Secondo il ministro Speranza si parla troppo di calcio e troppo poco di scuola
“Si sta parlando troppo di calcio e troppo poco di scuola”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della trasmissione Mezz’ora in più a proposito della partita Juventus-Napoli, che per disposizione dell’ASL 1 partenopea non si giocherà.
Juve-Napoli non si giocherà, dice Speranza
Il ministro ha aggiunto che “chi è al Governo deve lavorare giorno e notte per evitare un nuovo lockdown”, implicando che la priorità sarà sempre “la salute delle persone”.
Non è ancora certo se il Napoli, cui è stato impedito di partire per Torino, perderà a tavolino oppure se verrà disposto il rinvio del match. Fatto sta che “è già deciso che Juve-Napoli non si giocherà”, ha detto Speranza.
La Lega di Serie A, tuttavia, continua a ribadire la validità dei protocolli adottati e che la partita è da giocare regolarmente nella serata di oggi, domenica 4 ottobre.
Speranza, priorità non è calcio ma scuole
“Parliamo troppo di calcio, lo dico con rispetto nei confronti di un pezzo di economia del Paese. Le cose importanti in questo momento però sono altre: è il lavoro degli ospedali e dei sanitari e l’attenzione alle nostre scuole, che sono un punto fondamentale di ripartenza del Paese. Un po’ meno calcio è un po’ più scuola”, ha affermato il ministro nel corso della trasmissione di Lucia Annunziata.
Quanto poi alla discussione sulla presenza dei tifosi, Speranza ha ricordato che il Comitato tecnico scientifico ha già disposto delle norme che permettono il prosieguo del campionato, “ma altra cosa è la partecipazione del pubblico”. “Io sono contrario alle proposte che sono arrivate di riaprire gli stadi a migliaia e migliaia di persone, questo farebbe correre un rischio vero al Paese”, ha aggiunto.
Al contrario, i contagi del mondo della scuola “sono ancora sostenibili” nonostante siano “un migliaio le scuole dove si sono registrati dei casi”. Il tal senso il Governo sta lavorando per costruire un sistema organico di collaborazione “tra il servizio sanitario nazionale e il sistema scolastico.
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