Siti streaming gratis: trasmettere e guardare partite e film è veramente illegale?

Simone Micocci

8 Settembre 2017 - 11:53

Sul web aumenta il numero di siti streaming pirata: perché le autorità non sono riuscite ad oscurarli definitivamente? Sono davvero illegali e cosa rischia chi li utilizza per guardare le partite in streaming? Facciamo chiarezza.

Siti streaming gratis: trasmettere e guardare partite e film è veramente illegale?

I siti di streaming gratuiti sono veramente illegali?

Lo streaming pirata è un fenomeno in continua diffusione, per il quale non è stata trovata ancora una soluzione definitiva.

D’altronde la normativa sui siti che gratuitamente trasmettono in streaming partite di calcio, film e serie TV è alquanto confusa, senza contare che negli ultimi mesi le aziende come Sky e Mediaset Premium hanno dovuto fare i conti con dei rivali inaspettati, come lo stesso Facebook che con i video in diretta ha fornito un comodo strumento per la trasmissione di contenuti protetti da copyright.

Con l’inizio della stagione calcistica i siti di streaming gratis aumenteranno le loro visualizzazioni - e allo stesso tempo i guadagni - mentre la Guardia di Finanza continuerà la propria battaglia che però, come dimostrato dall’attuale situazione del web, non sembra aver portato da nessuna parte.

Quel che ci interessa capire - una volta verificato che i siti di streaming gratis sono illegali - è se anche chi li utilizza commette un reato e quindi è soggetto a sanzione. Ci sono diversi articoli infatti che avvertono gli utenti di non utilizzare i siti di streaming gratuiti, dal momento che c’è il rischio di pagare una multa molto elevata; tuttavia, dall’analisi dell’attuale normativa italiana non ci sono riscontri che confermano questa supposizione.

E dal momento che gli utenti non hanno nulla da temere è difficile mettere un freno al fenomeno dello streaming gratuito e illegale, con buona pace di Mediaset Premium e Sky che continueranno a vedersela con competitor come le IPTV e Rojadirecta i quali nonostante gli interventi della Guardia di Finanza troveranno sempre un modo per tornare online.

Perché non è stata ancora trovata una soluzione al fenomeno dello streaming gratis? Questi siti sono illegali oppure no? E chi li guarda rischia una sanzione? Proviamo a fare chiarezza sulla confusione che circonda i siti Internet che trasmettono in streaming le partite di calcio di Serie A e Champions League e gli ultimi film in uscita nelle sale.

Siti di streaming gratis: quali sono?

Basta scrivere sul motore di ricerca di Google “guardare le partite gratis” per trovarsi davanti ad un elenco illimitato di siti di streaming. Il più famoso è senza dubbio Rojadirecta, un portale che nonostante sia stato oscurato dalle autorità di diversi Paesi (il presunto proprietario è stato persino arrestato) continua ad essere accessibile.

Ogni volta che viene oscurato, infatti, Rojadirecta torna sotto un altro dominio, riuscendo in poche ore a recuperare tutti gli utenti “affezionati”. Tra i siti più celebri ci sono anche Tarjeta Roja e Hesgoal, ma lista potrebbe essere infinita. Il problema è che individuare gli autori di questi siti - così come il Paese di provenienza - non è semplice perché nella maggior parte dei casi questi sono protetti da servizi Cdn (Content Delivery Network) come Cloudflare che li rende impermeabili alle verifiche dell’autorità.

Solo in Italia si stima che i siti di streaming frequentati giornalmente siano circa 60, per non contare poi le IPTV (Internet Protocol Television) utilizzate per ricevere i segnali televisivi di Sky e Mediaset Premium attraverso le connessioni ad Internet a Banda Larga. Grazie alle IPTV quindi gli utenti hanno accesso ad un ricco pacchetto di canali (ultimamente si sono aggiunti anche quelli di Netflix) pagando un costo contenuto che normalmente si aggira sugli 8€ al mese.

Come e quanto guadagnano i siti di streaming gratis?

La maggior parte dei guadagni delle IPTV ovviamente dipendono dal costo dell’abbonamento che viene fatto pagare ad ogni singolo utente. Cosa ci guadagnano invece i siti di streaming come Rojadirecta che trasmettono i contenuti gratuitamente? Questi si sostengono grazie alla pubblicità, che nel caso di Rojadirecta possono portare a guadagni superiori ai 5 milioni di euro annui, mentre le piccole realtà possono portarsi a casa anche 30mila euro l’anno.

Questi possono approfittare del fatto che la pubblicità online viene venduta “a pacchetto”, e di conseguenza i provider possono offrire inserzioni su siti senza specificare di quali si tratta. Ecco perché molte volte andando su questi siti ci si imbatte nel banner di aziende famose che con lo streaming non c’entrano proprio nulla.

I siti di streaming sono illegali?

Non c’è alcun dubbio sul fatto che questi siti siano illegali dal momento che violano il copyright dei contenuti trasmessi gratuitamente. Tuttavia come abbiamo visto in precedenza la struttura che li sostiene è talmente ben organizzata che per le autorità è quasi impossibile mettere un freno a questo fenomeno.

Senza contare che tra i vari Paesi non c’è un’uniformità di pensiero; ad esempio ha fatto molto discutere la sentenza della Corte di Giustizia Europea la quale ha dato ragione al gestore di un pub inglese accusato di aver violato il copyright per aver utilizzato un decoder greco per far vedere le partite della Premier League ai propri clienti.

La Corte di Giustizia si è giustificata dicendo che non si può vietare ai cittadini di accedere ad un servizio estero per vedere le partite di calcio gratuitamente, poiché in questo modo verrebbe violato il principio della concorrenza e della libera prestazione dei servizi.

Ecco perché i vari Paesi dovrebbero collaborare per trovare una soluzione definitiva a questo fenomeno; dello stesso parere sono i media company e i detentori di diritti di tutto il mondo (come ad esempio Vivendi, Mediaset Premium, Sky, Walt Disney, Bbc etc…) che dopo aver preso parte al G7 della cultura tenutosi a Firenze lo scorso marzo hanno scritto ai ministri presenti all’evento chiedendo loro di intervenire concretamente per contrastare questo fenomeno.

Guardare i siti streaming gratis è illegale?

Se la normativa per i siti di streaming gratis è confusa, lo è ancora di più quella riguardante i clienti che utilizzano questi servizi.

Infatti in Italia non c’è nessuna norma che vieta di accedere a questi servizi per guardare partite e film in streaming; la conferma è stata data dai professionisti di StudioCataldi.it, i quali non hanno riscontrato nel nostro ordinamento nessun divieto di accesso ai siti incriminati.

Ad oggi, quindi, il legislatore non è ancora riuscito a dare una risposta ai problemi sorti con l’avvento dell’era digitale e di conseguenza le autorità non hanno a disposizione le armi necessarie per combattere questo fenomeno.

Tuttavia, anche se non c’è alcun divieto di vedere le partite in streaming gratuitamente, vi sconsigliamo di farlo perché mettete a rischio la vostra sicurezza.

Infatti, facendo l’accesso a questi siti il computer è esposto all’installazione di malware, virus o spy-bot. Ad esempio c’è il rischio che i vostri dati personali vengano rubati, comprese le credenziali per le operazioni bancarie. In tal caso il costo sarebbe ben più alto di quello previsto per un abbonamento mensile ad un sito di streaming legale, come il Now TV di Sky o il Premium Play di Mediaset.

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