Superbonus e SAL: cosa succede se non si arriva al 30% entro il 31 dicembre 2021

Anna Maria D’Andrea

19 Ottobre 2021 - 16:17

Superbonus e SAL, porte sbarrate alla cessione del credito se non si raggiunge il 30% entro il 31 dicembre 2021. A spiegarlo è la DRE Agenzia delle Entrate del Veneto.

Superbonus e SAL: cosa succede se non si arriva al 30% entro il 31 dicembre 2021

Superbonus e SAL, attenzione alla scadenza del 31 dicembre 2021.

Ai fini della cessione del credito e dello sconto in fattura, chi ha già avviato lavori rientranti nel superbonus del 110% dovrà sostenere spese e effettuare almeno il 30% dei lavori entro la fine dell’anno, pena l’impossibilità di beneficiare delle opzioni alternative alla detrazione.

A chiarirlo è stata la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate del Veneto, con una risposta ad interpello che rischia di creare non poche difficoltà a chi ha avviato in ritardo i lavori per il superbonus del 110%.

Superbonus e SAL: cosa succede se non si arriva al 30% entro il 31 dicembre 2021

Sta destando molto stupore la risposta all’interpello n. 907-1595/2021 fornita dalla DRE del Veneto, e riportata dal Sole24Ore, che di fatto chiude le porte della cessione del credito e dello sconto in fattura a chi non effettua almeno il 30% dei lavori entro il 31 dicembre 2021.

Per poter sfruttare le due opzioni alternative è necessario che il SAL sia pari almeno al 30% nello stesso periodo d’imposta in cui sono sostenute le spese.

In caso contrario, l’unica via per beneficiare del superbonus 110% sarà mediante indicazione della detrazione nella dichiarazione dei redditi 2022, riferita quindi a redditi e spese del 2021, e per le quote successive alla prima si potrà poi comunicare la volontà di optare per la cessione del credito.

Secondo quanto chiarito dalla DRE del Veneto, alla data del 31 dicembre 2021 devono quindi necessariamente coesistere due condizioni: sostenimento delle spese e stato di avanzamento lavori al 30%, requisiti fondamentali per poter cedere il credito acquisito.

Superbonus 110%: cos’è il SAL e perché è legato alla cessione del credito

La problematica posta in evidenza con la risposta della DRE Veneto è tutt’altro che marginale, basti pensare ai ritardi per l’esecuzione dei lavori rientranti nel superbonus 110% dovuti alla carenza di materiali, o ancora a chi ha atteso le ultime semplificazioni prima di avviare gli interventi agevolabili.

Il rischio di non raggiungere il SAL del 30% entro il 31 dicembre 2021, e di conseguenza di non poter cedere il credito d’imposta, crea non poche difficoltà a chi ha deciso di utilizzare il superbonus per riqualificare la propria abitazione pur non avendo a disposizione sufficiente liquidità.

In attesa di possibili ulteriori novità e di nuovi chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, la DRE del Veneto ricorda che il SAL (Stato di avanzamento lavori) è un documento contabile, redatto dal Direttore dei Lavori, all’interno del quale sono riassunte le lavorazioni e le somministrazioni eseguite, e contiene tra gli altri dati l’importo del corrispettivo maturato, gli acconti corrisposti e da corrispondere.

Il termine SAL è diventato di uso comune con l’avvio del superbonus, tenuto conto che il decreto Rilancio, al comma 1-bis dell’articolo 121, stabilisce che l’opzione per la cessione del credito e lo sconto in fattura può essere esercitata per ciascuno stato di avanzamento lavori, riferito ad almeno il 30% dell’intervento, fino ad un massimo di due.

In ogni caso è necessaria l’asseverazione del tecnico incaricato e l’apposizione del visto di conformità del professionista.

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