La vicenda di The Rock Trading e il futuro delle cripto analizzati con Valeria Portale, direttrice dell’Osservatorio Blockchain e Web3 del Politecnico di Milano.
Dopo il blocco delle operazioni del più longevo exchange italiano di criptovalute, The Rock Trading, e le conseguenti indagini della magistratura tramite le procure di Firenze e Milano abbiamo affrontato le questioni aperte dalla vicenda e analizzato lo scenario cripto e blockchain italiano in una intervista a Valeria Portale, Direttrice dell’Osservatorio Blockchain e Web3 del Politecnico di Milano.
Migliore selezione degli operatori, necessità di una regolamentazione più stringente, maggiore educazione finanziaria da parte degli utenti, sono le linee da seguire secondo Valeria Portale, che però non si frena, anzi rilancia: i problemi di adesso non fermeranno il grande movimento, "la tecnologia cripto è il nostro futuro, dimostra di essere più avanti delle banche stesse”.
The Rock Trading: la vicenda in sintesi
The Rock Trading è stata la prima piattaforma italiana di exchange di criptovalute, nata nel 2011, e negli anni si è costruita una grande base di utenti, 34mila, e una credibilità che ne hanno fatto un punto di riferimento dello scenario cripto italiano.
Lo scorso 17 febbraio ha bloccato le operazioni a causa di mancanza di liquidità. Il blocco non è stato il primo problema recente della società: a fine gennaio la piattaforma aveva interrotto i rapporti con Banca Sella, sua storica banca di appoggio sin dall’inizio dell’operatività, e si era rivolta a un’altra istituzione di pagamento, l’irlandese Modulr.
Diciamo recente perché nel settembre 2021 un attacco alla società di servizi It della piattaforma aveva causato la sottrazione dal conto omnibus di The Rock Trading di 311 Ethereum (per un controvaleore di circa 900mila euro), ripianati degli amministratori con giacenze di cripto proprie.
Dallo scorso 21 febbraio gli utenti di The Rock Trading hanno riavuto accesso al monitoraggio dei loro saldi, ma sempre senza la possibilità di fare operazioni dispositive. Due giorni dopo la presidente di The Rock Trading, Stefania Barsalini, si è dimessa.
Nel frattempo gli utenti della piattaforma si sono organizzati e attraverso il Sindacato Italiano Tutela Investimento e risparmio hanno organizzato una class action per far valere i loro diritti.
Si è quindi mossa la magistratura, con due procure, a Firenze e Milano, a indagare sulle ipotesi di reato di truffa, appropriazione indebita e frode informatica.
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Valeria Portale dirige un osservatorio che monitora il mercato italiano e mondiale delle criptovalute e della blockckain.
La sua spiegazione su ciò che sta accadendo a The Rock Trading e all’intero sistema cripto non può che prendere le mosse dal cosiddetto “crypto winter”, ossia la crisi mondiale delle cripto conclamatasi con il fallimento di Ftx, ma iniziata ben prima, con la crisi di Terra Luna e con il drastico calo delle cripto guida, Bitcoin ed Ethereum.
Il che non ammanta di prevedibilità ciò che è accaduto a The Rock Trading, ma sottolinea l’aspetto dl la crisi di liquidità come frutto di una concatenazione di eventi.
Da un lato ci sono gli exchange e gli operatori, dall’altro ci sono i clienti, che vivono il tema della fiducia con eccessi, al ribasso o al rialzo, dimenticando la regola base: non custodire fondi negli exchange se non quelli strettamente necessari per fare trading.
Eppure le alternative alla custodia delle cripto presso un operatore centralizzato ci sono, come la custodia in proprio o quella presso operatore decentralizzato, e quindi su blockchain.
Alla stessa stregua ci sono dei criteri di affidabilità per capire se un operatore è affidabile: la proof of reserves (ossia la prova delle riserve a copertura delle operazioni), l’esistenza di un audit di un certificatore indipendente, le coperture assicurative e soprattutto la separazione fra i beni di clienti e propri, ossia ciò che eviterebbe il verificarsi di un caso come quello di Ftx.
The Rock Trading: le cripto saranno il nostro futuro nonostante tutto
Secondo Valeria Portale dovrebbe essere ormai chiaro a tutti che una maggiore regolamentazione è necessaria. Il quadro normativo che si invoca è quello europeo del regolamento MiCa, che però ancora non c’è e che se tutto va bene arriverà nel 2024 e forse sarà già obsoleto, secondo Valeria Portale.
Ma risparmiatori ed investitori dovrebbero poter operare tramite le istituzioni finanziarie su mercati regolati; le fintech cripto dovrebbero poter svolgere il loro ruolo di fornitori, partner o attori pienamente autorizzati e regolati.
Quello che conta, secondo Valeria Portale, è il fatto che nonostante questi problemi sono 14 milioni gli italiani che hanno già acquistato criptovalute o token, o che dichiarano di essere interessati a farlo in futuro.
E questo è un segnale importante, che dice due cose.
La prima è che gli utenti sono avanti rispetto alle istituzioni finanziarie, alle banche, nell’utilizzo della tecnologia.
La seconda è che la blockchain sta sempre più affermandosi come la tecnologia più affidabile al mondo, pertanto la decentralizzazione delle attività finanziarie sarà vincente nel lungo periodo.
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