In base all’art. 5 del decreto Lavoro al via il nuovo portale c.d. “Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa - SIISL” mirato a combattere meglio la disoccupazione. I dettagli.
Come in molti già sapranno, il reddito di cittadinanza è sempre più vicino all’archiviazione. Misura mai bipartisan e da sempre al centro di varie discussioni, sia a livello di formazioni politiche che di opinione pubblica - come pure oggetto di abusi e illeciti di vario tipo - il reddito sarà presto sostituito dall’Assegno di inclusione e dal Supporto per la formazione e il lavoro, rispettivamente dal primo gennaio 2024 e dal primo settembre di quest’anno.
Ma lungi dal voler garantire soltanto nuove misure di tipo ’assistenziale’, Governo e istituzioni hanno varato un provvedimento ad hoc, il cd. decreto Lavoro 2023 che intende occuparsi della questione occupazione in senso ampio e trasversale.
Per questo nel testo non troviamo soltanto previsioni sul potenziamento delle regole di sicurezza sul lavoro e incentivi o sgravi contributivi per i datori di lavoro che assumono giovani disoccupati, ma anche il lancio della piattaforma SIISL, utile a favorire occasioni e chance di lavoro nel nostro paese. Vediamo allora in sintesi che cos’è, come funziona e quali soggetti saranno coinvolti nell’iniziativa.
Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa, ecco la nuova piattaforma per trovare lavoro
Che cos’è il SIISL?
La sigla potrebbe risultare di difficile interpretazione ai più, ma semplicemente la novità in oggetto altro non è che il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa - in breve appunto SIISL - ovvero una piattaforma informatica realizzata da Inps e istituita presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Come detto in apertura, si tratta di una delle varie novità ed aggiornamenti di cui al decreto Lavoro approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso primo maggio, e collocato poi nel consueto iter per la conversione in legge.
Se ne trova infatti previsione all’art. 5 del provvedimento, intitolato appunto ’Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa - SIISL’.
Qual è la sua finalità
La piattaforma SIISL sarà resa operativa a tutti gli effetti tra alcuni mesi, allo scopo di favorire l’incrocio dei dati tra domanda ed offerta di lavoro in Italia e l’interconnessione tra enti quali Ministeri, Regioni, Comuni ma anche tra questi e le Agenzie del Lavoro. Nel quadro di questa novità si inseriscono anche alcuni aggiornamenti che, sul piano tecnologico, riguarderanno i Centri per l’Impiego.
Grazie al SIISL, dunque, sarà facilitata la comunicazione delle loro banche dati e piattaforme digitali, supportando e agevolando per questa via l’attuazione di nuove normative. Basti pensare ad es. all’Assegno di Inclusione - ADI e al Supporto per la Formazione e il Lavoro, ovvero due misure per il contrasto alla disoccupazione e la lotta alla povertà, che prenderanno il posto del discusso reddito di cittadinanza.
Lo strumento sarà pienamente funzionante dal prossimo settembre ma già si sa che che il SIISL, tra le altre cose, contribuirà all’attivazione dei percorsi personalizzati per i beneficiari dell’Assegno di inclusione e a sollecitare percorsi autonomi di ricerca di lavoro e il potenziamento delle competenze. Non solo: in un’ottica di coordinamento tra enti diversi e tra pubblico e privato, avrà anche funzioni di analisi, monitoraggio, valutazione e controllo dell’Assegno di inclusione.
In buona sostanza, la piattaforma SIISL nasce con lo scopo di contrastare il disallineamento tra domanda ed offerta di lavoro nel nostro paese, e il suo varo ufficiale mira appunto a diminuire il più possibile la percentuale di chi in Italia non ha un’occupazione. Ricordiamo infatti che quasi un assunzione su due è interessata dal mancato incontro tra le esigenze di aziende e datori di lavoro e quelle delle persone alla ricerca di un lavoro.
Con il nuovo strumento i soggetti ed enti sopra citati che, in vario modo, concorrono al contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli, potranno così potenziare le attività nell’ambito attraverso percorsi di inserimento sociale, come pure di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro.
Chi la utilizzerà in concreto?
