Cosa succede se non c’è accordo sull’eredità: a quali condizioni è possibile la successione senza tutti gli eredi.
Non è raro che tra gli eredi si creino tensioni e difficoltà. Il delicato momento emotivo, le complicazioni organizzative, i dubbi sulla divisione ereditaria. Così, compiere tutti gli adempimenti richiesti diventa ancora più complesso e mille dubbi iniziano a diffondersi nelle famiglie. Il primo adempimento è la dichiarazione di successione, necessaria a dichiarare l’ammontare e la composizione del patrimonio del defunto.
Oltre a beni, crediti e debiti del defunto, la dichiarazione di successione deve contenere anche i dati relativi ai soggetti interessati, tra cui gli eredi, i legatari e i rinuncianti. Questo compito serve alla determinazione e all’esigibilità dell’imposta di successione, nonché a indicare l’arricchimento di tali soggetti. Per queste ragioni, spesso gli eredi si trovano in disaccordo o semplicemente non riescono a trovare un momento idoneo per presentare insieme la dichiarazione.
Ci si chiede quindi se sia possibile presentare la dichiarazione di successione senza tutti gli eredi, tenuto conto che è fondamentale rispettare questo dovere fiscale per non rischiare pesanti conseguenze. Ecco cosa c’è da sapere.
Possibile la successione senza tutti gli eredi: le condizioni
La dichiarazione di successione è un adempimento fiscale che ricade su tutti i chiamati all’eredità, sugli eredi, sui legatari e sui soggetti in possesso dei beni ereditari. La presentazione è necessaria al calcolo e al pagamento della relativa imposta, per il quale sono tutti gli eredi obbligati in via solidale. Anche per questo motivo, non è necessario che tutti i soggetti interessati presentino insieme la dichiarazione di successione.
Un solo soggetto può presentare la dichiarazione di successione, assolvendo l’obbligo per conto di tutti. Addirittura, la dichiarazione di successione non può essere presentata più volte, a meno che sia necessaria un’integrazione o una sostituzione. Ciò può rappresentare un problema, tanto per il contenuto della dichiarazione quanto per il contenuto dell’imposta.
Bisogna intanto precisare che così come chiunque dei soggetti obbligati può presentare la dichiarazione di successione, chiunque di loro può presentare una dichiarazione sostitutiva. Ciò è fondamentale nel caso in cui ci siano errori o inesattezze nel documento.
Il pagamento delle imposte, tuttavia, non può avvenire separatamente, anche se è possibile differirlo (a meno che non si usi la procedura telematica, che chiede dall’inizio un conto corrente su cui addebitare l’imposta). Nel caso in cui gli altri soggetti obbligati rifiutino il pagamento è comunque opportuno effettuarlo, per evitare le sanzioni e la riscossione dell’imposta, che potrebbe comunque avvenire per intero.
Ricordiamo, infatti, che tutti coloro che hanno accettato l’eredità sono obbligati in via solidale: anche se ognuno è tenuto al pagamento di un importo proporzionale alla propria quota lo stesso può essergli domandato per intero. Chi ha accettato l’eredità con beneficio d’inventario e i chiamati all’eredità in possesso di beni ereditari rispondono, invece, rispettivamente per la propria quota e per il valore dei beni posseduti.
Naturalmente, l’erede che ha dovuto pagare l’imposta di successione per intero ha diritto ad agire legalmente per ottenere il rimborso. In caso di difficoltà sarebbe dunque opportuno eseguire l’accettazione con beneficio d’inventario. Non sono tenuti al pagamento dell’imposta coloro che hanno rinunciato all’eredità, ma la rinuncia deve essere allegata nella dichiarazione. Bisogna allegare anche i dati relativi a chiamati all’eredità deceduti, con relativo certificato di morte.
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In sintesi, è possibile presentare la dichiarazione di successione senza tutti gli eredi, ma - specialmente in caso di contrasti - sarebbe opportuno rivolgersi a un professionista. Si precisa, tuttavia, che la dichiarazione di successione non comporta l’accettazione tacita dell’eredità.
Così, in caso di dubbio, è possibile comunque rispettare l’obbligo e rinunciare in un secondo momento (avendo diritto al rimborso dell’imposta pagata). Va infatti considerato che mentre la dichiarazione di successione deve essere presentata necessariamente entro 12 mesi dall’apertura della successione, mentre il diritto ad accettare l’eredità si prescrive di norma in 10 anni a partire dallo stesso momento.
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