Se hai acquistato qualcosa da questo negozio online, il tuo conto bancario potrebbe essere a rischio

Ilena D’Errico

5 Febbraio 2025 - 21:44

Chi ha effettuato acquisti da questo e-commerce deve proteggere il proprio conto bancario. Ecco cosa sta succedendo.

Se hai acquistato qualcosa da questo negozio online, il tuo conto bancario potrebbe essere a rischio

Truffe online e furti di dati personali vanno a braccetto, diventando ogni giorno una minaccia sempre più pressante per i cittadini di tutto il mondo. In questa era super digitale è normale affidare a smartphone e pc informazioni delicate, conti correnti e carte di credito, documenti personali, password, immagini e molto altro ancora. Ci sono criminali che attaccano direttamente i cittadini, altri che passano attraverso siti web e servizi digitali per assicurarsi così la massima quantità di vittime possibile. Fortunatamente, quando i tentativi vengono scoperti i clienti possono essere avvertiti e difendersi così dalle frodi.

È proprio quello che è successo a Wacom, famosa azienda giapponese produttrice di tavolette grafiche di ogni genere. Dovresti infatti sapere che se hai acquistato qualcosa dal loro negozio online il tuo conto bancario potrebbe essere a rischio, come è stato comunicato tempestivamente proprio dal marchio. La società, conosciuta soprattutto dai grafici e dai disegnatori, ma non solo, ha infatti avvertito la clientela non appena accertato l’attacco informatico. Ecco tutto ciò che sappiamo.

Conti bancari a rischio dopo gli acquisti online

Wacom ha avvertito tutti i clienti affinché si tutelino in seguito agli attacchi informatici subiti. Secondo la società, gli attacchi hacker avrebbero avuto luogo dal 28 novembre 2024 all’8 gennaio 2025, quindi deve preoccuparsi per lo più chi ha compiuto acquisti online in questo periodo. Al momento non sono state ancora accertate le responsabilità e non sono nemmeno note le effettive conseguenze del cyberattacco. L’azienda sta quindi svolgendo tutte le indagini del caso per approfondire e soprattutto rafforzare i propri sistemi di sicurezza. In parallelo, Wacom sta cercando di individuare i clienti più a rischio per avvisarli personalmente del pericolo e invitarli a prendere tutte le precauzioni del caso per tutelarsi.

Nel frattempo, chiunque abbia effettuato acquisti dal loro negozio online, soprattutto se nel periodo interessato dalle violazioni di dati, è chiamato ad avere qualche accorgimento in più. Innanzitutto, nelle dichiarazioni ufficiali l’azienda ha consigliato di modificare le proprie credenziali di accesso al negozio online (nome utente e password) e di tutti gli account eventualmente collegati. Bisogna anche verificare i movimenti sul conto corrente o su altri strumenti di pagamento utilizzati per evidenziare qualsiasi azione sospetta, da segnalare alle autorità e possibilmente anche all’azienda. Wacom ha inoltre invitato a controllare con attenzione le comunicazioni ricevute, tutelandosi da possibili tentativi di phishing.

Non è però stato chiarito quali dati siano stati rubati e come, probabilmente perché la stessa società sta ancora eseguendo i controlli necessari prima di rilasciare ulteriori informazioni. Il phishing resta in ogni caso una minaccia concreta, a maggior ragione se gli hacker hanno ora indicazioni specifiche sui clienti e sulle modalità di comunicazione impiegate dalla società. Chi riceve sms, email o telefonate in cui il mittente presunto è Wacom deve quindi fare molta attenzione, controllando i recapiti ufficiali, evitando sempre di lasciare dati personali o cliccare link sospetti.

Chi ha effettuato acquisti può comunque avvisare anche il proprio istituto di credito o modificare in autonomia le impostazioni sui pagamenti online e sugli addebiti per una maggiore tutela dalle truffe. Si tratta di precauzioni sempre valide, anche perché Wacom non è certo l’unica vittima di attacchi del genere. Bisogna tuttavia specificare che non dovrebbero esserci ripercussioni di alcun tipo sulla vendita dei prodotti tramite terzi e-commerce, tra cui per esempio Amazon, tanto meno nei negozi fisici.

Va inoltre ricordato che le truffe cosiddette phishing, nelle quali i truffatori si fingono enti istituzionali o altri soggetti con reputazione affidabile per aggirare la diffidenza e ottenere dati personali dagli utenti, stanno dilagando in Italia. Dall’inizio dell’anno le forze dell’ordine hanno avviato diversi progetti di informazione e prevenzione, invitando alla prudenza.

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