Tenaris balza del +8% sui massimi di fine 2023 a 16,25 euro. Ecco cosa aspettarsi dopo i risultati finanziari pubblicati oggi.
Tenaris vola in Borsa dopo i conti. Utile 2023 +55%, cosa non torna? Il 2023 si è chiuso con un utile in crescita del 55%. Nel quarto trimestre, i ricavi netti di Tenaris sono stati pari a 3,41 miliardi di dollari, registrando un calo del 5,7% rispetto all’anno precedente ma superando le stime degli analisti, che si attestavano a 3,12 miliardi di dollari. Anche se questo calo potrebbe sollevare delle preoccupazioni, è importante notare che l’azienda è riuscita a superare le aspettative degli analisti, soprattutto in termini di Ebitda e flusso di cassa libero.
L’Ebitda, che si è attestato a 975,3 milioni di dollari, ha registrato una diminuzione del 23% rispetto all’anno precedente, ma ha superato significativamente le previsioni degli analisti, stimati a 856,8 milioni di dollari. Questo risultato potrebbe indicare una maggiore efficienza operativa o una migliore gestione dei costi da parte dell’azienda, fattori che potrebbero avere un impatto positivo sulle prospettive future.
Anche l’EPS (Earnings Per Share), che è aumentato a 96 centesimi rispetto ai 68 centesimi del periodo precedente, ha superato le aspettative degli analisti, che si attestavano a 51 centesimi. Tuttavia, il dividendo proposto, pari a 40 centesimi per azione, è stato inferiore alle aspettative degli analisti, fissate a 57 centesimi.
Nonostante questo, gli analisti hanno accolto con favore i risultati di Tenaris, evidenziando il significativo superamento delle aspettative in termini di Ebitda e flusso di cassa libero. Le prospettive future dell’azienda sono anch’esse viste in maniera positiva, con previsioni che suggeriscono performance superiori al consensus. Questo potrebbe indicare una crescente fiducia nel potenziale di crescita e nel modello di business di Tenaris, nonostante le sfide attuali nel settore energetico.
Tenaris: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
Partenza sprint per Tenaris dopo i conti, a 16,16 euro (+7,15%). Il titolo si lascia alle spalle gli ostacoli a 15,25 euro dimostrando di possedere energie sufficienti per risalire in direzione dei massimi di inizio anno a 16 euro e fino ai top di novembre a 16,70 euro. Il perentorio ritorno sotto area 15,25 potrebbe negare le attese di rialzo e prospettare cali verso 14,65.
Per operare long su Tenaris potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HC8ANA4. Il certificato ha come sottostante Tenaris e presenta una barriera distante attualmente il 19,67%.
Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HC4NJ48, avente una barriera distante il 12,97% come sottostante Tenaris.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
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