Tassa sui contanti nascosti contro l’evasione fiscale: l’ultima idea di Renzi

Rosaria Imparato

03/06/2020

Tassa sui contanti nascosti in casa o nelle cassette di sicurezza: torna in auge, stavolta proposta da Matteo Renzi, l’idea di una tassa al 10/15% per far emergere il sommerso. Ma siamo sicuri che sia legale?

Tassa sui contanti nascosti contro l’evasione fiscale: l’ultima idea di Renzi

Tassa sui contanti nascosti in casa: l’idea di Renzi per combattere l’evasione fiscale ricorda quella dell’altro Matteo (Salvini).

La proposta è contenuta nell’ultimo libro scritto dall’ex sindaco di Firenze, e cerca di far emergere la cosiddetta economia sommersa, consistente in un tesoro stimato di quasi 200 miliardi di euro.

Chi ha da parte del contante, nascosto in casa o in una cassetta di sicurezza, in base alla proposta di Renzi potrebbe regolarizzarlo attraverso una dichiarazione e il pagamento di una tassa del 10 o 15%.

Ma siamo sicuri che una tassa del genere sia legale?

Tassa sui contanti nascosti contro l’evasione fiscale: l’ultima idea di Renzi

I due Matteo della politica finiscono con l’assomigliarsi sempre di più. L’anno scorso c’era Salvini a proporre una tassa sul denaro nelle cassette di sicurezza, e ora invece c’è Renzi a suggerire una tassa sul contante nascosto (anche in casa) per combattere l’evasione fiscale.

L’evasione, lo sappiamo bene, è una piaga che affligge l’Italia: la cifra evasa è ormai stabile da una decina d’anni e si aggira intorno ai 110 miliardi di euro. Questa somma monstre è scesa durante i mesi di lockdown, come ha sottolineato la CGIA con l’analisi del 30 maggio.

Secondo gli ultimi dati Istat relativi al 2019, l’economia sommersa ammonta a quasi 200 miliardi di euro. Secondo il leader di Italia Viva bisogna favorire l’emersione di questi soldi, da qualsiasi attività vengano, e sfruttarli per far riprendere l’economia.

In pratica, chi ha da parte del contante (che sia nascosto nel materasso o in una cassetta di sicurezza) può regolarizzarlo dichiarandolo e pagando una tassache arrivi fino al 15%: una vera e propria sanatoria.

Per Renzi questo è denaro che proviene da transazioni non legali al 100%, o forse frutto di eredità.

Da un lato, l’emersione di cifre così grandi sicuramente contribuirebbe alla cosiddetta ripartenza economica dell’Italia, messa in ginocchio dall’emergenza coronavirus. Siamo sicuri però che l’idea di Renzi sia nei parametri della legalità?

Tassa sui contanti nascosti contro l’evasione: è legale?

Senza dubbio i quasi 200 miliardi di euro nascosti nell’economia sommersa farebbero comodo alle finanze italiane, ma siamo sicuri che questo tipo di tassa, proposta da Renzi, sia legale?

In realtà, no: con l’applicazione di questo tipo di tassa si presume che tutti i cittadini siano colpevoli di evasione fiscale. Si tratta però di un’accusa difficilmente dimostrabile: molti potrebbero semplicemente aver risparmiato dei soldi provenienti da attività lecite.

Inoltre, bisogna tenere in considerazione anche un altro aspetto: tutti i versamenti sul conto corrente concorrono alla formazione del reddito, quindi vanno tassati, a meno che non si possa dimostrare la loro provenienza.

Con la tassa proposta da Renzi si rischierebbe di tassare anche redditi esentasse, come le donazioni, o la vincita al gioco, o i semplici risparmi “da salvadanaio”.

Insomma, l’idea di Renzi si pone ai limiti dell’incostituzionalità per fattori di ordine pratico.

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