Come sarà la recessione in Italia? Un quadro di fine anno lo ha tracciato Confcommercio, segnalando il rischio concreto di perdita di crescita e peso sempre maggiore dei prezzi al consumo.
La recessione no risparmierà l’Italia: che finale di anno dobbiamo aspettarci?
Un rallentamento economico è in corso già in questo autunno e le previsioni aggiornate di Confcommercio confermano il finale di anno piuttosto cupo per il nostro Paese.
Crescita in affanno e prezzi ancora elevati a pesare sui redditi delle famiglie: in questa cornice dovrebbe delinearsi la recessione in Italia. Cosa aspettarsi?
L’Italia va in recessione: cosa sta per accadere
Nella Congiuntura Confcommercio di novembre si è palesato uno scenario non esaltante per la fine del 2022 in Italia: il Pil su base mensile è stimato a -0,7% e a livello annuale a un debole rialzo, dello 0,4%.
Il rallentamento ci sarà, quindi, considerando che settembre, ottobre e novembre hanno tutti il segno meno nella crescita congiunturale (su base mensile). Dal +0,9% di agosto, il Pil è passato al -0,% di settembre, poi al -0,5% di ottobre e infine alla stima di -0,7% di novembre. Un evidente indebolimento mese su mese.
Anche la produzione industriale sta cambiando direzione. A settembre ha registrato un -1,8% sul mese precedente e l’andamento non dovrebbe essere migliore a ottobre e a novembre.
Con un’inflazione a doppia cifra su base annuale, Confcommercio ha lanciato l’allarme consumi: ridotti nel confronto annuo (-1,4%), effetto di una contrazione per della domanda per i beni (-2,7%) e di una crescita per i servizi (+2,1%).
Nel complesso del periodo gennaio-ottobre 2022, l’ICC [i consumi] manifesta una riduzione di 4,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2019. Divari più rilevanti si registrano per i servizi (-12,0%), ha scritto la nota.
Il presidente di Confcommercio ha inviato il monito: “la fine del 2022 si prospetta non meno complicata dei mesi autunnali. La crisi geo-politica non appare in via di rapida soluzione. Allo stesso tempo emergono indizi di minore dinamicità dell’economia mondiale in un contesto in cui l’inflazione risulta ancora elevata, seppure in rallentamento. Anzi, in rallentamento perché si vede la recessione.”
L’Italia è vista in recessione tecnica tra la fine dell’anno e il 2023. Questa condizione si verifica quando i livelli di produzione misurati in Pil mostrano una variazione negativa per 2 trimestri consecutivi.
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