Secondo l’ultimo censimento ufficiale rilasciato dall’Ufficio di statistica, la Svizzera accoglie ogni giorno 370mila lavoratori nei suoi cantoni.
Cresce il numero di persone che ogni giorno si reca in Svizzera per lavoro. Si chiamano «frontalieri», per via del fatto che vivono a ridosso del valico che separa il loro Paese di residenza con quello della Confederazione, dove si recano ogni giorno o almeno una volta alla settimana per svolgere la propria professione
L’ultimo censimento ufficiale rilasciato dall’Ufficio di statistica elvetico risale al secondo trimestre di quest’anno e attesta che la Svizzera accoglie ogni giorno 370mila lavoratori nei vari cantoni.
Un numero di tutto rispetto se si calcola che solo 5 anni fa - nel secondo trimestre del 2017 - erano all’incirca 318.000. Se rapportati al secondo trimestre dello scorso anno, nel 2022 il numero dei frontalieri è cresciuto del 6%.
Chi sono i frontalieri?
L’origine di questa figura risale alla Convenzione sottoscritta dall’Associazione europea di libero scambio (AELS) firmata il 4 gennaio 1960. Regolamenta le attività dei cittadini di uno Stato membro che esercitano un’attività indipendente sul territorio di un altro Stato membro, rientrando al proprio domicilio di norma ogni giorno o almeno una volta alla settimana. A spingere questa categoria professionale a sostenere lunghe trasferte è, in primis, il trattamento salariale notevolmente più elevato percepito in Svizzera.
Quanti sono in Italia?
La popolazione frontaliera è estremamente variegata e la fetta rappresentata dagli italiani non è la più numerosa. Dei 370mila, infatti, poco più della metà arriva dalla Francia (55,9%). Gli italiani sono il 23,6% mentre i tedeschi occupano il 17,3%.
Nella tabella sottostante, è facile verificare la curva di incremento a seconda dei Paesi di provenienza, inclusa l’Austria.
I Cantoni più gettonati
Per fare il punto su quali siano le aree della Svizzera in cui si registra il maggior aumento di frontalieri, è necessario suddividere il territorio elvetico in macro aree. La regione in cui è avvenuta la crescita maggiore nel giro di un anno (+9,5%) è quella del Lemano, che riunisce i cantoni di Ginevra, Vado e Vallese, per un totale di 143.743 lavoratori. In Ticino - a sud della Svizzera - sono stati conteggiati 75.795 lavoratori provenienti dall’Italia, soprattutto dalle province di Varese e Como, con una crescita dell’1,3% in tre mesi e del 3,4% in un anno.
In quali settori lavorano?
La maggior parte dei lavoratori frontalieri appartengono al settore terziario (250.997), che quest’anno ha registrato un aumento trimestrale dell’1,4% e annuale del 7,0%. Anche il settore secondario, che conta 116.021 lavoratori, è cresciuto dell’1,4% negli ultimi tre mesi e del 3,7% nel giro dell’ultimo anno. Infine, un forte aumento di frontalieri è stato registrato quest’anno nel settore primario, nonostante il basso numero totale degli appartenenti a questo gruppo. Si parla di un aumento del 7,3% in tre mesi, e del 9,8% in un anno, per 2.710 individui occupati.
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