Testamento parziale, come funziona e come si divide l’eredità

Ilena D’Errico

6 Gennaio 2024 - 20:19

Cosa si intende per testamento parziale, come funziona e come si divide l’eredità per le parti non contemplate dalle disposizioni.

Testamento parziale, come funziona e come si divide l’eredità

Il testamento parziale è quel testamento che non contempla tutto il patrimonio del de cuius, ma soltanto alcuni beni. È una pratica del tutto lecita, che non pregiudica la validità delle disposizioni a meno che ci siano altri problemi.

Di norma, però, l’eredità non viene suddivisa per beni, bensì su quote che spettano agli eredi che vengono calcolate sull’intera massa ereditaria. Quando il documento contempla soltanto alcuni dei beni bisogna quindi fare delle considerazioni aggiuntive, per assicurarsi che sia valido e capire come verrà diviso il resto dell’eredità. Più raramente si ha un testamento parziale che, pur non contemplando l’intero patrimonio, opera una suddivisione in quote.

Purtroppo, il testamento parziale non riguarda soltanto chi ha scelto di regolamentare soltanto le priorità, ma spesso anche chi ha fatto un testamento sommario trattando dei beni o eredi principali pensando di poterlo modificare in futuro. Vediamo quindi cosa c’è da sapere sul suo funzionamento, sulla validità e come avviene la divisione dell’eredità.

Come funziona il testamento parziale

Come è facile intuire il testamento parziale regolamenta la suddivisione di una parte del patrimonio ereditario, stabilendo l’attribuzione di alcuni beni o quote. In entrambi i casi il testamento è valido, ma è importante non ledere la quota di legittima spettante agli eredi legittimari.

Il coniuge e i figli (o in assenza di questi ultimi i genitori) hanno infatti diritto a una predeterminata quota dell’eredità, che dipende dal numero di legittimari concorrenti e non può essere loro negata (salvo indegnità). Nonostante ciò, il testamento lesivo della legittima viene comunque applicato in un primo momento, ma i legittimari hanno la possibilità di impugnarlo e ottenere dagli eredi testamentari la restituzione di quanto percepito oltre il consentito.

È evidente che è più semplice realizzare un testamento parziale per quote, anziché per beni, così da poter nominare ulteriori eredi rispetto a quelli previsti dalla legge e avere basi di calcolo più semplici. In particolare, è necessario che le disposizioni testamentarie rispettino la quota disponibile.

Quando il testamento regolamenta alcuni beni specifici, invece, si parla di legati (così si chiamano le disposizioni che attribuiscono beni determinati). I legatari hanno il vantaggio di non ereditare i debiti del defunto, ma il valore dei beni a loro destinati non deve comunque eccedere dalle quote di legittima.

Il legato è molto utile anche quando attribuito agli eredi (per legge o per testamento) perché consente di attribuire loro un bene specifico del tutto indipendente dalla quota ereditaria. Quando il legato è attribuito a un erede si parla di prelegato, che comunque deve rispettare i limiti di legittima.

Come si divide l’eredità

Come anticipato, il testamento parziale è perfettamente valido e applicato anche in ipotesi di violazione della legittima ma passibile di impugnazione. In ogni caso, vengono rispettate tutte le disposizioni del testatore e poi la restante parte dell’eredità è suddivisa secondo la legge. Per tutta la parte del patrimonio ereditario non contemplata dal testamento parziale si applica, infatti, la cosiddetta divisione oggettivamente parziale.

Su una parte dell’eredità si applicano quindi le norme sulla legittima, dunque saranno chiamati all’eredità il coniuge e i figli e in mancanza di questi ultimi i genitori (se mancano anche i genitori e il coniuge l’eredità va ai parenti più vicini entro il 6° grado, divisa in parti uguali senza priorità di linea). In ogni caso, l’eredità non può andare a nessun soggetto estraneo, salvo quelli nominati nel testamento.

Quando il testamento contiene prelegati, invece, si avranno eredi che riceveranno una porzione maggiore del patrimonio ereditario, composta dalla quota fissata dalla legge e dal bene indicato nelle disposizioni. Questo accade anche quando il prelegato riguarda più eredi, tra i quali il bene viene diviso in parti uguali.

Il testatore può operare una divisione specifica dei beni anche per quanto riguarda la quota di legittima, potendola comporre con i beni preferiti purché ne rispetti il valore. Ecco che un testamento parziale può essere utile a selezionare i beni per gli eredi legittimari, ai quali non può essere negata la quota, assicurandosi che gli altri siano divisi tra quelli nominati nel testamento.

In questi casi, però, è opportuno farsi assistere da un notaio per accertarsi di effettuare i calcoli sul patrimonio ereditario correttamente, senza tralasciare beni e donazioni o magari includendo crediti e beni che non rientrano nell’eredità.

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