Versione di latino, seconda prova Maturità per il Liceo classico: aggiornamenti in tempo reale per tracce e soluzioni, il testo è di Seneca.
È il giorno della seconda prova dell’esame di Maturità 2023 che per gli studenti del Liceo classico vuol dire traduzione di una versione di latino. Stando ai primi rumors, il testo che gli studenti dovranno analizzare è di Seneca.
Entrando nel dettaglio del testo di Seneca scelto per la seconda prova del liceo Classico, si tratta del “Chi è saggio non segue il volgo” tratto da “Lettere morali a Lucilio”.
Dopo la parentesi caratterizzata dall’anno scolastico 2021-2022, quando la traccia della seconda prova d’esame è stata scelta dalle singole commissioni, torna a essere il ministero dell’Istruzione a occuparsene con la sola eccezione degli istituti professionali.
Per gli studenti del Classico, evitata la tanto temuta versione di greco, come pure l’accoppiata latino-greco, resta solamente di scoprire quale sarà il testo di prosa classico, solitamente lungo tra le 10 e le 12 righe, da tradurre, al quale ricordiamo che seguiranno tre quesiti relativi alla comprensione e all’interpretazione del brano, all’analisi linguistica, stilistica ed eventualmente retorica, all’approfondimento e alla riflessione personale.
Seconda prova Maturità liceo classico, tracce e soluzioni
Di seguito, non appena saranno disponibili, allegheremo la traccia della seconda prova dell’esame di Maturità del Liceo classico e le relative soluzioni. Ricordiamo che anche la seconda prova d’esame inizia alle 8:30 e solo allora avrà inizio l’apertura dei relativi plichi ministeriali.
Ecco la traccia
Di seguito la traccia della versione di Seneca (di cui di seguito trovate la traduzione):
Ecco la traduzione
Di seguito la traduzione della versione di Seneca del brano Chi è saggio non segua il volgo:
La solitudine non è di per sé maestra di onestà o la campagna di frugalità; però, quando se ne sono andati testimoni e spettatori, cessano i vizi, che si beano di essere ostentati e osservati. (70) Chi indossa vesti di porpora per non esibirle? Chi mette le vivande in stoviglie d’oro solo per se stesso? Davvero uno dispiega lo sfarzo del suo lusso, sdraiato in solitudine, all’ombra di un albero nei campi? Nessuno sfoggia per il piacere dei suoi occhi o di poca gente o degli amici, ma sciorina l’apparato dei suoi vizi secondo la folla che lo guarda. (71) È proprio così: la spinta verso tutto quello per cui diamo segni di follia è la presenza di un ammiratore e di un testimone. Spegni il desiderio, se togli la possibilità di ostentazione. L’ambizione, lo sfarzo, la sfrenatezza, hanno bisogno della ribalta: se li tieni nascosti, ne guarirai. (72) E così, se ci troviamo in mezzo allo strepito delle città, ci stia a fianco uno che ci consigli, e alla lode di ingenti patrimoni opponga la lode di chi è ricco con poco e misura le ricchezze dall’uso che se ne fa. Contro coloro che esaltano il favore della massa e il potere, lui sottolinei con ammirazione l’esistenza ritirata dedita agli studi e l’anima che si ripiega su se stessa. (73) Dimostri che quegli uomini giudicati dalla massa felici stanno, invece, tremanti e sbigottiti in quella loro posizione invidiata e di sé hanno un’opinione ben diversa da quella degli altri; quelle che per gli altri sono cime elevate, per loro sono precipizi. E così si scoraggiano e tremano ogni volta che spingono lo sguardo nell’abisso della loro grandezza: pensano alla possibilità di cadute tanto più pericolose quanto più uno sta in alto. (74) Allora hanno paura di quello che desideravano e la prosperità che li rende insopportabili agli altri, pesa su loro ancora più insopportabile. Allora elogiano la vita calma e indipendente, detestano il loro splendore e cercano di fuggire quando la situazione è ancora stabile. Allora li vedi darsi alla filosofia per paura, ragionare saggiamente spinti dal timore della mala sorte. Come se la buona fortuna e il ben ragionare fossero agli antipodi, noi abbiamo più buon senso quando le cose vanno male: quando vanno a gonfie vele, ci tolgono la capacità d’intendere. Stammi bene.
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Il brano di Seneca, titolato «Chi è saggio non segue il volgo» (tratto dall’opera «Lettere morali a Lucilio», vede l’autore mostrare all’amico Lucilio l’importanza dei precetti della filosofia, i quali possono portare alla virtù in mezzo ai falsi valori.
A tal proposito, consigliamo di ricaricare la pagina per non perdervi eventuali aggiornamenti.
Seneca è l’autore della seconda prova
Secondo indiscrezioni è Seneca (come tra l’altro avevamo previsto) l’autore scelto per la traduzione di latino. Attendiamo aggiornamenti sul testo.
Seconda prova Maturità liceo classico, i consigli dell’esperto
Nell’attesa di conoscere le tracce e le soluzioni della prova di Latino dell’esame di Maturità per gli studenti del Liceo classico, riportiamo alcuni consigli che potrebbero essere utili per lo svolgimento dell’esame.
A tal proposito l’Ansa ha pubblicato i consigli di Valentina Vollaro, docente esperta di lingue classiche, la quale si sente pronta a scommettere sul fatto che la scelta del ministero dell’Istruzione riguardo all’autore della seconda prova ricadrà su una delle figure principali, come ad esempio Cicerone e Seneca, oppure su degli autori minori come Plinio il Giovane e Aulo Gellio.
Se invece dovesse arrivare un autore sconosciuto, il consiglio è di “puntare tutto sulle proprie conoscenze storiche”, in quanto la contestualizzazione dell’autore rappresenta un’operazione “imprescindibile” ai fini del buon esito della prova.
La docente ricorda poi l’importanza della grammatica: dall’ablativo assoluto al cum narrativo come pure il periodo ipotetico, gerundio e gerundivo, sintassi dei casi e i vari congiuntivi indipendenti. E attenzione alle “trappole” come ad esempio le possibili forme polivalenti: come sottolinea Vollaro, infatti, si potrebbe incappare in un termine ablativo che a seconda del contesto potrebbe esprimere diverse determinazioni. I “falsi amici” della lingua latina potranno essere risolti solamente in un modo: consultando il dizionario.
Importante è poi rileggere così da accertarsi che tutte le forme verbali concordino tra di loro e che il testo abbia un senso logico. Non bisogna farsi prendere dall’ansia ma neppure essere troppo sicuri del primo risultato: d’altronde lo studente avrà a disposizione 6 ore di tempo, tanto vale sfruttarle al massimo così da ridurre al minimo le percentuali d’errore.
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