In Svizzera cercano italiani per lavorare, stipendio medio di 70.000 euro

Simone Micocci

16 Gennaio 2025 - 18:03

Vuoi trasferirti in Svizzera per lavorare? Stanno cercando persone che parlano italiano. Stipendio medio di 70.000 euro.

In Svizzera cercano italiani per lavorare, stipendio medio di 70.000 euro

Se vuoi lavorare in Svizzera devi sapere che proprio in questo momento ci sono diversi annunci in cui si cercano persone che conoscano la lingua italiana. Un’ottima occasione per chi non esclude un’esperienza lavorativa all’estero ma non vuole allontanarsi troppo dall’Italia, trasferendosi in un Paese dove lo stipendio medio è tra i più alti al mondo.

Secondo i più recenti dati Ocse, infatti, lo stipendio medio in Svizzera è inferiore solo a quello di Stati Uniti, Lussemburgo e Islanda, con un guadagno lordo annuo di circa 70.000 euro (70.973,65 euro per l’esattezza) l’anno. Lavorare in Svizzera garantisce quindi delle ottime opportunità di guadagno, per quanto comunque va detto che anche il costo della vita qui è particolarmente elevato. Ragion per cui ad esempio è molto diffuso il fenomeno dei frontalieri, ossia di chi risiede in Italia ma vive in Svizzera, per i quali ricordiamo che dall’1 gennaio 2024 sono entrate in vigore le nuove norme sulla tassazione concorrente dei redditi, secondo cui su quanto guadagnato:

  • in Svizzera verrà applicata l’imposta nella misura ridotta dell’80% anziché al 100%;
  • in Italia, sui redditi al di sopra dei 10.000 euro annui, verrà pagata l’imposta al netto di quella già pagata allo stato elvetico. Pensiamo ad esempio a chi in Svizzera ha già pagato 1.000 euro di imposte e in Italia ne deve altre 1.200 euro: di questi ne dovrà effettivamente versare solo 200 euro.

Queste nuove regole quindi rendono ancora più conveniente lavorare in Svizzera da frontalieri - laddove la distanza lo permetta ovviamente - pertanto gli annunci di lavoro di cui vi abbiamo parlato in apertura sono un’ottima occasione per trovare l’occasione giusta per intraprendere una tale esperienza.

Quali sono i lavori per cui in Svizzera cercano italiani

Sul portale Eures in cui vengono pubblicati gli annunci di lavoro pubblicati dai Paesi Ue ci sono quasi 17.000 offerte per la Svizzera. Tra questi, 134 annunci non solo si rivolgono anche agli italiani ma prediligono proprio coloro che parlano italiano.

Anche perché ricordiamo che tra i cantoni svizzeri ci sono anche zone in cui si parla prettamente italiano: è così ad esempio nel Canton Ticino, come pure nelle quattro valli meridionali del Cantone dei Grigioni (dove si parla anche tedesco e romancio).

Tra questi annunci, molti riferiscono all’ambito della ristorazione: dai pizzaioli agli chef di cucina, fino agli aiuti cuochi. D’altronde sono molti gli italiani che si sono trasferiti in Svizzera investendo in ristoranti e strutture alberghiere. Ovviamente qui gli stipendi sono da considerare molto al di sotto della soglia media, ma comunque si tratta di retribuzioni particolarmente elevate in quanto per il settore del turismo la media è di circa 44.000 euro l’anno. Basti pensare che lo stipendio di un cameriere in Svizzera va da 3.700 a 4.700 euro al mese.

Un altro settore in cui c’è ricerca di italiani è quello dell’edilizia, dove lo stipendio medio va dai 4.200 ai 6.200 euro al mese. Si cercano operai edili, falegnami e carpentieri più esperti. Così come c’è particolare richiesta nel settore dell’assistenza clienti, dove lo stipendio nel migliore dei casi può superare anche i 75.000 euro lordi all’anno.

Inoltre, secondo l’indagine realizzata dall’Handelszeitung in collaborazione con Jobs.ch i lavori più ricercati in Svizzera, riferite all’anno 2022, tra le professioni più ricercate troviamo poi traduttori, oltre a ruoli in marketing, vendite, contabilità e risorse umane, con uno stipendio medio di 75.000 euro circa all’anno. Al secondo posto si trovano receptionist e segretari, richiesti in vari settori, con un guadagno medio di 71.000 euro. Segue il settore delle vendite e del back office, che offre una media di 77.000 euro con buone prospettive future.

Lavoratori nei settori della produzione, contabilità e pubblica amministrazione sono anch’essi molto ricercati, con stipendi che superano spesso i 100.000 euro, arrivando fino a 116.000 euro nel caso della contabilità. Tuttavia, questi salari elevati si raggiungono generalmente dopo anni di esperienza, mentre i giovani devono spesso accontentarsi di stipendi iniziali più bassi.

Come trasferirsi in Svizzera per lavoro

Trasferirsi in Svizzera come cittadino dell’Unione Europea richiede una serie di passaggi precisi e ben regolamentati, soprattutto in relazione alla durata del soggiorno e al tipo di attività lavorativa.

La prima condizione indispensabile è avere un’offerta d’impiego da un datore di lavoro svizzero. Questo rappresenta il punto di partenza, in quanto il datore di lavoro deve presentare la richiesta di permesso presso il Cantone competente. A seconda della durata del contratto, le procedure variano: se il contratto è inferiore a 3 mesi, non è necessario ottenere un permesso, ma il datore di lavoro deve comunque notificare online il rapporto lavorativo. Per contratti di durata compresa tra tre mesi e un anno, è necessario richiedere un permesso L, valido fino a un massimo di 12 mesi.

Se il contratto ha una durata superiore a un anno o è a tempo indeterminato, si richiede il permesso B, che ha validità di 5 anni e può essere rinnovato.

Una volta giunti in Svizzera, è fondamentale registrarsi presso l’ufficio immigrazione del Cantone entro 14giorni dall’arrivo e prima di iniziare a lavorare. Durante questa fase, occorre dimostrare la propria situazione lavorativa, presentare un documento d’identità valido e fornire la prova di disporre di un’abitazione in Svizzera, come un contratto di affitto. È inoltre necessario dimostrare di avere mezzi sufficienti per il proprio sostentamento durante il soggiorno.

Per coloro che lavorano in Svizzera ma vivono in Italia o in un altro Paese confinante, il permesso richiesto è il permesso G, riservato ai lavoratori frontalieri. Questo tipo di autorizzazione permette di lavorare in Svizzera senza trasferire la residenza, a condizione che si rientri nel proprio Paese almeno una volta alla settimana.

Infine, i cittadini UE possono beneficiare di ulteriori opportunità in base alla durata della loro permanenza in Svizzera. Il permesso L è ideale per soggiorni brevi, mentre il permesso B è destinato a chi si trasferisce per periodi più lunghi o intende avviare un’attività imprenditoriale autonoma. Dopo 10 anni di residenza continuativa, o 5 anni per alcuni paesi UE, si può richiedere il permesso C, che garantisce il diritto di soggiorno permanente, non soggetto a restrizioni. Tuttavia, la stabilità del permesso è spesso legata alla condizione lavorativa: in caso di perdita del lavoro, possono emergere complicazioni che richiedono l’aggiornamento del permesso o ulteriori verifiche da parte delle autorità cantonali.

Iscriviti a Money.it