La Svizzera mette mano alle pensioni: referendum il 25 settembre per approvare la riforma

Redazione

09/09/2022

Innalzamento dell’età pensionabile, incentivi per chi resta al lavoro e aumento dell’Iva dello 0.4%. Questi i punti sui quali saranno chiamati a esprimersi gli svizzeri.

La Svizzera mette mano alle pensioni: referendum il 25 settembre per approvare la riforma

L’invecchiamento progressivo della popolazione e la necessità di non ridurre le rendite attuali, hanno spinto la Svizzera a ripensare il proprio meccanismo previdenziale. Ma per farlo fino in fondo, servirà l’assenso dei cittadini, che il 25 settembre saranno chiamati al referendum sull’AVS-21.

Perché una riforma?

In Svizzera la pensione rientra sotto la nomenclatura di «Assicurazione vecchiaia e superstiti», meglio nota come AVS-21. La necessità di ritoccare il piano previdenziale del Paese nasce dalla volontà di garantire l’equilibrio dei conti finanziari per i prossimi dieci anni. Il tutto, senza tagliare il livello retributivo.

Le misure proposte per ottenere questo risultato sono tre: l’innalzamento dell’età pensionabile per uomini e donne a 65 anni, lo stimolo verso una maggiore flessibilità dell’età di pensionamento e - non meno importante - l’aumento dell’Imposta sul Valore Aggiunto (Iva) per recuperare le risorse utili a garantire il punto di pareggio.

Chi alimenta i fondi pensione

Oggi la Svizzera trae le risorse necessarie a garantire la copertura delle pensioni da quattro sorgenti.

La più rilevante - che da sola vale il 73% - è rappresentata dai contributi pagati dagli assicurati e dai datori di lavoro. Il 20% è garantito dai sussidi del Governo svizzero. Il 6% arriva dalle entrate generate dell’Iva e infine l’1% da altre fonti.

Da un calcolo fatto dall’Ufficio federale svizzero delle assicurazioni sociali, se la situazione attuale dovesse mantenersi inalterata, la spesa complessiva delle pensioni sarà superiore alle entrate già a partire dal 2025. Per scongiurare questo pericolo, visto l’invecchiamento progressivo della popolazione, le autorità elvetiche hanno preferito mettere mano al capitolo pensioni, evitando lo sbilanciamento dei conti.

Interventi concreti

Il primo punto è agire sull’età pensionabile. Il referendum proporrà agli svizzeri di elevare la soglia della pensione per uomini e donne a 65 anni, uno in più rispetto a quanto attualmente si applica alle contribuenti donne. Inoltre, la riforma dell’AVS-21 prevede che il passaggio dalla vita lavorativa al pensionamento possa avvenire in modo più flessibile: se il lavoratore desidera proseguire la sua attività oltre la soglia pensionistica, è giusto che riceva incentivi sostanziosi che lo stimolino a continuare la sua carriera.

C’è poi l’Iva, l’imposta sul valore aggiunto. Il quesito popolare propone di innalzare di 0,4 punti la percentuale attuale dello 7,7% - che salirebbe all’8,1% -, indispensabile per rinforzare le casse dell’AVS.

Cosa dicono gli esperti

Ad agosto un importante centro di ricerca economica svizzero - Kof - aveva sottoposto le misure proposte dal Governo alla valutazione di 133 esperti del mondo economico. Il risultato di questa ulteriore analisi ha sostanzialmente approvato la linea intrapresa dalla Confederazione, fornendo la conferma alla strada intrapresa dagli organi regolatori. La parola passa ora agli aventi diritto al voto, che domenica 25 settembre saranno chiamati a esprimere la loro opinione.

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