Taglio del cuneo fiscale nel decreto Aiuti bis: fino a 200 euro in più per i lavoratori

Rosaria Imparato

29/07/2022

Fino a 200 euro in più nei salari da settembre con il nuovo taglio del cuneo fiscale del decreto Aiuti bis: i calcoli e le ultime ipotesi.

Taglio del cuneo fiscale nel decreto Aiuti bis: fino a 200 euro in più per i lavoratori

Grazie al taglio del cuneo fiscale previsto dal decreto Aiuti bis ci dovrebbe essere un aumento fino a 200 euro per i lavoratori. La misura a cui il Governo sta lavorando nel nuovo dl Aiuti prevede di alzare il netto in busta paga grazie al taglio del cuneo contributivo. Per ora però è bene specificare che si tratta di ipotesi, e come ha dichiarato anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando, “non ci sono ancora i numeri definitivi”.

In questo momento l’ipotesi più gettonata è quella di aggiungere un altro taglio dei contributi a quello attualmente in vigore. Non più, quindi, bonus “esterni” in busta paga, ma si alza il netto tramite uno sgravio contributivo.

Taglio del cuneo fiscale nel decreto Aiuti bis: fino a 200 euro in più per i lavoratori

L’aumento del netto in busta paga potrebbe passare attraverso il taglio dei contributi. Ma come funziona lo sgravio contributivo? I contributi previdenziali sono versati in parte dal datore di lavoro e in parte dal lavoratore stesso tramite trattenuta direttamente in busta paga, per un totale che arriva al 33% della retribuzione. Nel settore privato la quota a carico del lavoratore è pari al 9,19%, nel pubblico 8,80%. Il taglio dei contributi previsto dal nuovo decreto Aiuti abbasserebbe questa quota.

Da gennaio e fino a dicembre 2022 è in vigore un taglio dei contributi dello 0,8%, che si applica solamente per alcuni lavoratori dipendenti, ossia per coloro che hanno una retribuzione mensile lorda non superiore a 2.692 euro al mese, che equivale a poco meno di 35 mila euro l’anno, parametrata su 13 mensilità.

L’ipotesi più in voga, ripresa anche dal Messaggero, è quella di replicare la misura introdotta con la Legge di Bilancio 2022, con un ulteriore taglio dei contributi a carico del lavoratore tra lo 0,8% e l’1%. Da settembre quindi ci dovrebbe essere un taglio dei contributi che nelle migliori ipotesi arriva all’1,8%.

La platea dei beneficiari di questo aumento dello sconto sui contributi è la stessa che già usufruisce del taglio contributivo previsto dalla manovra, quindi lavoratori dipendenti con redditi fino a 35mila euro.

A quanto ammonta il taglio dei contributi nel nuovo decreto Aiuti

Non ci sono ancora dati certi, ma il funzionamento del taglio dei contributi è già noto. Di base, il conto si fa su punti percentuali, quindi più alto è lo stipendio e maggiore sarà lo sgravio. Nella migliore delle ipotesi, dicevamo, lo sgravio contributivo sarà dell’1,8% (il vecchio 0,8% già in vigore + l’1% previsto dal nuovo decreto Aiuti). Con uno stipendio lordo di 2.600 euro al mese, il taglio dei contributi si trasforma in circa 46 euro in più in busta paga, per un totale di 184 euro.

Chi rientra nella fascia di beneficiari con redditi fino a 35mila euro ha uno stipendio lordo di 2.692 di euro, tredicesima compresa: per questa categoria la busta paga aumenta fino a 200 euro nei mesi tra settembre e dicembre.

Con uno stipendio di 1500 euro al mese lordi lo sgravio contributivo dell’1,8% si ritroverà un netto in busta paga più alto di 27 euro al mese, per un totale di 108 euro al mese.

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