La sterlina britannica potrebbe beneficiare dalle dimissioni di Liz Truss dando inizio a un nuovo trend rialzista? A giudicare dall’andamento dei mercati, sembrerebbe di no.
A seguito della comunicazione ufficiale delle dimissioni dal ruolo di Primo Ministro del Regno Unito Liz Truss dopo soli 45 giorni di carica, il pubblico borsistico si aspettava una decisa reazione dei mercati, specie valutari. Nonostante questo, i primi cenni di risalita sono stati subito frenati dall’offerta e il prezzo della sterlina sembra rimasto invariato.
Le aspettative sulla sterlina restano rialziste dopo le dimissioni di Truss
Il motivo principale legato al crollo della sterlina dell’ultimo mese è stato associato alla comunicazione da parte dell’attuale Primo Ministro inglese della nuova politica fiscale, ritenuta dai più oggettivamente insostenibile.
Il mercato valutario ha infatti manifestato il proprio dissenso: il prezzo della sterlina ha rapidamente raggiunto i propri minimi assoluti. Dal momento in cui il governo, sostenuto dalla Banca d’Inghilterra, ha deciso di frenare lo sviluppo della politica fiscale, il valore della sterlina si è ripreso sino a tornare in prossimità dei valori di settembre 2022. Per tale motivo era opinione comune che le dimissioni di Liz Truss avrebbero potuto portare una spinta rialzista sulla sterlina nei confronti delle altre valute.
Gli operatori di borsa sono stati nuovamente sorpresi dal mercato in quanto successivamente alla comunicazione delle dimissioni del primo ministro il valore della sterlina non ha affatto acquisito valore ma, anzi, sembra essersi spostato leggermente verso il basso. Anche la borsa di Londra non sembra per niente intenzionata a muoversi: l’indice borsistico inglese, FTSE 100, resta pressoché sulla parità rispetto al giorno precedente.
In sintesi, la City resta passiva di fronte allo sconvolgimento della politica britannica.
È presumibile che la borsa fosse talmente sicura delle future dimissioni di Liz Truss che il prezzo avesse già scontato nelle sedute precedenti la notizia. Nonostante questo passaggio storico possa essere considerato una sorta di vittoria per i mercati, la situazione economica britannica resta comunque altamente instabile. Queste dimissioni non sono esattamente il miglior presupposto per ipotizzare una futura risalita del prezzo della sterlina. Difatti, questo evento dovrebbe di per sé creare ulteriore incertezza riguardo il futuro del paese.
Cosa aspettarsi dal futuro della sterlina?
A livello tecnico è presumibile aspettarsi un deciso incremento della volatilità per la sterlina. Non a caso, la dimissioni di Liz Truss sono solo l’inizio della reset politico che caratterizzerà il Regno Unito nel prossimo periodo. Il fatto che i titoli di Stato britannici non abbiano reagito alla notizia mostra chiaramente come il focus borsistico sia rivolto alla scelta del futuro primo ministro inglese.
Il cancelliere Britannico Jeremy Hunt il 31 ottobre dovrebbe presentare un nuovo bilancio. A suo parere è plausibile aspettarsi un governo più centralista. Qualora le dinamiche politiche future confermassero questa ipotesi è plausibile preventivare un incremento del valore della sterlina in quanto il mercato potrebbe vedere di buon occhio una struttura più orientata ai problemi economici interni come quella centralista rispetto ad altre.
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