Cos’è il tasso di interesse reale e perché è molto più importante del tasso nominale? Cosa succede se il tasso reale diventa negativo? Ecco cosa sapere.
Il tasso di interesse reale è una delle variabili economiche più significative per chi vuole comprendere l’andamento dei mercati finanziari e il valore reale degli investimenti. Questo indicatore aiuta a capire quanto rendimento un investimento produce, al netto dell’inflazione. In altre parole, il tasso di interesse reale misura il potere d’acquisto reale dei soldi investiti.
Ecco perché è importante questo dato, come calcolarlo e il rapporto tra tasso di interesse reale, nominale e inflazione.
Cos’è il tasso di interesse reale?
Quando parliamo di tassi di interesse, ci riferiamo quasi sempre all’interesse nominale: se investo 100 euro in un bond e dopo un anno mi viene restituito il capitale di 100 oltre a 5 di interesse, allora si può dire che il tasso di interesse è del 5%. Questo è esattamente il tasso di interesse nominale.
Esiste, però, un’altra concezione di tasso di interesse, che in termini di effetti sui mercati è persino molto più importante del tasso nominale: il tasso di interesse reale.
Il tasso di interesse reale rappresenta il rendimento effettivo di un investimento, al netto dell’inflazione. Quando si parla di tasso di interesse nominale, invece, ci si riferisce al tasso riportato su obbligazioni, prestiti o depositi bancari, senza considerare l’effetto dell’inflazione.
Per tasso di interesse reale si intende la differenza tra il tasso nominale e il tasso di inflazione. Se, ad esempio, l’inflazione in un dato momento è del 6%, allora il bond dell’esempio precedente che aveva un tasso nominale del 5% avrà un tasso di interesse reale negativo dell’1%.
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Come calcolare il tasso di interesse reale
La formula per calcolare il tasso di interesse reale è la seguente:
Tasso di Interesse Reale = (1 + Tasso di Interesse Nominale) / (1 + Tasso di Inflazione) − 1
In pratica, questa formula sottrae l’inflazione dal tasso di interesse nominale per ottenere il rendimento effettivo. In termini semplificati, si può approssimare la formula così:
- Tasso di Interesse Reale ≈ Tasso di Interesse Nominale − Tasso di Inflazione
Questa versione semplificata - che abbiamo applicato in parte al nostro esempio dei paragrafi precedenti - è utile quando i tassi di interesse e l’inflazione sono relativamente bassi. Tuttavia, per tassi elevati, la formula esatta è preferibile per ottenere un calcolo più preciso.
Per capire meglio, supponiamo che un investimento offra un tasso di interesse nominale del 5% annuo e che l’inflazione nello stesso periodo sia del 2%. Utilizzando la formula approssimata:
- Tasso di Interesse Reale ≈ 5% − 2% = 3%
Il tasso di interesse reale, quindi, è del 3%, che rappresenta il vero potere d’acquisto aggiuntivo ottenuto con l’investimento, al netto dell’inflazione.
Perché è così importante il tasso di interesse reale?
In un’economia con inflazione positiva, il potere d’acquisto del denaro diminuisce nel tempo, perciò il tasso di interesse reale fornisce una visione più accurata del rendimento effettivo.
Questa misura dell’interesse, quindi, è molto importante, perché è quella che influisce veramente sul processo decisionale degli investitori. Infatti, se l’interesse reale è negativo, cioè l’inflazione è più alta dell’interesse nominale, allora quell’investimento è da evitare perché non protegge il potere d’acquisto del capitale.
In una situazione normale, il tasso reale è sempre positivo. Questo perché chi presta denaro vuole innanzitutto proteggere il capitale dalla perdita di valore (inflazione), quindi ricevere un compenso per il consumo differito in luogo del consumo attuale. Tuttavia, le situazioni non sempre sono «normali». Può capitare che l’inflazione in un certo momento sia maggiore dei tassi nominali, come la realtà degli ultimi anni ci insegna.
Sintetizzando, potremmo dire che la valutazione (e il calcolo) del tasso di interesse reale è essenziale per alcuni buoni motivi.
- Valutazione degli Investimenti: gli investitori utilizzano il tasso di interesse reale per valutare il rendimento effettivo dei loro investimenti. Un alto tasso di interesse nominale potrebbe sembrare allettante, ma se l’inflazione è elevata, il rendimento reale potrebbe essere molto più basso.
- Decisioni di risparmio e consumo: anche i consumatori sono influenzati dal tasso di interesse reale. Quando i tassi di interesse reali sono alti, risparmiare diventa più vantaggioso perché il denaro guadagna potere d’acquisto. Al contrario, un tasso di interesse reale basso o negativo scoraggia il risparmio e incentiva il consumo.
- Prestiti e mutui: per chi accende un mutuo o un prestito, il tasso di interesse reale è cruciale. Se il tasso di interesse reale è basso, il costo effettivo del prestito sarà minore, incentivando l’indebitamento.
- politica monetaria: le banche centrali, come la BCE o la Federal Reserve, considerano il tasso di interesse reale quando decidono le loro politiche monetarie. Ad esempio, durante un periodo di alta inflazione, le banche centrali possono aumentare i tassi di interesse per mantenere il tasso reale positivo e stabilizzare il potere d’acquisto.
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Tasso di Interesse reale e inflazione: cosa sapere prima di investire
L’inflazione gioca un ruolo cruciale nel determinare il tasso di interesse reale. Quando l’inflazione è alta, anche i tassi di interesse nominali devono aumentare per mantenere il tasso reale positivo. Tuttavia, in scenari di bassa inflazione o addirittura deflazione, il tasso di interesse reale può risultare elevato anche con tassi nominali bassi.
Quando il tasso di interesse reale è negativo, significa che il rendimento di un investimento non riesce a compensare l’inflazione, riducendo il potere d’acquisto nel tempo. Un esempio è dato dai conti di risparmio che, a causa dell’inflazione, non offrono più rendimenti positivi in termini reali. I tassi di interesse reali negativi possono influenzare negativamente i risparmiatori, spingendoli verso altre forme di investimento con rendimenti superiori. Ma non sempre è così facile da decifrare questo dato, proprio a causa dell’inflazione.
Difatti, gli investitori non devono affidarsi solo ed esclusivamente a questo parametro per non rimanere impantanati nei suoi limiti. Al netto di tutto ciò che è stato detto, potremmo riassumere i concetti in alcuni punti chiave tra pro e contro.
Vantaggi
- Chiarezza sul rendimento: permette agli investitori di comprendere il rendimento effettivo dei loro investimenti.
- Strumento di valutazione: aiuta a paragonare diverse opzioni di investimento.
- Guida alle decisioni: orienta le decisioni di risparmio e investimento in base al contesto inflazionistico.
Svantaggi
- Difficoltà di previsione: poiché il tasso di interesse reale dipende dall’inflazione, è difficile da prevedere con certezza.
- Volatilità inflazionistica: in un contesto economico instabile, l’inflazione può variare significativamente, rendendo incerto il tasso di interesse reale.
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