In Cina le azioni chiudono in rally: perché c’è stato il rimbalzo degli indici cinesi e di Hong Kong? Il dragone potrebbe adottare misure più incisive per risollevare un mercato in perdita.
Cina protagonista assoluta dei mercati oggi, con un rally azionario che indica un cambiamento del sentiment degli investitori nei confronti del dragone.
Gli indici cinesi sono sotto i riflettori dei trader da settimane e finora hanno registrato performance negative e deludenti. Si attendevano segnali di un intervento massiccio delle autorità statali per risollevare le sorti economiche e finanziarie della seconda potenza mondiale e finalmente alcuni messaggi di sostegno sono arrivati nella giornata di oggi. Le azioni cinesi e a Hong Kong sono quindi rimbalzate.
Nel dettaglio, la sessione asiatica si sta chiudendo con guadagni degni di nota: l’indice Shenzhen +6,04%, lo Shanghai Composite +3,23%, Dow Jones Shanghai +4,21%, CSI 300 +3,48%, Hang Seng +3,97%.
Il rally ha ribaltato il clima turbolento e pessimista che finora ha dominato i mercati cinesi. L’indice delle blue-chip è precipitato al minimo di cinque anni la scorsa settimana e solo nella giornata di scambi di ieri, lunedì 5 febbraio, le azioni a piccola capitalizzazione della nazione sono crollate di oltre il 6%.
La svolta è arrivata con le indicazioni inequivocabili da Pechino di intensificare gli sforzi per porre un limite al mercato in crisi e sostenerlo. Intanto, negli Usa e in Europa investitori rimangono cauti e le scommesse sui tagli dei tassi Fed e Bce si fanno più prudenti.
Cina, è svolta per i mercati? Azioni volano, ecco perché
Una serie di annunci da parte dell’autorità cinese di regolamentazione dei titoli, nonché un incontro tra il presidente Xi Jinping e le autorità di regolamentazione finanziaria atteso per oggi martedì, hanno evidenziato l’urgenza delle autorità cinesi di arginare le pesanti perdite nel suo mercato azionario, che negli ultimi giorni è crollato ai minimi pluriennali.
Tra le novità annunciate, che hanno spinto le azioni verso il rimbalzo, spicca la promessa da parte di Central Huijin Investment Ltd., l’unità che detiene partecipazioni del governo cinese in grandi istituzioni finanziarie, di acquistare più fondi negoziati in borsa per mantenere il regolare funzionamento del mercato dei capitali. Ogni sforzo verrà garantito per mantenere operazioni di mercato stabili, ha affermato la CSRC in un commento.
Secondo indiscrezioni riportate da Bloomberg, inoltre, il presidente Xi Jinping riceverà i regolatori cinesi dei mercati finanziari per essere aggiornato sulla situazione e su eventuali interventi, sottolineando l’urgenza di Pechino di sostenere il crollo delle azioni del paese.
“Sembra che stiano davvero facendo di tutto per cercare di invertire la rotta del mercato azionario. La notizia che il presidente Xi parla con i regolatori finanziari riguardo alle azioni, penso sia anche un altro segnale che il presidente stesso sta prendendo sul serio la questione”, ha commentato su Reuters Khoon Goh, capo della ricerca asiatica presso ANZ.
Finora, le misure adottate dalla Cina per stimolare la fiducia hanno mostrato scarso successo e sono state valutate come frammentarie e inefficaci. Il dragone affronta una crisi su più ambiti, con un rallentamento economico in corso, il crescente controllo di Xi sulle imprese private e le radicali repressioni del Governo che hanno colpito le attività del Paese, le tensioni con gli Usa che stanno rivoluzionando il commercio globale e il tonfo del settore immobiliare.
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