SIISL potrebbe essere definita altresì una piattaforma rivolta agli ’addetti ai lavori’, ovvero a quegli enti che, tra le loro funzioni, ne hanno anche alcune connesse con la sollecitazione dell’inclusione lavorativa del maggior numero di persone. Ecco allora che avranno accesso al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL) oltre - in primis - all’istituto di previdenza e al Ministero del Lavoro, anche differenti enti pubblici o affini. Tra gli altri, Ispettorato del Lavoro o altri Ministeri. Ma gli stessi disoccupati potranno accedervi.
Inoltre l’art. 5 del decreto Lavoro indica che seguiranno un decreto o più decreti ministeriali ad hoc, ovvero provvedimenti attuativi per la predisposizione di un piano tecnico di attivazione e interoperabilità delle piattaforme per i vari gestori. Insomma, si tratta di regole di dettaglio che, oltre a interconnettere digitalmente i soggetti coinvolti nel SIISL, individueranno misure a tutela degli interessati, come pure modalità di accesso selettivo alle informazioni e tempi proporzionati per la conservazione dei dati.
Utile anche notare che con lo stesso decreto Lavoro si indica che - grazie ai decreti attuativi -saranno fissate le modalità con cui, tramite specifiche convenzioni, società pubbliche, oppure a controllo o a partecipazione pubblica, potranno accedere al sistema informativo SIISL per
la ricerca di personale.
La piattaforma dedicata all’ADI
Nell’art. 5 del decreto Lavoro vi è poi la previsione per cui nel sistema informativo SIISL opererà la piattaforma digitale ad hoc per coloro che percepiranno l’Assegno di inclusione - ADI. Registrandosi in essa, i destinatari potranno così accedere ad aggiornamenti e novità su offerte di lavoro, tirocini di orientamento e formazione, corsi di formazione, progetti utili alla collettività e differenti strumenti di politica attiva.
Ma per quanto riguarda i dettagli sul coordinamento tra piattaforma SIISL e piattaforma dedicata specificamente all’Assegno di inclusione dovranno essere dati chiarimenti con successivi provvedimenti. Seguiranno cioè gli accennati decreti attuativi ministeriali e sicuramente istruzioni Inps ad hoc per capire come i destinatari dell’Assegno di inclusione e gli enti coinvolti nell’iniziativa potranno sfruttare il Sistema digitale in oggetto.
Fase di test prima del lancio effettivo a settembre
Al momento il SIISL è in un percorso di test che durerà alcuni mesi, per chiudersi con la fine della stagione estiva. Secondo le previsioni, la nuova piattaforma digitale sarà così attiva dal prossimo settembre. Coinvolti i citati enti pubblici e istituzioni, ma anche coloro che potranno accedere agli strumenti di sostegno economico che sostituiranno il reddito di cittadinanza.
E in primis ci riferiamo ai percettori del Supporto per la formazione e il lavoro - misura che sarà non a caso attiva da settembre secondo i requisiti stabiliti dal decreto Lavoro. Seguirà poi l’integrazione dell’Assegno di inclusione, non appena sarà operativo da inizio 2024.
Tra alcuni mesi sarà data la possibilità agli operatori di usare SIISL per la registrazione dei patti di attivazione digitale e le istituzioni stimano che saranno circa 400mila le registrazioni entro fine anno.
Domanda all’Inps
L’interessato dovrà fare una richiesta ad hoc in via telematica all’Inps e, a seguito della verifica dei requisiti, sarà possibile iscriversi al SIISL, in autonomia sul web o attraverso Centro per l’Impiego o un Caf.
Al fine di utilizzare questa novità che promette di favorire davvero le occasioni di lavoro, gli utenti dovranno comunque dare il loro consenso alla trasmissione dei dati personali ai centri per l’impiego, alle agenzie per il lavoro e agli intermediari autorizzati, come pure ai servizi per il lavoro accreditati. Ovviamente ciò va letto nell’ottica di garantire il rispetto delle regole sulla privacy.
Molto importante ricordare infine che i dati delle persone registrate sulla piattaforma, dopo l’autorizzazione, saranno visibili su tutto il paese e perciò consultabili da tutti i soggetti accreditati, che potranno individuare le competenze professionali di cui hanno bisogno in modo più rapido rispetto al passato.
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