Stipendio da 1.500 euro, ecco quanto prendi di netto a gennaio 2025

Simone Micocci

9 Gennaio 2025 - 11:41

Quanto si prende di netto con uno stipendio lordo di 1.500 euro? Ecco cosa è cambiato da gennaio 2025.

Stipendio da 1.500 euro, ecco  quanto prendi di netto a gennaio 2025

Le regole per il calcolo dello stipendio sono cambiate da gennaio 2025, con la prossima busta paga che sarà molto differente da quella riferita al mese scorso con un possibile cambio dell’importo netto.

Con l’entrata in vigore della legge di Bilancio 2025, infatti, sono cambiate le regole del taglio del cuneo fiscale, con il quale si è passati da uno sgravio contributivo a una riduzione dell’imposta Irpef attraverso - a seconda di qual è il reddito percepito - il riconoscimento o di un trattamento integrativo (tipo l’ex bonus Renzi oggi pari a 100 euro al mese spettante a chi ha un reddito che non supera i 15.000 euro) oppure di un aumento della detrazione per reddito da lavoro dipendente.

A tal proposito, è bene fare chiarezza su come cambia uno stipendio lordo di 1.500 euro tra dicembre e gennaio 2025, così da scoprire in anticipo se oggi stai guadagnando, di fatto, di più o di meno rispetto allo scorso anno.

Quanti contributi paghi su uno stipendio di 1.500 euro lordi nel 2025

Dall’1 gennaio 2025 sono cambiate le regole per il calcolo dei contributi in busta paga. Per tutto lo scorso anno, con la sola eccezione della tredicesima mensilità, infatti, la quota di contributi a carico del lavoratore è stata ridotta attraverso il riconoscimento di uno sgravio contributivo del 7% (per coloro che hanno un reddito entro i 25 mila euro).

Quindi, su uno stipendio di 1.500 euro la quota di contributi è stata pari al 2,19%, 1,80% nel pubblico impiego: significa che rispettivamente il lavoratore ha versato 32,85 e 27 euro di contributi.

Nel 2025 invece l’aliquota contributiva torna a essere piena, quindi del 9,19% nel settore privato e dell’8,80% nel pubblico impiego, con i contributi versati che quindi salgono a 137,85 e a 132 euro.

Da gennaio, quindi, si pagano 105 euro in più di contributi. Questo non significa che il netto sarà più basso esattamente di 105 euro, in quanto il risparmio era comunque soggetto al pagamento dell’Irpef: secondo le stime effettuate la differenza con l’addio dello sgravio contributivo sullo stipendio netto sarà di circa 75 euro.

Il nuovo trattamento integrativo

Questo addio viene però compensato: per chi prende 1.500 euro al mese di stipendio, quindi 19.500 euro l’anno, viene introdotto un trattamento integrativo, pari al 4,8% di quanto guadagnato.

Si tratta quindi di un importo aggiuntivo, non tassato, di 72 euro al mese. Questa misura va quindi a compensare, più o meno totalmente, quanto si perde con l’addio dello sgravio contributivo. Di fatto, con uno stipendio di 1.500 euro la riforma del taglio del cuneo fiscale non dovrebbe comportare alcuna differenza, se non comunque di pochi euro.

Quanto spetta di netto?

A questo punto possiamo fare un calcolo di quanto spetta di netto con uno stipendio lordo di 1.500 euro da gennaio 2025. Ricordiamo che la procedura che trasforma lo stipendio da lordo a netto parte dal sottrarre dall’imponibile lordo l’ammontare dei contributi, per la parte a carico del lavoratore, per poi applicare sulla quota restante le imposte dovute.

Quindi, sappiamo che una volta sottratti i contributi l’imponibile sarà pari a circa:

  • 1.362 euro nel settore privato;
  • 1.368 euro nel pubblico impiego.

Lato imposte, per uno stipendio di 19.500 euro si applica un’aliquota del 23%: l’Irpef dovuta, complessivamente è di 4.072,82 euro nel privato e di 4.090.32 euro nel pubblico. Bisogna però considerare la detrazione per redditi da lavoro dipendente, così calcolata:

1.910+1.190* (28.000- Reddito personale)/(28.000-15.000)

Di fatto spetta una detrazione di circa 2.688 euro l’anno. L’Irpef dovuta si riduce così a 1.384 euro, circa 106 euro al mese. Aggiungendo anche quanto si toglie di contributi, quindi, in totale dalla busta paga vengono tolti circa 240 euro, più quanto previsto a titolo di addizionali regionali e comunali la cui aliquota varia in base alla zona di residenza.

Da 1.500 euro di lordo a circa 1.260 euro di netto (senza considerare le addizionali regionali e comunali) a cui però si aggiungono i circa 72 euro del nuovo trattamento integrativo, arrivando così a 1.332 euro al mese.

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