Non tutte le spese collegate al superbonus 110% sono detraibili, ad esempio la parcella del professionista qualora non si facciano i lavori o la regolarizzazione di abusi edilizi.
Tutte le spese relative al superbonus 110% si possono portare in detrazione?
A quasi un anno dall’entrata in vigore dell’ecobonus e sismabonus potenziati al 110% è bene sfatare il mito che grazie a quest’agevolazione i lavori in casa di riqualificazione energetica o riduzione del rischio sismico si facciano praticamente gratis.
Ci sono alcune spese infatti, come quelle per gli studi di fattibilità o per la regolarizzazione di eventuali abusi edilizi, che non rientrano tra i costi detraibili: vediamo quali sono.
Superbonus 110%: quali sono le spese che non si possono detrarre? I costi dei professionisti
Tra le prime che non si possono portare in detrazione in dichiarazione dei redditi c’è senza dubbio lo studio di fattibilità.
È un passaggio fondamentale: per poter procedere ai lavori infatti è necessario che, tramite gli interventi, ci sia un salto di due classi energetiche (o il raggiungimento della classe energetica più alta).
Se i lavori non verranno realizzati (per mancanza di requisiti, o per qualsiasi altro motivo) la parcella del professionista che redige lo studio di fattibilità non è tra i costi detraibili.
La circolare dell’8 agosto 2020 dell’Agenzia delle Entrate specifica che i costi legati alle prestazioni dei professionisti rientrano nel superbonus 110% solo con l’effettiva realizzazione degli interventi.
Superbonus 110%, i costi indetraibili: le spese per sanare gli abusi edilizi
Altri costi che sono da mettere in conto sono quelli per regolarizzare eventuali abusi edilizi.
È in realtà molto frequente che ci siano anche solo dei piccoli abusi edilizi, soprattutto nelle abitazioni e nei condomini più datati.
È bene specificare però che in caso di abuso edilizio (anche se minimo) non si può usufruire non solo del superbonus 110%, ma di nessuno dei bonus casa ordinari.
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