Guerra e sanzioni stanno facendo sprofondare i mercati e gli asset russi: si può ancora pensare alla nazione di Putin come a un Paese attraente per gli investimenti? Cosa sta succedendo.
La Russia ha tutte le caratteristiche di un mercato non più attraente - anzi da evitare - per gli investitori globali.
In meno di una settimana, gli asset russi sono diventati praticamente intoccabili per i trader occidentali, che non vedono alcun motivo per esporsi a un’economia a rischio default, schiacciata dal peso delle sanzioni. Anche le transazioni finanziarie sembrano sempre più difficili da eseguire e rischiano di scontrarsi con le autorità di regolamentazione.
“In questo momento è molto difficile vedere uno scenario in cui l’acquisto di asset russi abbia senso”, ha sintetizzato David Coombs, capo degli investimenti multi-asset di Rathbones su CNN.
La situazione finanziaria nella nazione è disastrosa. S&P ha abbassato il rating del credito della Russia a spazzatura. Da allora le condizioni economiche sono peggiorate.
Cosa sta succedendo e perché Mosca è sempre più isolata come luogo per investimenti?
Terremoto finanziario in Russia: si può investire ancora?
I fondi azionari focalizzati sulla Russia sono crollati in media del 23% nell’ultima settimana, secondo i dati compilati da Bloomberg.
Le obbligazioni sono affondate con l’intensificarsi dei rischi di insolvenza e il rublo si è inabissato, tanti che i broker sono in ritirata dal trattare con la valuta.
“La calamità della guerra russa in Ucraina ha posto fine agli investimenti finanziari internazionali in Russia”, ha affermato Christopher Granville, ad di EMEA.
Le ultime settimane hanno visto una drammatica inversione di marcia rispetto all’inizio dell’anno, quando l’economia russa stava beneficiando dell’impennata dei prezzi del petrolio, con le azioni che hanno raggiunto livelli record e il rublo un popolare obiettivo di carry-trade.
Ora la tempesta di sanzioni inflitte al Paese sta facendo temere ai gestori di denaro che il danno finanziario durerà per anni.
La statunitense Intercontinental Exchange ha dichiarato che rimuoverà il debito emesso da entità russe sanzionate dai suoi indici a reddito fisso durante un esercizio di ribilanciamento il 31 marzo.
“La Russia non è solo diventata non investibile per nuovi capitali, ma intrappolerà il capitale straniero parcheggiato lì”, ha affermato Hasnain Malik, uno stratega di Tellimer a Dubai.
Investitori in trappola?
Gli investitori esteri possedevano circa 86 miliardi di dollari di azioni russe alla fine dello scorso anno, secondo i dati della Borsa di Mosca.
La maggior parte adesso non è in grado di liquidare o negoziare adeguatamente le proprie partecipazioni dopo che Mosca ha vietato ai broker di vendere i titoli detenuti da questi fondi. Quasi 13 miliardi di dollari di azioni russe di proprietà di fondi statunitensi ed europei sono ora in società sanzionate, stima Bloomberg Intelligence.
Per fare degli esempi, BlackRock, Capital Group Companies e Legal & General Group sono i principali detentori del debito in dollari della Russia e gli investitori hanno circa 250 miliardi di dollari vincolati in obbligazioni emesse da società, secondo i dati raccolti da Bloomberg.
Solo lunedì, l’ETF VanEck Russia quotato negli Stati Uniti, tra i maggiori fondi passivi con esposizione alla Russia, e l’ETF iShares MSCI Russia Capped sono crollati vicino al 30%. Nel frattempo, JPMorgan Chase e Danske Bank A/S sono tra i gestori patrimoniali che hanno congelato fondi con esposizione alle azioni russe.
Inoltre, la filiale europea della più grande banca russa era sull’orlo del collasso quando i risparmiatori si sono precipitati a ritirare i loro depositi. E gli esperti hanno avvertito che l’economia russa potrebbe ridursi del 5%.
“L’aumento delle sanzioni occidentali nel fine settimana ha lasciato le banche russe sull’orlo della crisi”, ha affermato lunedì Liam Peach, economista dei mercati emergenti di Capital Economics.
“Sarà molto difficile vendere le tue azioni russe oggi e farle convertire nella tua valuta di base e portarle a casa”, ha detto David Coombs, capo degli investimenti multi-asset di Rathbones.
C’è anche un altro fattore che potrebbe allontanare i trader dalla Russia: le crescenti richieste ai gestori patrimoniali di valutare l’etica dei loro investimenti e di assicurarsi che i loro portafogli siano in linea con gli standard ambientali, sociali e di governance, o ESG.
Sarebbe difficile affermare che gli asset russi soddisfino i criteri ESG, ha detto Timothy Ash, uno stratega senior di BlueBay Asset Management.
In generale, perché investire in Russia se non riesci a ottenere i tuoi soldi oggi e ci sono troppe incognite domani? Questa la valutazione degli esperti.
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