Il paese tedesco ha avviato lo scorso anno un test sulla settimana corta di lavoro. E il risultato è stato sorprendente.
In principio sono stati i paesi nordici ad adottare la settimana lavorativa corta di 4 giorni anziché 5 con risultati favorevoli. Le persone lavorando meno e avendo più tempo libero a disposizione, si è scoperto essere più felici ma sopratutto più produttivi con il risultato che lavorando meno ore il rendimento restava uguale o addirittura aumentava. Così, prendendo in esempio questi paesi, in diversi paesi europei è attivo un dibattito sulla convenienza della settimana corta. Ci sono aziende che hanno già deciso di adottarla con risultati sorprendenti e altre invece che sono ancora un po’ titubanti.
In Germania si è da poco concluso un test durato quasi un anno sulla settimana corta. E il 73% delle aziende che hanno partecipato hanno risposto in questo modo.
Settimana corta di 4 giorni: le aziende tedesche favorevoli
Oltre il 70% delle aziende che hanno partecipato al test della settimana lavorativa corta di 4 giorni anziché 5 si sono detti soddisfatti e non intendono tornare più indietro. Questo è il risultato che è emerso dall’analisi condotta in Germania. Il test è partito a fine 2023 per diverse aziende che hanno ridotto le ore lavorative settimanali seguendo lo schema: 100-80-100, ovvero 100% del salario, quindi stessa paga, 80% di ore lavorative, quindi inferiori rispetto a prima e 100% di rendimento.
Il progetto si è articolato in due fasi: nella prima parte, durata 6 mesi, ci si è impegnati su analisi e ottimizzazione dei processi. Nella seconda parte sono state applicate le modifiche con la riduzione delle ore lavorative settimanali del 20%.
L’obiettivo era testare varie implementazioni della settimana corta e così non tutte le aziende hanno ridotto le giornate settimanali lavorative da 5 a 4. C’è chi ha applicato diverse formule di redistribuzione delle ore, come una settimana di 4,5 giorni lavorativi aumentando poi le ferie a disposizione dei dipendenti. Oppure chi ha diviso la giornata in modo asincrono facendo in modo che i dipartimenti restassero operativi e funzionanti ma con meno persone impegnate simultaneamente.
Per garantire la risposta più credibile possibile, al test hanno partecipato sia aziende piccole con dipendenti che andavano da 1 a 9, sia aziende grandi con più di 250 dipendenti. Anche i settori sono stati eterogenei. Ci sono stare aziende attive nel settore manifatturiero, assicurativo, tecnologico, dei media, del commercio o dell’istruzione.
Che cosa ha detto il test? Che il 73% delle aziende ha deciso di proseguire con la settimana corta. Il 20% apporterà piccoli aggiustamenti e il 7% tornerà al modello precedente perché ancora indecisa sui risultati.
I dati forniti hanno decretato che in termini di produttività i livelli sono rimasti identici o leggermente superiori con meno ore di lavoro. Il 50% dei dipendenti ha detto che il benessere è aumentato e migliorato. Il 13% ha ammesso di essere migliorato in alcuni aspetti, il 31% di essere migliorato leggermente. Solo il 6% degli intervistati non ha notato miglioramenti.
I dati hanno mostrato che i lavoratori hanno dormito in media 38 minuti in più e praticato più sport, grazie al maggior tempo libero a disposizione. Ciò si è riflesso in livelli di stress più bassi durante la settimana.
Il test tedesco ha dato risultati molto simili a quelli già effettuati in Portogallo, Regno Unito, Sudafrica e Spagna.
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