L’alluvione nelle Marche è stato causato da un temporale autorigenerante: cos’è, come funziona e perché è difficile da prevedere per gli esperti.
L’ondata di maltempo che si è abbattuta sulle Marche e, in particolare, sui comuni di Cantiano e Sassoferrato è andata ben oltre le previsioni di allerta gialla della Protezione Civile. Nella sola serata di ieri, giovedì 15 settembre, sono caduti 400 millimetri di pioggia, una quantità che - spiegano gli esperti - solitamente cade in sei mesi (in questa zona). Il Cnr spiega che si è trattato del fenomeno più intenso degli ultimi 10 anni.
Il maltempo è stato causato da un temporale autorigenerante, noto anche come «V-Shaped Storm» (temporale a forma di V). Si tratta di un potente sistema temporalesco che si forma quando ci sono aree di forte instabilità, la caratteristica principale di questo particolare temporale è che insiste per diverse ore nella stessa zona e trae energia proprio dalle correnti di aria calda o umida, che in Italia arrivano da Sud.
Temporale autorigenerante: cos’è e come si forma?
«Un temporale autorigenerante di solito ha due caratteristiche: è stazionario, dato che insiste più o meno sempre sulla stessa area, e si dice “autorigenerante” perché questi temporali sono alimentati in continuazione da un flusso molto umido e mite che genera una dietro l’altra a catena, come fossero i vagoni di un treno, delle celle temporalesche. Queste celle in parole semplici si auto riforniscono di aria fredda, una sorta di sistema in loop, un circolo che non si spezza finché il flusso portante, quello al suolo che lo alimenta, non si interrompe. E questo si interrompe solo quando la perturbazione comincia a spostarsi, per esempio verso sud e nord. Se non si sposta però, come avvenuto nelle Marche, continua a insistere. E allora sono guai». Ha spiegato Giulio Betti del Cnr Lamma a La Repubblica.
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Sicuramente uno degli effetti del clima caldo che stiamo vivendo. In particolare nel caso delle Marche il mare, ancora molto caldo, ha rilasciato enormi quantità di vapore acqueo che si è condensato in nubi e poi, successivamente, in piogge. Il calore assorbito dal mare, soprattutto con il caldo record che stiamo vivendo, è un pericolo che potrebbe causare altri eventi straordinari come quello delle Marche.
Si poteva prevedere il temporale nelle Marche?
Sebbene gli esperti avessero previsto maltempo nella Regione, vista l’allerta di colore giallo per la giornata di ieri, non è stato possibile prevedere dove si sarebbe abbattuto il temporale.
«Da quanto osservato dal satellite si ipotizza un temporale autorigenerante, un V-shaped: dal satellite si vede infatti questa forma classica forma a V del sistema temporalesco. Di solito questi eventi se sono persistenti sono davvero molto pericolosi ma anche molto difficili da prevedere», ha spiegato Giulio Betti del Cnr LaMMA a La Repubblica.
Mentre in un’intervista Gianmaria Sannino, dal 2015 Responsabile Laboratorio Modellistica Climatica e Impatti dell’ENEA sull’Huffingtonpost si legge: «Noi climatologi ci aspettavamo che un evento del genere potesse verificarsi dopo un’estate così calda e siccitosa. Ma era impossibile prevedere che avvenisse nelle Marche. Potrebbe essere più semplice farlo per i meteorologi, ma in questo caso, evidentemente, anche i loro modelli potrebbero non essere bastati».
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