Boom di contagi da streptococco a Roma. I medici chiedono di non ingolfare gli ospedali, ma i genitori sono preoccupati. Ecco quali sono i rischi e cosa fare in caso di infezione.
In questi giorni è stato riscontrato un aumento dei contagi da streptococco. I giornali che si occupano della Regione Lazio e di Roma hanno parlato di “boom di contagi”. La situazione rischia però di congestionare gli ospedali.
Il pediatra dell’Istituto per la salute del bambino e dell’adolescente dell’ospedale Bambino Gesù (OPBG) di Roma ha voluto sottolineare come la preoccupazione dei genitori per la febbre nei figli abbia portato a un numero crescente di famiglie in attesa al pronto soccorso. Le notizie allarmanti, spiega il pediatra, stanno facendo aumentare la preoccupazione, ma questa è una situazione che andrebbe gestita a livello locale e non all’ospedale.
I pediatri sono capaci di cogliere i sintomi e ricondurli a un’infezione di streptococco di tipo A (l’unico che va trattato con un antibiotico), ma in caso di incertezza si può effettuare un tampone. Anche in questo caso però è meglio rivolgersi al pediatra, perché il tampone va effettuato in un determinato modo - sulle tonsille - per ottenere il giusto risultato e non rischiare falsi negativi.
Contagi di streptococco in aumento: cosa dicono i medici
Il 2023 si è aperto con un allarme streptococco lanciato dai giornali. A Roma, in particolare, ci sarebbe un vero e proprio boom di contagi e i più colpiti sono i bambini. Siamo di fronte a una patologia trasmissibile che colpisce soprattutto i piccoli e gli adolescenti, ma non è una malattia grave, ricordano gli esperti.
Il mal di gola è tra i sintomi più frequenti, mentre il dolore è un segno dell’infiammazione che può coinvolgere la faringe (faringite) o anche le tonsille (faringotonsillite). Come ha spiegato Roberto Cauda, infettivologo del Policlinico Gemelli di Roma, se un bambino ha alcuni sintomi, è assolutamente essenziale che sia visitato dal proprio medico pediatra, che valuterà l’opportunità o meno di fare un tampone.
Cos’è lo streptococco?
Lo streptococco è un batterio e fa parte di un gruppo di batteri dalla forma sferica (cocco). Lo streptococco è capace di produrre delle tossine e persino distruggere i globuli rossi. Lo streptococco in circolazione, in particolare, fa parte del “gruppo A” ed è comune ritrovarlo sulla pelle e in gola. Per esempio si trasmette per aerosol da persona a persona (zone affollate) ed si diffonde rapidamente.
Infezione da streptococco: sintomi e rischi
I sintomi più comuni di un’infezione da streptococco sono simili all’influenza, ovvero febbre, stato confusionale e mal di gola. Si distinguono però sintomi più specifici, come:
- gonfiore
- dolore
- rash cutaneo
- arrossamento attorno a ferite
- pressione bassa
- dolore addominale
Le infezioni da streptococco possono essere facilmente superabili con una cura, ma si possono presentare anche delle situazioni più gravi. In alcuni casi lo streptococco può causare:
- faringotonsilliti
- otiti
- meningiti
- polmoniti
- infezioni generalizzate
- endocarditi (infezioni della cavità interne o delle valvole del cuore)
- scarlattina
Qual è la cura per lo streptococco?
In un solo caso per curare il mal di gola è necessario sottoporsi al un ciclo di antibiotici ed è proprio quando il mal di gola è dovuto a un’infezione da streptococco. Infatti per le faringotonsilliti causate da streptococco beta emolitico di gruppo A è necessaria la somministrazione di un antibiotico come l’amoxicillina.
La durata della prescrizione del farmaco va da 48 ore a dieci giorni e permette una ripresa completa.
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