BCE: si vedono primi segnali di recupero, ma attenzione

Le ultime dichiarazioni della BCE, o meglio del suo capo economista Philip Lane, hanno tentato di chiarire il quadro attuale dopo mesi di drammatiche previsioni sul prossimo andamento dell’economia.

Come era ovvio che fosse l’avvento del coronavirus e i conseguenti lockdown introdotti da innumerevoli Paesi hanno avuto un impatto dirompente sul PIL globale.
Le previsioni di esperti e analisti sono pian piano peggiorate e le stime della BCE non hanno fatto eccezione. Le parole di Lane, però, hanno fatto ben sperare, seppur solo parzialmente.

BCE: segnali di recupero non traggano in inganno

In un discorso sulla politica monetaria della Banca Centrale Europea, Lane ha parlato delle risposte fino ad ora messe in atto contro la pandemia e ha confermato di aver osservato i primi segnali di recupero.

Le prove fino ad ora emerse, ha continuato il chief economist, puntano la bilancia più verso i programmi di acquisto di asset che verso il taglio dei tassi di interesse. I primi infatti sono più efficienti in circostanze come quelle attuali.

Molto probabilmente ci vorrà ancora del tempo e bisognerà migliorare le condizioni economiche e sanitarie prima di poter nuovamente osservare una piena fiducia.

Nel discorso di Lane non sono mancati i riferimenti al Recovery Fund:

“i negoziati saranno un fattore importante nel determinare il futuro economico dell’Eurozona. ”

Sarà molto difficile, ha proseguito Lane, trovare indizi sulle prospettive a medio termine per l’economia e l’inflazione.

I primi segnali di recupero citati dall’economista non dovranno trarre in inganno. D’altronde la crisi è stata così drammatica che l’attività rimarrà sotto i livelli pre-virus ancora a lungo. Le dimensioni del primo rimbalzo, inoltre, potrebbero non rivelarsi così attendibili.