I mercati europei oggi inaugurano la sessione con la conferma della recessione industriale in Germana: i dati relativi a dicembre hanno segnato un tonfo peggiore delle attese.
In attesa dell’apertura delle Borse europee oggi, dalla Germania è arrivata la conferma che la produzione industriale è in crisi ed è peggiorata nella rilevazione mensile a dicembre.
Il risultato tedesco segnala una recessione dell’industria nell’economia europea un tempo motore dell’intero continente e ora etichettata come malato d’Europa a causa di un rallentamento della crescita e della produzione che si è aggiunto a problemi di bilancio statale.
Mentre i mercati mondiali fanno i conti con lo spiraglio di ottimismo lanciato ieri dalla Cina per sostenere le proprie azioni in svendita nelle ultime settimane per un calo di fiducia e con le diverse dichiarazioni dei funzionari Fed, gli investitori europei tengono monitorati i dati macro.
Il vecchio continente, in bilico anch’esso tra la fine del rialzo dei tassi e l’attesa per una diminuzione del costo del denaro, deve affrontare una debolezza economica generale che lascia scettici i trader. Il pessimo risultato sulla produzione industriale tedesco si aggiunge alle previsioni poco incoraggianti su una piena ripresa nel 2024. Il sentiment dei mercati europei è destinato a indebolirsi?
La recessione industriale tedesca inaugura la giornata delle Borse europee
La produzione industriale tedesca ha esteso il suo tonfo nel dato mensile di dicembre, evidenziando così il settimo mese consecutivo di ribassi.
La produzione è scesa dell’1,6% rispetto a novembre, guidata dai settori chimico ed edilizio, secondo l’ufficio statistico. Il calo è stato di gran lunga peggiore del -0,5% previsto dagli analisti in un sondaggio di Bloomberg e il suo livello complessivo è ora il più basso da giugno 2020. Escludendo lo shock della pandemia, l’ultima volta che è stato così debole è stato nel 2010.
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La Germania si trova ad affrontare una potenziale recessione dopo che la produzione è diminuita dello 0,3% nel quarto trimestre del 2023 e quest’anno è iniziato su basi fragili. I dati sottolineano la difficoltà nel rilanciare l’economia in un contesto di debole domanda globale, alti tassi di interesse e conseguenze durature della crisi energetica.
All’inizio di questa settimana sono arrivate notizie contrastanti, quando i dati hanno mostrato un aumento inaspettato degli ordini industriali di dicembre insieme a un continuo calo delle esportazioni.
Il contesto dell’inflazione e dell’occupazione rimane più positivo. La crescita dei prezzi al consumo è rallentata più del previsto a gennaio al 3,1% e il calo della disoccupazione ha sottolineato la sorprendente resilienza del mercato del lavoro. Ma il ministro delle Finanze Christian Lindner ha avvertito che la Germania sta soffrendo a causa del suo fallimento nel rilanciare la produzione.
“Non siamo più competitivi”, ha detto lunedì a un evento Bloomberg a Francoforte. “Stiamo diventando più poveri perché non abbiamo crescita. Restiamo indietro”.
Tuttavia, l’aumento della produzione del 4,0% nell’industria automobilistica ha avuto un effetto positivo sul risultato complessivo. Nell’ultimo trimestre dell’anno, dato meno volatile, la produzione industriale è scesa dell’1,8% rispetto ai tre mesi precedenti.
La coppia EUR/USD si mantiene sopra 1,0750, beneficiando di un ritiro della forza del dollaro Usa e dell’ottimismo dei mercati che indebolisce la domanda del biglietto verde. L’Euro, quindi, sembra ignorare i dati contrastanti sulla produzione industriale tedesca.
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