Sorpresa obbligazioni, c’è il balzo di fine anno. Cosa è successo?

Violetta Silvestri

28 Dicembre 2023 - 15:31

Il 2023 si chiude con il prezzo delle obbligazioni in rialzo. Dopo mesi di valori negativi, i bond corrono e i rendimenti diminuiscono. Cosa succede e quale messaggio per il 2024?

Sorpresa obbligazioni, c’è il balzo di fine anno. Cosa è successo?

Il mercato obbligazionario sta archiviando il 2023 con l’effetto sorpresa.

L’aumento del prezzo dei bond, durato due mesi e alimentato dalle aspettative di un prossimo taglio dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, ha infatti salvato i mercati del reddito fisso da un terzo anno consecutivo di ribassi.

L’indice globale del mercato obbligazionario dell’ICE BofA, che comprende il debito governativo e societario, ha registrato un rally di circa il 7% negli ultimi 60 giorni, mostrando il periodo di otto settimane più forte mai raggiunto, secondo i dati LSEG che risalgono al 1997.

Il calo dei rendimenti, che si muovono inversamente ai prezzi obbligazionari, sta suscitando aspettative ottimiste per il 2024. Perché il mercato dei bond è in aumento in questo inatteso finale del 2023 e cosa preannuncia il rialzo sul prossimo anno?

Obbligazioni, il 2023 si chiude al rialzo. Cosa osservare sul mercato dei bond?

Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni, il punto di riferimento per gli oneri finanziari a livello globale, è sceso di 50 punti base (pb) a dicembre dopo essere diminuito di 53 pb a novembre. Il suo calo di due mesi è il più marcato dal 2008, quando la Federal Reserve tagliò i tassi durante la crisi finanziaria globale.

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In Italia, il rendimento dei titoli di Stato decennali è sulla buona strada per scendere di oltre 75 punti base a dicembre, il calo mensile più profondo dalla crisi del debito della zona euro nel 2013. Per i Paesi altamente indebitati come il nostro, rendimenti obbligazionari pronti per il loro più grande ribasso mensile dal 2013 sono un’ottima novità.

Nel frattempo, lo spread dei rendimenti delle obbligazioni spazzatura rispetto ai tassi di riferimento privi di rischio negli Stati Uniti e in Europa è sceso al livello più basso dal secondo trimestre del 2022.

Il balzo negli ultimi due mesi del 2023 dei prezzi obbligazionari ha salvato il mercato da un terzo anno in rosso, qualcosa che non si vedeva da 40 anni o più, dopo due anni di ribassi guidati dall’inflazione e dai rialzi dei tassi.

Gli indici obbligazionari sono rimasti in territorio negativo fino al mese di ottobre, poiché la crescita e l’inflazione negli Stati Uniti hanno continuato a sorprendere gli economisti, rafforzando la necessità di tassi più alti per un periodo più lungo.

L’indice del mercato obbligazionario ICE BofA si sta adesso dirigendo verso un guadagno annuo di circa il 5%. Non tutti gli investitori, però, sono convinti che la spinta dei prezzi obbligazionari durerà.

Eichmann di DWS si aspetta più cautela da parte dei banchieri centrali nel nuovo anno e meno tagli dei tassi di quanto previsto dai mercati.

Fed e Bce cambiano rotta. E le obbligazioni corrono

A dicembre i banchieri centrali hanno improvvisamente mutato il loro tono sull’inflazione, alimentando le scommesse degli investitori sul taglio dei tassi. Ciò ha fatto seguito a un novembre positivo, quando i dati hanno mostrato che l’inflazione statunitense ed europea è scesa molto più rapidamente del previsto.

Christopher Waller della Fed e Isabel Schnabel della Banca Centrale Europea, entrambi considerati dei “falchi” della politica monetaria, hanno ammorbidito il loro linguaggio a dicembre e hanno riconosciuto – nelle parole di Schnabel – un “notevole” calo dell’inflazione.

La Fed ha innescato una nuova euforia sui mercati quando nella riunione di dicembre è emerso che i rialzi dei tassi erano finiti. Jerome Powell ha rifiutato di respingere le scommesse del mercato sui tagli profondi il prossimo anno, anche se il dot plot della Fed prevedeva tre tagli da 25 pb nel 2024, rispetto agli oltre 150 pb previsti dai mercati.

L’aspettativa diffusa e condivisa di un costo del denaro ovunque in ribasso il prossimo anno, sta colpendo il sentiment in questa fine del 2023. Obbligazioni al top e rally azionario. L’unica domanda senza risposta degli investitori adesso è se davvero questo entusiasmo potrà durare. O se le banche centrali sorprenderanno - ancora - con taglia meno forti del previsto.

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