Lo stipendio medio in Europa, la classifica. Dov’è l’Italia?

Flavia Provenzani

13 Agosto 2024 - 07:53

La classifica dello stipendio medio in Europa: ecco quanto guadagnano gli italiani e gli altri lavoratori europei. La MAPPA.

Lo stipendio medio in Europa, la classifica. Dov’è l’Italia?

Stipendio medio in Europa, la classifica - Qual è lo stipendio medio in Europa e dov’è l’Italia nella classifica dei Paesi dove si guadagna di più?

In Europa, il salario medio orario varia considerevolmente da un Paese all’altro, una dinamica che dimostra non solo le disuguaglianze economiche, ma anche i differenti standard di vita a cui i lavoratori possono aspirare.

L’indicatore chiave utilizzato è il costo orario medio del lavoro, che rappresenta la spesa totale sostenuta dai datori di lavoro per assumere personale.

Si considerano tutte le spese associate all’assunzione di un dipendente. Per questo motivo l’indicatore non riflette il netto percepito dal lavoratore, che risulta essere significativamente più basso. Tuttavia, i dati riportati di seguito offrono una panoramica utile per capire in quali Paesi il costo del lavoro - e presumibilmente anche gli stipendi - sono più elevati.

Un elemento cruciale in questo contesto è il «cuneo fiscale», cioè la somma delle imposte (dirette e indirette) e dei contributi previdenziali che influenzano il costo del lavoro.

Nel 2022, il cuneo fiscale in Italia era del 45,9%, ben al di sopra della media OCSE del 34,6%. Questo dato è indicativo di quanto le imposte e i contributi previdenziali incidano sul costo del lavoro in Italia rispetto ad altri Paesi.

Lo stipendio medio in Europa. Dov’è l’Italia?

Salario orario medio in Europa Salario orario medio in Europa Fonte: Eurostat, FMI

Secondo il report del FMI pubblicato ad aprile 2024, che raccoglie i dati del 2023, il Lussemburgo si posiziona in cima alla classifica con uno stipendio medio di 47,2 euro l’ora, seguito da Danimarca e Norvegia, con rispettivamente 42,0 e 41,7 euro l’ora. I Paesi nordici sono noti per i loro alti standard di vita, i sistemi di welfare generosi e le loro economie prosperose.

In Islanda, il salario medio orario è di 39,5 euro, mentre in Belgio si attesta a 36,3 euro. L’Irlanda e i Paesi Bassi presentano uno stipendio medio rispettivamente di 33,3 e 33,0 euro l’ora. La Germania, l’economia più grande dell’Europa, offre una retribuzione media di 31,6 euro l’ora, leggermente superiore rispetto a Finlandia (30,5 euro) e Austria (30,0 euro). In Francia lo stipendio medio è di 28,7 euro l’ora, mentre chiude il gruppo dei Paesi con salari medi sopra i 25 euro la Svezia con Francia 26,3 euro.

L’Italia è 14° nella classifica degli stipendi più alti d’Europa con 21,50 euro.

Pos. Paese Costo orario medio del lavoro
1 🇱🇺Lussemburgo €47,20
2 🇩🇰Danimarca €42,00
3 🇳🇴Norvegia €41,70
4 🇮🇸Islanda €39,50
5 🇧🇪Belgio €36,30
6 🇫🇮Irlanda €33,30
7 🇳🇱Paesi Bassi €33,00
8 🇩🇪Germania €31,60
9 🇫🇮Finlandia €30,50
10 🇦🇹Austria €30,00
11 🇫🇷Francia €28,70
12 🇸🇪Svezia €26,30
13 🇸🇮Slovenia €21,90
14 🇮🇹Italia €21,50
15 🇪🇸Spagna €18,20
16 🇨🇾Cipro €16,30
17 🇱🇹Lituania €14,00
18 🇲🇹Malta €14,00
19 🇵🇹Portogallo €13,70
20 🇨🇿Repubblica Ceca €13,60
21 🇪🇪Estonia €13,60
22 🇵🇭Croazia €12,70
23 🇬🇷Grecia €12,60
24 🇸🇰Slovacchia €12,50
25 🇵🇱Polonia €11,90
26 🇭🇺Ungheria €11,00
27 🇱🇻Lettonia €10,70
28 🇷🇴Romania €10,40
29 🇧🇬Bulgaria €8,10
Media UE €24,00

Nota metodologica

Il costo totale del lavoro rappresenta la spesa complessiva sostenuta dai datori di lavoro per l’assunzione di personale. Questo include sia i costi salariali che quelli non salariali, meno eventuali sussidi. Tra le spese considerate ci sono i costi per la formazione professionale, il reclutamento e l’acquisto di abiti da lavoro.

I costi salariali comprendono:

  • Remunerazioni dirette al lordo dei contributi sociali
  • Bonus e indennità pagati dal datore di lavoro al dipendente
  • Pagamenti per piani di risparmio dei dipendenti
  • Pagamenti per i giorni non lavorati
  • Remunerazioni in natura (ad esempio, cibo, bevande, carburante, auto aziendali)

I costi non salariali includono:

  • Contributi sociali a carico del datore di lavoro
  • Imposte sul lavoro considerate come costo del lavoro
  • Sussidi destinati a rimborsare parzialmente o totalmente il costo della remunerazione diretta del datore di lavoro

I dati presentati nel report riguardano le imprese con 10 o più dipendenti, inclusi gli apprendisti. Le stime sono basate sull’estrapolazione dei dati relativi al costo orario del lavoro, espressi nelle valute nazionali, utilizzando l’indice trimestrale del costo del lavoro (LCI) fornito dagli Stati membri. Per i Paesi che non adottano l’euro, i calcoli sono stati effettuati utilizzando i tassi di cambio medi annuali.

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