Svolta per TIM dopo il via libera di Bruxelles. Secondo gli analisti il prezzo delle azioni salirà del 30% grazie al consolidamento del mercato italiano tlc.
Con l’approvazione dell’Unione Europea, Telecom Italia si avvicina alla conclusione della vendita della sua rete al fondo di private equity americano KKR per 22 miliardi di euro. Questa mossa, come sottolineato dal CEO Pietro Labriola durante un’intervista al podcast di Bloomberg “Quello Che i Soldi Non Dicono”, permetterà all’azienda di ridurre significativamente il proprio debito, posizionandosi in modo vantaggioso nel panorama delle telecomunicazioni italiane.
Attualmente, Telecom Italia ha una posizione finanziaria netta negativa di 25,2 miliardi di euro. La vendita della rete consentirà di ridurre il debito netto a circa 7,5 miliardi, offrendo alla società la possibilità di giocare un ruolo di primo piano nel processo di consolidamento del mercato delle telecomunicazioni in Italia. Labriola ha espresso fiducia nel futuro dell’azienda, sottolineando che con un debito ridotto, Telecom Italia sarà in grado di investire in nuovi settori redditizi come il cloud computing e i data center, oltre a rafforzare la sua presenza in Brasile, una delle aree più profittevoli del gruppo.
L’annuncio ha avuto un impatto positivo sul mercato azionario, con le azioni di Telecom Italia che hanno registrato un aumento superiore al 4%, portando il prezzo a 0,25 euro circa. Fabio Caldato, gestore di portafogli azionari di AcomeA, ha evidenziato che Telecom Italia rappresenta una scelta di valore per gli investitori, soprattutto alla luce della prevista diminuzione degli investimenti con l’avvicinarsi del completamento del 5G e del calo dei tassi d’interesse.
La concorrenza nel mercato italiano delle telecomunicazioni rimane intensa, soprattutto dopo l’accordo di Swisscom per l’acquisto di Vodafone Italia per 8 miliardi di euro. Tuttavia, Labriola vede ampie opportunità per Telecom Italia di partecipare attivamente al consolidamento del settore. Nonostante la guerra dei prezzi innescata dall’ingresso aggressivo di Iliad nel 2018, l’Italia continua a essere uno dei mercati delle telecomunicazioni più competitivi d’Europa.
Secondo le analisi, otto esperti su quattordici consigliano l’acquisto delle azioni Telecom Italia, con un target price medio di 0,329 euro, che rappresenta un potenziale incremento del 30% rispetto alla chiusura di ieri. Questa prospettiva positiva conferma la fiducia del mercato nella strategia di riduzione del debito e nella capacità di Telecom Italia di riposizionarsi come leader nel settore.
TIM: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
TIM prende fiato dopo lo slancio di inizio ottava. Il titolo dovrà lasciarsi alle spalle area 0,2540 per accelerare al rialzo in direzione di obiettivi a 0,27 circa, per il test della trend line che scende dai massimi dello scorso settembre, e più in alto fino a 0,30 e 0,33 euro. Al contrario, se area 0,2540 dovesse frenare le ambizioni di crescita dei prezzi, aumenterebbe il rischio di rivedere il titolo in area 0,24 e più in basso fino a 0,2260.
Per operare long su TIM potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HD4NPR4. Il certificato ha come sottostante TIM e presenta una barriera distante attualmente il 17,35%.
Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HD29J48, avente una barriera distante il 19,54% come sottostante TIM.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
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