Anche senza ristrutturare realmente l’immobile è possibile godere del bonus mobili? La Legge di Bilancio ha prorogato il beneficio anche per il 2025, ma vediamone le regole.
Il Bonus mobili è stato prorogato anche per il 2025 dalla Legge di Bilancio. Rispetto all’anno precedente non cambia nulla: rimane invariata l’aliquota di detrazione al 50% così come rimane invariato anche il tetto di spesa su cui beneficiarne (5.000 euro). Le regole per averne diritto, così come anche requisiti per vederselo riconoscere rimangono gli stessi.
La domanda cui vogliamo dare risposta a questo articolo è se il bonus mobili 2025 può essere fruito anche senza la ristrutturazione dell’immobile a cui i mobili sono destinati
Senza indugiare troppo ci apprestiamo subito a dare la risposta alla domanda che intende chiarire questo articolo: il bonus mobili con detrazione al 50% della spesa effettuata fino a un limite massimo di 5.000 euro è trainato dal bonus ristrutturazione dell’immobile. Non si tratta, quindi, di un bonus autonomo che può essere fruito indistintamente, ma spetta solo per arredare l’immobile oggetto di ristrutturazione. La cosa che va approfondita, però, sono i lavori che rientrano nel bonus ristrutturazione, perché non sempre richiedono interventi corposi nell’appartamento.
Proprio per questo motivo è bene fare chiarezza per capire quando è possibile accedere al bonus del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.
In linea di massima non esiste un bonus mobili senza ristrutturazione, ma è necessario scendere nello specifico analizzando normativa e prassi di riferimento.
Bonus mobili 2025 senza ristrutturazione? Facciamo chiarezza
La Legge di Bilancio 2025 non ha modificato i presupposti per l’accesso al bonus mobili, che fino alla nuova scadenza del 31 dicembre 2025 continuerà a essere riconosciuto ai contribuenti che fruiscono della detrazione prevista dall’articolo 16-bis del TUIR.
Si tratta del bonus ristrutturazioni, “lasciapassare” per la fruizione dell’ulteriore detrazione fiscale del 50 per cento riconosciuta per mobili ed elettrodomestici.
Non è una cosa nuova: sin dalla sua introduzione, il bonus mobili è stato riconosciuto esclusivamente per l’arredo di immobili ristrutturati.
Quando il bonus mobili 2025 quando spetta ?
Nella voce “ristrutturazioni” entrano diverse tipologie di interventi, ed è su questo aspetto che bisogna soffermarsi per chiarire i casi in cui è riconosciuto anche senza lavori in casa “di rilievo”.
Ad aiutarci nel capire quando si ha diritto al bonus mobili è l’Agenzia delle Entrate, che nella propria guida tematica (non ancora aggiornata al 2022), indica i lavori che aprono le porte alla detrazione aggiuntiva del 50% per l’acquisto di mobili:
- i lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti danno diritto al bonus tra cui rientrano anche la sostituzione della caldaia o l’installazione di stufe o condizionatori con pompa di calore. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus;
- ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
- restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
- manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali. Per i lavori in condominio, il bonus mobili spetta a ciascun condomino, per la quota di spesa sostenuta, solo però per i beni destinati all’arredo delle parti comuni.
Da una lettura delle casistiche che aprono le porte al bonus mobili, è quindi la prima quella di maggior interesse per chi si chiede se sia possibile accedervi anche senza lavori di ristrutturazione.
Bonus mobili 2025, con o senza ristrutturazione? Un concetto ampio da approfondire
Non sempre ristrutturare casa significa eseguire interventi impegnativi all’interno della propria abitazione, ed è quindi necessario analizzare il termine in ottica prettamente “fiscale” per capire i casi concreti per i quali spetta il bonus mobili.
Partendo dalla manutenzione straordinaria, la guida dell’Agenzia delle Entrate inserisce tra questa categoria di lavori i seguenti esempi:
- installazione di ascensori e scale di sicurezza;
- realizzazione dei servizi igienici;
- sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso;
- rifacimento di scale e rampe;
- realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate;
- costruzione di scale interne;
- sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare.
Non solo: nella manutenzione straordinaria rientrano anche i lavori finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, come ad esempio l’installazione di una stufa a pellet, così come l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale o estiva.
Ecco quindi che anche senza una ristrutturazione di rilievo sarà possibile accedere al bonus mobili 2025, che spetta inoltre anche a seguito di sostituzione della caldaia, parte essenziale dell’impianto di riscaldamento.
Sarà possibile accedere al bonus mobili anche in caso di interventi più “corposi” di ristrutturazione edilizia, quali ad esempio quelli per la realizzazione di una mansarda o un balcone o l’apertura di nuove porte e finestre.
leggi anche
Lavori in edilizia libera, cessione del credito 2022 senza visto e asseverazione: l’elenco completo
Arredare la propria casa senza affrontare una ristrutturazione completa, quindi, è possibile anche nel 2025.
Quali sono i grandi elettrodomestici che rientrano nel bonus mobili?
Per quel che riguarda i mobili non è difficile comprendere che tutti rientrano nella detrazione al 50% del bonus, ma quando si parla di grandi elettrodomestici, cosa si intende?
I grandi elettrodomestici ammessi in detrazione sono quelli previsti dal dl 49 del 2014 e nello specifico vi rientrano:
- Grandi apparecchi di refrigerazione;
- Frigoriferi;
- Congelatori;
- Altri grandi elettrodomestici utilizzati per la refrigerazione, la conservazione e il deposito degli alimenti;
- Lavatrici;
- Lavasciuga e Asciugatrici;
- Lavastoviglie;
- Apparecchi per la cottura – Piani cottura;
- Stufe elettriche;
- Piastre riscaldanti elettriche;
- Forni e forni a microonde;
- Altri grandi elettrodomestici utilizzati per la cottura e l’ulteriore trasformazione degli alimenti;
- Apparecchi elettrici di riscaldamento;
- Radiatori elettrici;
- Altri grandi elettrodomestici utilizzati per riscaldare stanze, letti e mobili per sedersi;
- Ventilatori elettrici;
- Apparecchi per il condizionamento;
- Altre apparecchiature per la ventilazione, l’estrazione d’aria e il condizionamento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA