di volontari di Protezione civile e carabinieri.
Nell’ordinanza viene precisato che: “ogniqualvolta lo studente/operatore non sia in grado di esibire l’autocertificazione della febbre rilevata al proprio domicilio, sarà a carico della scuola la misurazione della temperatura e pertanto quest’ultima dovrà prevedere una dotazione di termometri in grado di misurare la temperatura a distanza e/o termoscanner per rilevare la temperatura agli studenti ed agli operatori al momento dell’ingresso; tale misura potrà essere rimodulata in relazione all’evoluzione della situazione epidemiologica”.
Azzolina contraria all’ordinanza
Anche se il governo ha affidato alle famiglie la responsabilità di misurare la febbre dei figli a casa prima di mandarli a lezione, in Piemonte l’obbligo scatta quindi per gli istituti.
La decisione di Cirio si è attirata le critiche di presidi e docenti, e anche il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha chiesto alla Regione di ripensarci.
Ma Cirio non ha intenzione di fare un passo indietro: “Un’autocertificazione”, risponde, “non è un problema per nessuno. Io scrivo e firmo tutti i giorni sul diario di mia figlia, attestandone la partecipazione o meno alla mensa. Né è esagerato chiedere alla scuola di controllare quanto certificato dalle famiglie. E nel caso manchi la certificazione, provvedere alla misurazione prima dell’inizio dell’attività scolastica”.
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