Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi ha firmato il piano Scuola 4.0: un intervento trasformativo concreto della scuola italiana. Ecco in cosa consiste.
Come immaginare e costruire la scuola del futuro. È forse questa una delle sfide più grandi che deve affrontare il ministero della Istruzione, cercando di andare incontro alle esigenze dei propri studenti. Una scuola quindi che sappia stare al passo con le trasformazioni tecnologiche, modificando l’ambiente e i metodi didattici per l’insegnamento. La decisione di rinnovare le aule scolastiche italiane viene dalla consapevolezza che gli ambienti influiscono sul processo di apprendimento.
È proprio di questo ciò di cui ha parlato il ministro Patrizio Bianchi, dopo aver firmato il Piano scuola 4.0: un vero intervento “trasformativo concreto della nostra scuola”. Se la pandemia ha solo acuito i problemi strutturali preesistenti dell’istruzione italiana - come il divario territoriale - l’obiettivo che il ministero dell’Istruzione si è dato è quello di un ritorno alla normalità, ma superando gli attuali problemi.
La “scuola del futuro” è quindi un ambiente non solo rinnovato, ma aperto e inclusivo, ragione per cui l’11 maggio è stato firmato il Piano Estate 2022, dove le scuole sono chiamate a farsi carico, nel periodo estivo, delle difficoltà del mondo infantile e dei giovani, con un’attenzione particolare ai minori provenienti dalle zone di guerra. L’aria di rinnovamento e di progresso sembrano poggiare su solide base, quelle dei fondi del Pnrr, che consentono azioni fondamentali come “la lotta alla dispersione e la costruzione di asili nido”. Davanti a una simile promessa è opportuno conoscere cosa riserverà la scuola agli studenti per l’a.s. 2022-2023 e per quelli futuri: ecco quindi quali sono i punti chiave del Piano scuola.
Piano scuola 4.0: 100mila aule innovative per la didattica
Saranno 100mila le aule che su tutto il nostro territorio nazionale saranno rinnovate per creare spazi innovativi per la didattica. Sembra essere questo uno dei punti fondamentali del nuovo Piano scuola 4.0. Le aule dovrebbero disporre di tecnologie avanzate, dispositivi digitali per andare incontro alle esigenze degli studenti. Ogni aula dovrà disporre di schermi e dispositivi digitali e strumentazioni per una didattica immersiva, rendendo le lezioni più interattive e non frontali. Il Piano prevede anche la realizzazione, in ogni scuola secondaria di secondo grado, di laboratori per le “professioni del futuro”, con spazi e le dovute attrezzature per l’apprendimento delle competenze in ambiti tecnologici.
Stando a quanto spiegato dal ministro Bianchi, il cambiamento sarà molto veloce. Infatti non sarà previsto nessun bando: sarà lo stesso Ministero dell’Istruzione a distribuire i fondi in base al numero di aule e alunni; in questo modo ogni scuola avrà avere le proprie risorse per poter rinnovare gli ambienti scolastici. Sarà prevista la presenza di un gruppo di progettazione in ogni Istituto, coinvolgendo docenti e studenti. L’investimento complessivo nel Piano scuola sarà di 2,1 miliardi di euro attraverso il Pnrr e, come spiegato da Bianchi, utilizzando altri fondi strutturali si potranno rendere tutte le aule del Paese innovative entro il 2026. Un intervento che se dovesse essere portato a termine sarà “il più grande intervento complessivo di questo tipo mai realizzato” in Italia.
La nuova scuola 2022-2023: nuove assunzioni e formazione dei docenti
Per una didattica innovativa è fondamentale la formazione dei docenti. La formazione digitale dei docenti è determinante per poter supportare il Piano Scuola 4.0, perciò l’obiettivo Pnrr sarà mantenuto, come spiegato dal Ministro durante un’intervista del Sole 24ore. L’obiettivo del Ministero è quello di cambiare profondamente il modello formativo, prevedendo esperienze all’estero e campus di approfondimento tematici. “Anche il decreto che abbiamo approvato, attualmente all’esame delle commissioni in Senato (ossia la Riforma reclutamento e formazione docenti) punta moltissimo sulla formazione dei nostri insegnanti e del personale”. La riforma dovrebbe prevedere non solo delle modifiche al percorso universitario, ma anche alla formazione durante la vita lavorativa.
Infine il Ministero punta all’assunzione di 60mila docenti entro il 31 agosto, velocizzando le procedure concorsuali, inoltre con la riforma del reclutamento si prevede l’assunzione di altri 70mila docenti entro il 2024
Piano scuola: la riforma degli Its
Per il prossimo anno scolastico 2022-2023 è prevista la riforma degli Istituti tecnici superiori (Its). Il Ministro ha annunciato di essere giunti alla fine dell’iter per approvare la riforma, aumentando l’offerta formativa. Fino al 2026 sono previsti fondi per un totale di 1,5 miliardi, non solo rafforzando i percorsi formativi, ma supportando il rapporto con i territori. Entro la fine dell’estate il Ministero dovrebbe riuscire ad assegnare i primi 500milioni di euro agli istituti per rafforzare i laboratori e incrementare la didattica laboratoriale per “metterli al centro della grande trasformazione del nostro sistema produttivo”.
Questi i punti fondamentali per la scuola del domani e non ci sono dubbi sul fatto che il Ministero dell’Istruzione ha tutte le intenzioni di cambiare il volto della scuola italiana e con essa la didattica.
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