La Corte di Strasburgo ha respinto il ricorso della comandante e dei migranti della Sea Watch, che chiedevano il via libera allo sbarco
La Corte di Strasburgo per i diritti dell’uomo ha respinto il ricorso dei migranti della Sea Watch, la nava Ong bloccata al largo delle coste italiane dal Viminale. A dare la notizia è proprio Matteo Salvini, che in un post su Facebook rivendica “la scelta di ordine, buon senso, legalità e giustizia dell’Italia”. La Corte Europea ha detto comunque di “contare sulle autorità italiane affinché continuino a fornire l’assistenza necessaria alle persone che si trovano a bordo della Sea Watch 3 in situazione di vulnerabilità per la loro età o per le loro condizioni di salute”.
Corte europea dice no a sbarco Sea Watch
Sceglie di non intervenire sulla questione migranti la Corte di Strasburgo, che oggi, 25 giugno ha scelto di non accogliere il ricorso degli africani salvati dalla Sea Watch. Questa mattina, tra l’altro, il ministro Matteo Salvini aveva già anticipato che il parere della Corte non avrebbe influito sulla sua scelta di impedire lo sbarco.
Strasburgo era chiamata a decidere affinché fossero prese “misure provvisorie” per consentire lo sbarco per evitare “danni irreparabili”. Condizioni straordinarie che la Corte, dato il precedente via libera a minori e donne incinte, non ha trovato. Rimangono in alto mare quindi i 47 migranti, a una settimana e mezzo dal salvataggio.
Comandante Sea Watch disposta a violare Sicurezza bis
I ricorrenti, ovvero il capitano della Sea Watch 3 e i migranti, avevano denunciato il mancato rispetto degli articoli della Convenzione 2 (diritto alla vita) e 3 (divieto di trattamenti degradanti). Dopo aver esaminato la situazione, la Corte non ha rilevato “un vero e proprio rischio di danni irreparabili”.
La comandante della nave Carola Rackete ha annunciato oggi, in un’intervista a Repubblica, che sarebbe disposta a violare le disposizioni del Decreto sicurezza bis.
Solo ieri il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva detto ieri che nell’arco di qualche ora i migranti sarebbero sbarcati e distribuiti fra vari Paesi europei, fra cui la Germania. Quest’ultima però ha rifiutato di collaborare.
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