L’innovazione può portare con sé anche degli effetti di secondo ordine - o second-order effect - ovvero delle conseguenze indirette e non sempre previste.
L’innovazione è un processo fondamentale per lo sviluppo e il progresso delle società, delle imprese e delle tecnologie. Tuttavia, è importante considerare che l’innovazione può portare con sé anche degli effetti di secondo ordine - o second-order effect - ovvero delle conseguenze indirette e non sempre previste.
In questo articolo, esploreremo i second-order effect dell’innovazione e come questi possano influenzare diversi settori.
1. Introduzione al second-order effect
Il modello mentale noto con il nome di second-order effect, ossia il come approcciarsi all’effetto domino generato da un determinato fenomeno, è diventato rilevante durante la crisi del Coronavirus.
Questo modello mentale aiuta a interpretare il futuro e gli impatti spingendo l’individuo a focalizzare la propria attenzione non sulle conseguenze ovvie e immediate, ma su quelle che possono catturare maggiori opportunità.
Il modello consente di non ignorare la catena di effetti del domino e comprendere al meglio gli impatti di natura sociale ed economica.
Un esempio classico di effetto di secondo ordine è quello del controllo degli affitti a New York dopo la Seconda Guerra Mondiale. Al fine di fornire alloggi a prezzi accessibili ai veterani di guerra, il governo ha imposto un tetto ai prezzi degli affitti. Tuttavia, questo ha portato a un deterioramento della qualità degli immobili e a una riduzione dell’offerta abitativa, rendendo gli alloggi ancora più costosi.
Un altro esempio riguarda il Regno del Bahrain, dove lo sviluppo urbano ha portato all’escavazione di terreni dall’interno dell’isola e al loro deposito sulla costa, per creare nuovo terreno edificabile. Questo processo ha causato l’essiccamento delle sorgenti d’acqua sotterranee, trasformando l’isola in un deserto.
Un esempio più recente del second-order effect è quello legato all’avvento dei monopattini elettrici, che hanno portato come prima conseguenza la riduzione dell’utilizzo dell’auto e dunque un calo del traffico e dello smog nelle metropoli.
Continuando, questi hanno generato un secondo effetto che riguarda l’aggiornamento del codice stradale e la creazione di corsie dedicate ai monopattini generando infine delle opportunità come, ad esempio, lo sviluppo di un nuovo business legato alle assicurazioni dei monopattini.
2. Come gestire il second-order effect
Per gestire questo modello mentale, è importante adottare un approccio olistico e considerare tutte le possibili conseguenze di un cambiamento.
Per comprendere e gestire gli effetti di secondo ordine, è importante valutarli in modo sistematico. Questo può essere fatto attraverso diversi passaggi:
- Identificazione dei second-order effect: il primo passo è identificare gli effetti di secondo ordine potenziali. Questo può essere fatto attraverso l’analisi dei dati, la consultazione degli esperti e la ricerca di casi simili in passato.
- Valutazione dell’impatto: successivamente, è necessario valutare l’impatto degli effetti sulla società, l’ambiente e l’economia. Questo può includere l’analisi dei costi e dei benefici, la valutazione dei rischi e la stima degli impatti a lungo termine.
- Sviluppo di strategie di mitigazione: una volta compresi i second-order effect e il loro impatto, è possibile sviluppare strategie per mitigarli. Questo può includere la regolamentazione, l’educazione e la formazione, la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie e la collaborazione tra settori e organizzazioni.
- Monitoraggio e aggiustamento: infine, è importante monitorarli nel tempo e apportare eventuali aggiustamenti alle strategie di mitigazione, se necessario.
In sintesi bisogna:
- Valutare le possibili conseguenze
- Monitorare gli effetti nel tempo
- Adottare misure correttive se necessario
3. Gli effetti second-order effect e la responsabilità delle aziende
Le aziende che introducono innovazioni hanno la responsabilità di considerare e gestire gli effetti secondari delle loro innovazioni.
Questo può includere la valutazione degli impatti sociali, ambientali ed economici delle loro innovazioni e lo sviluppo di strategie per ridurre eventuali impatti negativi.
Ricordando le parole di Stephen Covey, autore de I sette pilastri del successo: «Sebbene siamo liberi di scegliere le nostre azioni, non siamo liberi di scegliere le conseguenze delle nostre azioni».
L’innovazione, come componente fondamentale del progresso, va gestita con saggezza e attenzione ai dettagli, considerando sempre gli effetti secondari e le loro possibili conseguenze.
4. Conclusione
L’innovazione è fondamentale per il progresso e lo sviluppo della società, ma è importante considerare i second-order effect che possono derivare dall’introduzione di nuove tecnologie, pratiche o politiche.
Valutare attentamente le possibili conseguenze, monitorare gli effetti nel tempo e adottare misure correttive quando necessario può contribuire a garantire che l’innovazione porti a un miglioramento sostenibile e duraturo
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