Tari casa ereditata, quando non va pagata? Inagibilità, inutilizzabilità e denuncia di cessazione

Nadia Pascale

19 Novembre 2024 - 09:16

Ho ereditato una casa ma non vi abito, devo comunque pagare la tassa sui rifiuti Tari? Ecco cosa prevedono le norme sugli immobili non abitati.

Tari casa ereditata, quando non va pagata? Inagibilità, inutilizzabilità e denuncia di cessazione

Devo pagare la Tari sulla casa ereditata anche se è disabitata?

Un immobile disabitato in genere non produce rifiuti, o almeno così è in molti casi, ma purtroppo non basta ciò a evitare la Tari. L’esenzione dal versamento della tassa sui rifiuti richiede che si verifichino determinate condizioni e non basta che nell’immobile nessuno abbia fissato la residenza o il domicilio.

Cosa accade se si tratta di Tari da dover pagare su una casa avuta in eredità, ma che non si abita, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti è sempre dovuta? Come faccio a sapere se devo pagare la Tari sulla casa ereditata in cui nessuno ha residenza?

L’esenzione dal pagamento della Tari è regolata dal Comune in cui è ubicato l’immobile e da quello che prevedono le delibere pubblicate dallo stesso al riguardo. I principi generali sono fissati a livello nazionale e solo una deroga espressa da parte del Comune può esonerare dall’obbligo di versamento.

Ricordiamo, inoltre, che il presupposto per dover versare la Tari è la semplice detenzione a qualsiasi titolo di locali che sono suscettibili a produrre rifiuti urbani.

Questo quello che prevede la legge 147 del 2013 all’articolo 1, comma 641.

Vediamo in quali casi si può evitare di pagare la Tari sulla casa ereditata.

La mancata utilizzazione dell’immobile può essere presupposto per non pagare la Tari?

La Tari è un impegno a cui far fronte ogni anno. Le scadenze sono fissate dai Comuni che generalmente scelgono di addebitare la Tari con scadenze rateali. Il contribuente può sempre scegliere il pagamento in unica soluzione.

L’obbligo di versare la tassa sui rifiuti deriva, come ha sottolineato più volte anche la Corte di Cassazione, dalla potenzialità dell’immobile di produrre rifiuti e poco conta che si utilizzi o meno l’immobile. Il mancato utilizzo, infatti, se dipende solo dalla volontà soggettiva del proprietario, non esclude da solo dall’obbligo di versare la tassa. Ribadiamo che il regolamento comunale può fissare criteri diversi.

Per poter non versare la Tari è necessario dimostrare che l’immobile non è abitabile e questo può essere palesato solo con la mancanza delle utenze allacciate e con l’assenza dell’arredo che permetta, appunto, di utilizzare la casa.

Non assume rilevanza il fatto che nell’immobile non sia fissata la residenza di alcuno, infatti, teoricamente il proprietario potrebbe trascorrere i fine settimana nell’immobile, pur non avendo in tale sede la residenza, o potrebbe organizzarvi cene sporadiche con amici e in entrambi i casi produrrebbe rifiuti.

Arredo e utenze parziali non escludono l’obbligo di pagamento Tari

Per definire se un immobile è potenzialmente in grado di produrre spazzatura, e quindi la Tari risulta dovuta, si deve avere riferimento alla sentenza della Corte di Cassazione 16785 del 2002.

Nel caso in oggetto il proprietario sottolinea che l’immobile è sprovvisto di arredi e di conseguenza, a suo avviso, deve essere considerato inutilizzabile.

La Corte di Cassazione, invece, confermando la sentenza del giudice di secondo grado, sottolinea che non rileva la mancanza di arredi nell’immobile, in quanto lo stesso aveva le utenze (luce, gas, acqua) allacciate e quindi potenzialmente in grado di produrre rifiuti.

L’inagibilità dell’immobile richiede due condizioni, cioè :

  • mancanza di arredo;
  • assenza di tutte le utenze allacciate.

Sottolinea la Corte

L’art. 62, comma 2, d.lgs. 15.11.1993 n. 507, nello statuire che «non sono soggetti alla tassa (per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) i locali e le aree che... risultino in obiettive condizioni di non utilizzabilità...», sottrae all’imposizione discussa gli immobili oggettivamente inutilizzabili, e non già quelli lasciati in concreto inutilizzati, per qualsiasi ragione, dai titolari della relativa disponibilità.

Di conseguenza, un alloggio non arredato e non utilizzato, allacciato ai servizi di rete, deve essere considerato inutilizzato, ma non inutilizzabile, quindi, ribadisce la sentenza, non può essere sottratto alla tassazione Tari.

Se si eredita un immobile e non lo si utilizza, per poter non pagare la Tari, quindi, non devono esserci mobili all’interno (o almeno non devono esserci i mobili che lo rendano abitabile come letto e tavolo con sedie, ad esempio) e nessuna utenza allacciata.

Anche un arredo parziale della casa o l’allaccio di una sola utenza fanno considerare possibile l’utilizzo dell’immobile che, quindi, è considerato idoneo a produrre rifiuti e rientra, pertanto, nell’obbligo di pagamento della Tari.

Le delibere dei Comuni sono determinanti

Ovviamente potrebbero esservi regolamenti comunali differenti che disciplinano la Tari dovuta in caso di mancato utilizzo. Proprio per questo il consiglio che diamo è sempre quello di consultare il regolamento comunale per vedere se sono state previste delle delibere differenti per quel che riguarda l’esenzione dal pagamento della Tari.

Qualche Comune, infatti, con mancanza di arredo e l’allaccio di una sola utenza potrebbe prevedere l’esenzione come, ad esempio, potrebbe prevederla anche con arredo parziale e in assenza di tutte le utenze allacciate. A contare, in questo caso, sono sempre le delibere del Comune.

Come ottenere lo scarico della Tari sulla casa ereditata

L’erede non solo può essere costretto a versare la Tari, ma in caso di pendenze, ad esempio vecchie cartelle esattoriali non versate, deve provvedere a anche a queste. L’articolo 752 del Codice Civile stabilisce che gli eredi contribuiscono al pagamento di pesi e debiti tributari in proporzione alle quote ereditarie.

Per evitare il peso anche degli oneri pregressi vi sono due possibili strade:

Per evitare, invece, di pagare la Tari pur accettando l’eredità si può presentare una denuncia di cessazione, ma insieme a questa si deve chiedere il distacco delle utenze (luce, gas, acqua) e si deve svuotare l’immobile, cioè eliminare mobili e suppellettili eventualmente presenti.

In questo modo l’immobile non viene considerato capace di produrre immondizia. L’esenzione dal pagamento decorrerà dal momento in cui verrà portata a termine tale procedura.

Le utenze potrenno essere nuovamente allacciate al momento del bisogno, ad esempio se si intende concedere in locazione l’immobile. Anche in questo caso però si deve calcolare l’economicità dell’operazione, infatti allacciare nuovamente tutte le utenze può avere un costo elevato non facile da ammortizzare in breve tempo.

Argomenti

# Tari

Iscriviti a Money.it