Tasse più basse, per sapere se ne hai diritto controlla pagina 3 del 730/2024

Patrizia Del Pidio

31 Luglio 2024 - 17:40

Per abbassare le imposte annuali la strada migliore è quella di rientrare nello scaglione di reddito precedente con aliquota più bassa. Basta controllare la dichiarazione dei redditi a pagina 3.

Tasse più basse, per sapere se ne hai diritto controlla pagina 3 del 730/2024

Pagare meno tasse e imposte non sempre è difficile: per capire se hai diritto a tasse più basse basta controllare la pagina 3 del 730/2024. Si parla sempre della pressione fiscale in Italia troppo alta, ma da cosa dipende? L’imposta che tutti sono chiamati a versare (oltre l’Iva che si paga su ogni bene e servizio acquistato) è l’Irpef, ovvero l’imposta sul reddito delle persone fisiche che ogni cittadino deve versare sui redditi che produce (guadagna).

Quando si pensa alla possibilità di abbassare le tasse l’unico modo che si prende in considerazione per abbassarle è costituito dalle detrazioni fiscali, ma non è proprio così. Passare, ad esempio, da uno scaglione di reddito per il quale è dovuto il 35% di Irpef e uno per il quale si paga il 23% di imposta, già è un grosso passo avanti, ma come si fa? La pagina tre della dichiarazione dei redditi, quella relativa al Quadro E Oneri e spese, può riservare delle sorprese di cui non tutti sono a conoscenza.

Si tratta di un vantaggio fiscale di cui non sempre i contribuenti sono a conoscenza, ma che consente di abbassare le imposte andando a posizionare il contribuente anche nello scaglione di reddito precedente (con l’applicazione di un’aliquota Irpef più bassa) grazie all’abbattimento del reddito imponibile.

La campagna della dichiarazione dei redditi è iniziata, ormai, da qualche mese, ma sono ancora molti i contribuenti che non hanno assolto all’obbligo dichiarativo. Proprio per questo motivo conoscere il modo di abbassare il reddito imponibile potrebbe essere un trucchetto (legale) per versare meno imposte.

La pagina tre della dichiarazione dei redditi

Quando si consulta la dichiarazione dei redditi con modello 730, a pagina uno troviamo il quadro dei dati anagrafici, quello dei familiari a carico, del sostituto di imposta e il Quadro A, quello relativo a redditi dei terreni.

A pagina due troviamo il:

  • quadro B relativo a redditi dei fabbricati e altri dati;
  • quadro C per i redditi da lavoro dipendente e assimilati;
  • il quadro D in cui si devono inserire gli altri redditi.

La parte più interessante della dichiarazione dei redditi, però, si trova a pagina tre, nel Quadro E, quello relativo a oneri e spese. La prima parte del Quadro E (sezione I) è dedicata alle spese per le quali spetta detrazione di imposta al 19%, al 26%, al 30%, al 35% e al 90%.

Quella che ci interessa in questo frangente, però, è la sezione II, quella relativa agli oneri deducibili in grado di abbassare il reddito complessivo.

Come abbassare il reddito e pagare meno tasse

Nella sezione II si inseriscono gli oneri deducibili e nello specifico nei righi:

  • E21 contributi previdenziali e assistenziali;
  • E22 assegno al coniuge;
  • E23 contributi per addetti ai servizi domestici;
  • E24 erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose;
  • E25 spese mediche e di assistenza per persone con disabilità:
  • E26 altri oneri deducibili;
  • da E27 a E30 i contributi per previdenza complementare per se stessi e per i familiari a carico;
  • E32 spese per acquisto o costruzione di abitazioni date in locazione;
  • E33 restituzione di somme al soggetto erogatore;
  • E36 erogazioni liberali in favore di onlus, Oc, Aps ed Ets.

La cosa importante, in questo frangente, è che molte di queste spese sono inserite direttamente nel modello precompilato dall’Agenzia delle Entrate e di fatto, il contribuente che le ha sostenute le troverà già indicate nel quadro E del modello 730 precompilato. Quali sono queste spese inserite in automatico? Per la precisione si tratta:

  • contributi versati per gli addetti ai servizi domestici e all’assistenza personale o familiare, anche tramite lo strumento del Libretto Famiglia;
  • contributi previdenziali e assistenziali tra i quali rientrano anche gli oneri versati per il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione.;
  • contributi versati alle forme di previdenza complementare;
  • erogazioni liberali nei confronti delle ONLUS, delle associazioni di promozione sociale, delle fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario la tutela, promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico e delle fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica.

Per chi ha sostenuto queste spese, quindi, la bella sorpresa è quella di trovare la spesa già dedotta dal reddito complessivo e, in alcuni casi, di vedere applicato lo scaglione di reddito precedente con aliquota Irpef più bassa.

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