Stipendi Forze Armate, il Sap annuncia: niente aumenti nella busta paga di marzo 2018

Simone Micocci

12 Marzo 2018 - 12:07

Rinnovo del contratto, per il SAP l’amministrazione non ha mantenuto gli impegni presi: troppe questioni in sospeso, niente aumenti nello stipendio di marzo 2018.

Stipendi Forze Armate, il Sap annuncia: niente aumenti nella busta paga di marzo 2018

Il SAP - Sindacato Autonomo della Polizia di Stato - si è scagliato contro l’amministrazione per la poca chiarezza avuta nelle varie procedure che hanno portato al rinnovo del contratto del comparto Difesa e Sicurezza.

Sembra infatti che l’amministrazione non manterrà gli impegni presi, non facendo partire gli aumenti stipendiali previsti nel mese di marzo 2018.

Ne dà notizia il SAP, sindacato contrario all’accordo sottoscritto il mese scorso, dopo lo svolgimento della riunione d’apertura della 2^ parte della trattativa per il rinnovo del contratto 2016-2018 che si è tenuta presso il Ministero della Funzione Pubblica in data 8 marzo.

Come noto, infatti, l’accordo raggiunto il 25 gennaio scorso ha lasciato in sospeso la contrattazione sulla parte normativa del nuovo contratto, sulla quale si discuterà nelle prossime settimane.

Tuttavia secondo il Sap questa è stata una mossa che ha danneggiato le Forze dell’Ordine, favorendo invece il Governo uscente che ha potuto vantarsi del rinnovo del contratto passando la palla al prossimo Esecutivo per alcuni temi caldi della contrattazione.

SAP: rischio sovrapposizione con rinnovo 2019-2021

L’incontro che si è tenuto giovedì 8 marzo presso il Ministero della Funzione Pubblica ha dato ufficialmente avvio alla 2^ fase della contrattazione per il rinnovo del nuovo CCNL Difesa e Sicurezza, valido per il triennio 2016-2018.

Il problema secondo il SAP è che la maggior parte delle norme che saranno discusse nelle prossime settimane dovevano essere già in vigore vista la loro importanza. È inconcepibile, infatti, che ad oggi ci sia ancora da discutere su permessi, tutele e aggregazioni, oltre che dei tempi di pagamento delle spettanze.

Temi sui quali non sarà semplice trovare una soluzione condivisa con i sindacati, ecco perché il Governo uscente ha pensato bene di rimandarne la contrattazione ad un secondo momento lasciando quest’onere all’Esecutivo che si insedierà nei prossimi mesi.

A questo punto c’è il rischio concreto che la seconda fase della contrattazione vada ad ostacolare le trattative per il nuovo contratto valido per il triennio 2019-2021, del quale si dovrà cominciare a discutere nei prossimi mesi.

Niente aumenti di stipendio nella busta paga di marzo 2018

Un’altra promessa non mantenuta dall’amministrazione è quella per cui gli aumenti stipendiali riconosciuti dal rinnovo sarebbero stati caricati nel cedolino stipendiale di marzo 2018, come avverrà per i dipendenti del comparto centrale della PA.

Inutile dire che per le Forze Armate non sarà così; infatti l’accordo raggiunto lo scorso 25 gennaio è stato ratificato dal Consiglio dei Ministri il 22 febbraio e ad oggi attende ancora il via libera da parte della Corte dei Conti.

Solamente dopo che l’organo di controllo della spesa pubblica darà il via libera l’accordo potrà essere firmato definitivamente dall’Aran, facendo sì che gli aumenti stipendiali diventino operativi.

Ecco perché - come anticipato dal Sap - prima del prossimo mese per le Forze dell’Ordine non ci saranno né gli aumenti stipendiali previsti dal rinnovo del contratto, né il pagamento dell’assegno con gli arretrati per il 2016 e 2017.

Ciò conferma - sempre secondo il parere del sindacato presieduto dal segretario Gianni Tonelli - che l’accordo per il rinnovo del contratto non andava “osannato” come hanno fatto alcune OO.SS. dal momento che il testo presenta talmente tante lacune da non tutelare le Forze dell’Ordine.

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