L’unica soluzione alla crisi è stampare moneta. Parola di Marco Mori

Martino Grassi

19/05/2020

Le soluzioni offerte dall’Europa per gestire la crisi economica non convincono Marco Mori, il quale sostiene che l’Italia dovrebbe riacquisire la propria sovranità monetaria iniziando a stampare moneta.

La crisi economica dovuta all’emergenza sanitaria ha distrutto l’economia italiana, e il Governo non ha soldi, l’Italia tecnicamente non è nemmeno più uno Stato, dal momento che non ha più la sovranità monetaria. Spiega Marco Mori nel corso di una puntata di “Memento Mori” aggiungendo che il nostro Paese non dispone degli strumenti per poter rispondere a un’emergenza di questo tipo”.

L’Europa non si sarebbe dotata degli adeguati strumenti per far fronte al coronavirus e la Banca Centrale Europea non può essere una “prestatrice illimitata di ultima istanza e soprattutto non può finanziare la spesa degli Stati”. L’Italia si trova quindi “in mezzo al mare” e in queste condizioni “non può che affogare”.

Le soluzioni fornite dall’Europa e definite salvagenti non sono altro che “strumenti a strozzo, cioè sono forme di prestito che richiedono poi delle condizionalità che portano il Paese a cedere sempre più sovranità verso i creditori”. Dovendo rimborsare i prestiti ottenuti, l’Italia non riuscirà a innalzare nuovamente la propria economia, continua Mori.

Stampare moneta: l’unica soluzione per l’Italia

Per Mori gli scenari che si presenteranno all’Italia sono sostanzialmente due:

  • il primo è quello che prevede di “buttarsi in mano agli usurai, con il MES, il Recovery Fund e tutti gli strumenti che si inventeranno gli strozzini di Bruxelles;
  • il secondo, sostenuto anche dal “presidente emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena”, prevede invece di stampare moneta.

L’Italia deve dunque ricominciare a esercitare la sua sovranità monetaria e immettere moneta nell’economia per rispondere alla crisi. “L’alternativa è il saccheggio completo, oltre dei nostri risparmi anche degli asset pubblici rimasti che verranno privatizzati e venduti”.

Qualora l’Italia dovesse accettare dei prestiti, “la restituzione dei soldi partirà dal saccheggio del risparmio residuo degli italiani altrimenti non è possibile restituirli” ne consegue che questo non può essere lo strumento per fronteggiare questa crisi.

L’unica alternativa per poter uscire da questa situazione, secondo Mori, “è fare quello che fanno gli Stati che hanno quanto meno una banca centrale che risponde a grandi linee alle richieste dei Governi” e continua affermando che “la stessa FED americana non ha fatto ostruzionismo negli Stati Uniti. In Italia ci accontentiamo di qualche spot in prima serata, dove sembra che Conte voglia farsi campagna elettorale, ma di soldi non ne sono arrivati”.

Con la fine del lockdown a rischio l’ordine pubblico

La fine del lockdown porterà le persone a poter manifestare e da lì sicuramente cominceremo a vederne delle belle” spiega Marco Mori, alludendo al fatto che potranno verificarsi diversi disordini che potrebbero portare anche a dei problemi di tenuta dell’ordine pubblico.

La gente è veramente inferocita” e anche chi ha delle attività “non ne può più”. Nel momento in cui cadrà “la spada di Damocle delle multe” le persone iniziaranno a mostrare il loro malcontento e iniziaranno le proteste, “perché veramente la gente è proprio esasperata”.

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