Firmato dall’Aran la pre-intesa per il rinnovo del contratto per la dirigenza medica e sanitaria, l’ultimo mancante per concludere la concertazione 2019-2021.
Possiamo dire conclusa la concertazione 2019-2021. Oggi, 28 settembre, è stato firmato all’Aran (l’agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) la pre-intesa per il nuovo contratto della dirigenza medica e sanitaria 2019-2021. “Ad annunciarlo è stato il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo.
Sono state trovate le risorse per il contratto, che ammontano a ben 618 milioni di euro. Un contratto - uno degli ultimi mancanti per la concertazione del triennio - che riguarda ben 135mila dirigenti del Servizio sanitario nazionale: 120.063 medici e 14.573 dirigenti sanitari non medici (tra cui i veterinari).
Ora il testo passerà al vaglio dei Ministeri e degli organi di controllo. Dopodiché si dovrebbe giungere alla firma definitiva e lo sblocco dei fondi. Ciò vuol dire che si dovrà attendere ancora per poter vedere le risorse in busta paga. Ma fino a quando bisognerà attendere e quali sono le novità inserite nel contratto?
Cerchiamo di sciogliere ogni dubbio. Di seguito tutto quello che serve sapere a proposito del contratto della dirigenza medica e sanitaria.
leggi anche
Rinnovo contratto statali, di quanto aumentano gli stipendi con le risorse stanziate in manovra
Rinnovo contratto dirigenza sanitaria: quando arrivano aumenti e arretrati
L’ipotesi di contratto di lavoro valido per il triennio 2019-2021 è stato firmato da tutte le sigle sindacali e prevede un aumento di 289,30 euro medi lordi al mese per 13 mensilità. Sicuramente, come spiega il sindacato dei medici dirigenti Anaao Assomed, si era consapevoli fin dall’inizio che il contratto non avrebbe previsto “molti zeri” poiché “lo stanziamento fissato nella finanziaria di due anni fa era esiguo”.
Gli arretrati al 31 ottobre 2023, invece, ammontano a 10.757 euro medi lordi, ma per poter vedere le risorse in busta paga bisognerà attendere. Infatti, questi saranno erogati solo alla firma definitiva al termine dell’iter di controllo. Oggi, 28 settembre, infatti, è stata firmata solo la pre-intesa e prima della firma finale il testo dovrà passare le verifiche di competenza e dovrebbe entrare in vigore verosimilmente per l’inizio del 2024.
Abbiamo gettato le basi perché cambi l’idea del nostro lavoro e venga visto e vissuto sempre meno come una gabbia professionale. Ora servirà agire per modificare le leggi e uscire da logiche ormai superate.
Sono state queste le parole del segretario nazionale Anaao Assomed Pierino Di Silverio, il quale si è detto soddisfatto perché il testo sottoscritto riesce a garantire ai dirigenti sanitari “condizioni di lavoro migliori delle attuali”.
Rinnovo contratto dirigenza sanitaria: quali sono le novità?
Anche il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, al termine della riunione di oggi nella sede dell’Agenzia si è detto soddisfatto per la firma dell’ipotesi di contratto per l’area dei dirigenti della Sanità. Sono occorsi oltre 7 mesi di trattative serrate per poter giungere ad un accordo.
Accordo che lo stesso ministro Zangrillo ha definito “un importante tassello” per la conclusione della tornata contrattuale 2019-2021. Infatti, lo scorso autunno - ha ricordato Zangrillo - erano circa 2,4 milioni i dipendenti pubblici a cui non erano stati rinnovati i contratti 2019-2021, gli stessi che ora stanno per chiudere.
L’intesa, ricorda il ministro, riguarda circa 135mila dipendenti pubblici tra medici e dirigenti delle professioni sanitarie e prevede importanti miglioramenti nelle condizioni di lavoro oltre agli incrementi degli stipendi di 289,30 euro.
L’accordo, come si può leggere nei punti qualificati, prevede importantissimi miglioramenti riguardo al trattamento normativo del personale in tema di orario di lavoro, pronte disponibilità e guardie mediche, le indennità di Pronto Soccorso, il patrocinio legale con modifiche sempre in senso positivo.
Di seguito riportiamo tutti i punti qualificati per conoscere quali sono le novità e i miglioramenti delle condizioni di lavoro per i dirigenti sanitari:
- Riconoscimento e recupero delle ore di lavoro;
- Più potere al confronto regionale e aziendale;
- Riduzione di guardie e reperibilità;
- Eliminazione dei “di norma” e “di regola” in virtù della quale finalmente il contratto diventa esigibile e chiaro;
- Sicurezza e obbligo di attribuzione degli incarichi da parte delle Aziende
- Sblocco delle carriere;
- Riconoscimento delle ferie anche in caso di trasferimento ad altra azienda;
- Eliminazione dei residui nei fondi che oggi rallentano carriere:
- Impossibilità di fare guardie o reperibilità contemporaneamente in più presidi;
- Definizione della sede di lavoro;
- Eliminazione del servizio esterno per gli ospedali e presidi ospedalieri che alimentava il fenomeno dei medici globetrotter;
- Definizione della sede di guardia e della sede di lavoro;
- Depotenziamento dell’organismo paritetico;
- Introduzione della norma che sancisce il pagamento del lavoro extra con prestazioni aggiuntive invece che con lo straordinario;
- Aumento del valore economico delle prestazioni aggiuntive a 80 euro che potranno essere ulteriormente aumentate in contrattazione aziendale;
- Le ferie in caso di trasferimento non saranno perse.
A questi punti si aggiungono quelli per i medici specializzandi:
- Definizione del ruolo nel SSN;
- Definizione delle regole e dei diritti per i medici informazione che con il dl Calabria finalmente potranno essere considerati professionisti e avere una formazione migliore;
- Definizione del ruolo e delle competenze dei medici in formazione
Adesso, non resta che si firmi anche il contratto dei dirigenti degli enti locali, su cui l’Aran sta già lavorando. Solo in questo modo - spiega Zangrillo - si potrà avviare subito il percorso dei rinnovi della tornata 2022-2024, su cui interverrà la Nadef con risorse “assolutamente rilevanti”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA