Sondaggi elezioni europee 2024: continuano a circolare, la verità su chi vince

Alessandro Cipolla

07/06/2024

Non si fermano i sondaggi sulle elezioni europee 2024 anche se in Italia c’è lo stop alla diffusione: c’è sempre più incertezza su chi sarà il vincitore.

Sondaggi elezioni europee 2024: continuano a circolare, la verità su chi vince

Sondaggi elezioni europee 2024: quello in corso in tutta l’Unione europea e che si concluderà alle ore 23 di domenica 9 giugno - quando inizierà in contemporanea lo spoglio in tutti e 27 gli Stati membri -, sembrerebbe essere il voto comunitario più incerto di sempre.

Piccola premessa: in Italia da quasi due settimane non è possibile diffondere sondaggi elettorali in merito alle elezioni europee 2024, il tutto per cercare di non influenzare gli elettori durante il rush finale della campagna elettorale.

I cosiddetti sondaggi “segreti” però hanno continuato a circolare come se nulla fosse, tanto che un leader di partito ne ha anche ritwittato uno di questi nonostante l’Agcom da tempo abbia dichiarato guerra a queste pseudo indagini elettorali la cui attendibilità lascia il tempo che trova: non solo è ignota la fonte, ma anche la metodologia e il campione.

Come se non bastasse, Bloomberg ha reso noto che i sondaggi errati in India - la vittoria di Modi è stata molto meno ampia del previsto e il presidente ha perso la maggioranza in Parlamento - avrebbero provocato “un crollo di 386 miliardi di dollari in un solo giorno”.

La verità è che queste elezioni europee potrebbero riservarci molte sorprese, soprattutto in Italia dove il sistema di voto proporzionale e con il voto di preferenza aumenta di molto le incognite.

Sondaggi elezioni europee 2024, chi sarà il vincitore?

I sondaggi elezioni europee 2024 sono fermi in Italia, ma non in buona parte del resto dell’Unione europea dove continuano a essere diffusi: nei Paesi Bassi dove già si è votato non mancano pure gli exit poll. In base a questo continuano a circolare diverse proiezioni riguardanti la composizione del prossimo Parlamento europeo.

Inutile sottolineare l’importanza di queste elezioni europee: la prossima Commissione dovrà gestire non solo il Green Deal, il Pnrr e il ritorno del Patto di Stabilità, ma anche la guerra in Ucraina che potrebbe allargarsi al resto d’Europa da un momento all’altro.

Come il caso dell’India ha dimostrato - altri esempi anche recenti di previsioni sbagliate di certo non mancano, vedi Messico o regionali in Abruzzo e Sardegna -, non possiamo fidarci molto del responso dei sondaggi sulle elezioni europee, compresi quelli realizzati prima dello stop.

C’è poi un particolare di certo non secondario da non tralasciare: la legge elettorale proporzionale con le preferenze, un sistema di voto che di certo favorisce chi ha candidati forti e ben radicati sul territorio.

Il Partito Democratico per esempio che nelle sue liste ha schierato candidati di spessore - da Bonaccini a Decaro fino a Gori, Nardella e Ricci, tutti amministratori uscenti senza considerare un ex segretario e presidente di Regione come Zingaretti -, potrebbe così ottenere un risultato migliore rispetto alle aspettative.

Al contrario il Movimento 5 Stelle che nelle sue liste non ha big eccezion fatta per l’ex numero uno dell’Inps, Pasquale Tridico, potrebbe patire la mancanza di “campioni di preferenze” a livello locale tra le proprie fila.

Non è un caso che Giorgia Meloni in queste elezioni europee abbia deciso di candidarsi in prima persona, imitata poi anche da Elly Schlein, Matteo Renzi e Carlo Calenda, mentre Matteo Salvini non solo ha preferito puntare tutto su Roberto Vannacci, ma al tempo stesso ha stretto un patto con l’Udc candidando al Sud e nelle Isole diversi “mister preferenze”.

In questo scenario, la mancanza di sondaggi ufficiali sembrerebbe essere l’ultimo problema quando si parla del possibile vincitore delle elezioni europee, con la risposta che arriverà solo nella notte tra domenica e lunedì: il sentore è che le sorprese potrebbero non mancare.

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