Tasse, adempimenti e processi sospesi a Ischia a causa dell’alluvione: vediamo le istruzioni del governo e come cambiano le scadenze fiscali per l’isola.
Il governo ha sospeso gli appuntamenti fiscali e non solo per i cittadini di Ischia. La decisione è arrivata con il Consiglio dei ministri del 1° dicembre 2022. Il governo ha approvato un decreto-legge contenente delle misure urgenti a favore delle popolazioni colpite dagli straordinari eventi meteorologici che hanno interessato Ischia a partire dal 26 novembre 2022. Tra queste, c’è lo stop ai versamenti, ai termini processuali e dei giudizi civili e penali. La nuova scadenza è stata spostata al 31 dicembre 2022.
Ischia, stop a tasse e processi: le nuove scadenze
Il decreto-legge prevede una serie di misure, in particolare la sospensione degli appuntamenti fiscali in scadenza per il mese di dicembre. Cambia, di conseguenza, il calendario fiscale per l’isola di Ischia. Le nuove date da segnare sono:
- il 30 giugno 2023: fino a questa data sono sospesi i termini riguardanti i versamenti tributari, contributivi o di pagamento delle cartelle fino al 30 giugno 2023 per gli abitanti dei comuni di Casamicciola e Lacco;
- fino al 31 dicembre 2022 invece sono sospesi i termini processuali e dei giudizi civili e penali presso il Tribunale di Ischia o di altri Tribunali nel caso in cui la parte o il difensore siano residenti nella zona colpita dall’alluvione;
- anche i giudizi amministrativi, contabili, tributari e militari sono sospesi fino al 31 dicembre 2022.
Infine, è stata stabilita la proroga al 31 dicembre 2023 del termine per la cessazione della Sezione distaccata insulare di Ischia, attualmente fissata al 31 dicembre 2022.
“La priorità è lasciare lavorare i soccorritori e i volontari impegnati nelle ricerche dei dispersi”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e per farlo è stato stanziato un primo fondo di 2 milioni di euro per l’emergenza. In seguito a un’indagine sui danni sarà varato un piano apposito per la ricostruzione di strutture pubbliche e private, per ripristinare la viabilità, ma soprattutto per permettere all’ambiente di sfogare l’acqua in eccesso in caso di nubifragi.
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