Un consigliere comunale di Vallerano in provincia di Viterbo (già espulso) e un militante entrambi facenti parte di CasaPound, sono stati arrestati con l’accusa di stupro: nei loro cellulari trovati dei video della violenza.
Un consigliere comunale di CasaPound e un suo militante sono stati arrestati a Viterbo con l’accusa di aver stuprato, dopo averla stordita con dei pugni, una donna di 36 anni all’interno di un circolo privato.
I due giovanissimi, hanno 21 e 19 anni, avrebbero prima fatto bere la donna per tentare poi un approccio sessuale. Dopo il rifiuto la ragazza è stata stordita con dei pugni prima di essere abusata, con dei video della violenza che sarebbero stati trovati nei cellulari dei due ragazzi.
Durissima la reazione di Simone Di Stefano, leader di CasaPound, che con un post su Facebook ha subito dichiarato come il suo consigliere comunale sia stato espulso, auspicando “qualora fosse dichiarato colpevole una pena durissima”.
Viterbo, militanti di CasaPound arrestati per stupro
Il primo è un consigliere comunale di CasaPound a Vallerano, piccolo centro in provincia di Viterbo, mentre il secondo è un militante del partito di destra. Entrambi sono stati arrestati con l’accusa di stupro.
I fatti in questione risalgono alla notte del 12 aprile, quando all’interno di un circolo privato che era a loro uso esclusivo, i due ragazzi avrebbero fatto bere una donna di 36 anni con l’intento poi di avere un approccio sessuale.
Nonostante l’alcool, la donna si è però opposta e a quel punto sarebbe scattata la violenza da parte dei due giovanissimi, che avrebbero anche ripreso i momenti dello stupro mentre la loro vittima era stordita a causa delle botte ricevute.
Come sono scattate le manette, subito si è levata l’ondata di sdegno da parte del mondo politico, con la ministra della Difesa Elisabetta Trenta che ha definito i due ragazzi “delle bestie”.
Molto dura anche la reazione di Simone Di Stefano, leader di CasaPound, che a stretto giro ha annunciato l’espulsione del suo consigliere comunale dal partito sottolineando poi come “più volte non ho esitato a chiedere per gli stupratori la castrazione (non chimica), e non cambio di certo idea solo perché questo era iscritto a CasaPound”.
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