Cosa aspettarsi dalla sterlina inglese con le elezioni Regno Unito in arrivo?
La sterlina inglese reagirà inevitabilmente alle elezioni UK previste per domani, ma in che modo?
La nuova consultazione avrà un’importanza strategica fondamentale per il Regno Unito, visto che dal suo esito dipenderà anche il destino della Brexit, ancora incerto a più di tre anni dal referendum del 23 giugno 2016.
Nel corso del tempo il pound ha viaggiato sulle montagne russe di pari passo con le contrastanti notizie riguardanti il divorzio tra le parti. Ora più che mai dunque la reazione della sterlina inglese all’esito delle elezioni UK sarà attentamente monitorata dall’intero mercato.
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Sterlina inglese ed elezioni Regno Unito: le previsioni
Stando ai sondaggi, è probabile che a vincere la competizione elettorale saranno i conservatori. Uno scenario già particolarmente gradito dalla sterlina che ha iniziato a prezzare una prossima risoluzione del caos sulla Brexit.
Se Boris Johnson otterrà una corposa maggioranza in Parlamento riuscirà senza fatica a ottenere l’appoggio necessario a far approvare il suo accordo di divorzio trovato qualche tempo fa con l’Unione europea.
Tutto ciò scriverà (finalmente) la parola fine sulla Brexit, dopo oltre tre anni di incertezze, dubbi e discussioni infuocate.
La sterlina inglese reagirà alle elezioni del Regno Unito con un balzo deciso ed evidente, e stessa cosa accadrà ai risky asset britannici. Per UBS una maggioranza conservatrice e un divorzio ordinato permetteranno al pound di arrivare fin su quota 1,35. L’avanzata però potrebbe rivelarsi soltanto temporanea.
“È probabile che ulteriori guadagni saranno limitati man mano che si aprirà la fase successiva dei negoziati. Questi colloqui saranno probabilmente estenuanti e controversi come quelli precedenti e la prospettiva di un Regno Unito pronto a tornare sotto le regole dell’OMC si profilerà ancora una volta, con la prossima scadenza critica che potrebbe arrivare entro luglio 2020,”
ha dichiarato Dean Turner economista dell’istituto.
Un “Parlamento appeso” (dunque costituito da una maggioranza risicata) potrebbe aprire le porte a una nuova estensione dell’Articolo 50 e, perché no, a un nuovo referendum. In questo scenario le elezioni UK frenerebbero la sterlina inglese in un range compreso tra 1,25 e 1,30.
Anche secondo Zach Pandl, co-Head di Global Foreign Exchange in Goldman Sachs, le minori probabilità di no-deal faranno avanzare il pound e garantiranno nuovi flussi in entrata nel Regno Unito. Per questo la previsione dell’esperto ha parlato di un GBPUSD a 1,35 in tre mesi e a 1,37 in dodici mesi.
“L’idea di assicurarsi un accordo sulla Brexit dovrebbe ridurre l’incertezza. Tuttavia questa sarà soltanto una fase del processo e timori significativi continueranno ad aleggiare sulle relazioni commerciali del Regno Unito,”
ha tuonato l’analista.
Per sintetizzare dunque, non saranno soltanto le elezioni UK a giocare un ruolo determinante nell’andamento della sterlina inglese.
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