Scuola, a gennaio torna la didattica a distanza? Come sarà il ritorno in classe per i non vaccinati

Stefano Rizzuti

03/01/2022

Con il rientro a scuola potrebbero esserci nuove regole, soprattutto per i non vaccinati: si valuta l’ipotesi di ricorrere alla didattica a distanza per i più piccoli in caso di positivo in classe.

Scuola, a gennaio torna la didattica a distanza? Come sarà il ritorno in classe per i non vaccinati

Il rientro a scuola nel 2022 avverrà tra il 7 e il 10 gennaio nelle diverse regioni italiane. Ma il rischio è quello di un rinvio a causa dell’aumento dei contagi. Il governo, quindi, pensa a nuove regole per garantire un rientro in sicurezza per gli studenti italiani, soprattutto quelli di scuole elementari e prima media considerando che la campagna vaccinale per i più piccoli è stata appena avviata.

Le Regioni hanno proposto di modificare il protocollo per alleggerire le quarantene degli studenti, evitando il tampone immediato per tutti in caso di positivo in classe. L’idea è quella di ricorrere alla didattica a distanza solamente per i non vaccinati quando si registrano due positivi in classe. Per i vaccinati, invece, si continuerebbe in presenza con l’obbligo di mascherine Ffp2.

Le Regioni chiedono al governo di garantire la scuola in presenza, anche perché con l’attuale protocollo si presenta il problema dei test immediati per gli studenti che spesso le Asl non sono in grado di assicurare. Per la decisione sul rientro in classe si dovrà attendere il Consiglio dei ministri del 5 gennaio: “Sarà una decisione collegiale del governo”, assicura il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

Le ipotesi per il ritorno a scuola

L’ipotesi proposta dalle Regioni, quindi, è di applicare le regole già previste per gli alunni più grandi anche alle elementari e alla prima media: se due studenti risultassero positivi in classe si ricorrerebbe solamente all’autosorveglianza di cinque giorni e al test per i vaccinati o guariti negli ultimi tre mesi.

Per i non vaccinati si prevederebbe una quarantena di 10 giorni e la didattica a distanza. Invece con tre contagi in classe la valutazione spetterebbe alle Asl, anche per eventuali chiusure. Infine nelle scuole dell’infanzia la quarantena resterebbe di dieci giorni per tutti con tampone in caso anche di un solo positivo.

Dad per i non vaccinati, il governo spaccato

Nel governo non c’è però uniformità di visione sulle decisioni da prendere per il ritorno a scuola. Lega e Movimento 5 Stelle si dicono contrari a quella che definiscono come una “discriminazione” per gli studenti non vaccinati.

Dubbi vengono sollevati dai sottosegretari all’Istruzione, il leghista Rossano Sasso e la pentastellata Barbara Floridia. E con loro esprimono contrarietà anche gli esponenti di Fratelli d’Italia. C’è poi chi propone soluzioni più drastiche: il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, chiede un ritorno in dad per tutti gli studenti per tutto gennaio per poter vaccinare più bambini.

Ritorno a scuola, si decide il 5 gennaio

I ministeri dell’Istruzione e della Salute hanno avviato una valutazione informale per capire se la richiesta delle Regioni possa essere accolta. E anche l’Istituto superiore di sanità potrebbe esprimersi in queste ore. La decisione arriverà nel Consiglio dei ministri di mercoledì 5 gennaio. Draghi vorrebbe tenere aperta la scuola puntando su tracciamento e tamponi, avvalendosi anche dei laboratori militari per ora poco utilizzati dalle Regioni.

Scuola, cosa cambia a gennaio 2022

Per il rientro in classe a gennaio per il momento restano molti dubbi. L’unica certezza sarà l’utilizzo delle mascherine Ffp2 per gli insegnanti della scuola dell’infanzia e per le classe - dalle primarie alle secondarie - in cui ci sono alunni che non indossano le mascherine perché esentati per motivi di salute.

Resta da valutare il problema delle vaccinazioni degli under 12: sono iniziate da poco e ancora sono pochissimi i giovanissimi che hanno ricevuto la dose. Motivo per cui c’è chi, come De Luca in Campania, vorrebbe prendere tempo con un mese di dad.

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