Le azioni sono bloccate in un range, ma il perfezionamento della cessione di NetCo a KKR potrebbe muovere i prezzi. Vediamo cosa si attendono gli analisti.
TIM cosa succede alle azioni in Borsa dopo addio alla rete? Telecom Italia ha recentemente completato la cessione di NetCo a Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. (KKR), segnando una svolta significativa per l’azienda. Questa operazione, che ha visto la partecipazione di FiberCop, società controllata al 58% da TIM, e la successiva acquisizione da parte di Optics BidCo, una controllata di KKR, ha un valore massimo stimato di 22 miliardi di euro, inclusi earn-out legati a determinate condizioni.
L’operazione permetterà a TIM di ridurre l’indebitamento finanziario, con un deleverage al closing confermato in 14,2 miliardi di euro, portando a un netto effettivo di 13,8 miliardi di euro. Questo rafforzamento della struttura finanziaria è fondamentale per la strategia futura dell’azienda, che mira a concentrarsi maggiormente sulle componenti industriali e commerciali del mercato Consumer ed Enterprise in Italia.
In Borsa, TIM ha raccolto un totale di 10 giudizi “buy” e 6 “hold”, con un target price medio di 0,3 euro e un potenziale upside del 48,8%. Questi numeri riflettono l’ottimismo degli analisti riguardo alla nuova direzione strategica dell’azienda.
L’operazione con KKR è stata frutto di oltre due anni di lavoro e rappresenta una pietra miliare per TIM, come sottolineato dall’Amministratore Delegato Pietro Labriola.
La separazione dell’infrastruttura dai servizi, una prima a livello europeo, consente a TIM di focalizzarsi maggiormente sulla crescita e sull’innovazione, mantenendo al contempo una solida presenza come principale operatore Telco in Italia. Il Master Service Agreement (MSA) della durata di 15 anni, rinnovabile per ulteriori 15, garantisce la continuità dei servizi tra TIM e NetCo a prezzi di mercato.
La riduzione dell’organico da 37.065 a 17.281 persone evidenzia l’importanza di un modello aziendale più snello e focalizzato. La presentazione dei risultati preliminari del secondo trimestre 2024, prevista per il prossimo 1 agosto, fornirà ulteriori dettagli su questa trasformazione.
TIM: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
TIM si muove in un range tra 0,2210 e 0,2330 euro. Solo una stabilizzazione dei prezzi al di sopra del limite superiore permetterà al titolo di guardare a obiettivi a 0,2368 euro, per la chiusura del gap ribassista del 10 giugno, e più sopra verso area 0,2480. Discese sotto area 0,22 farebbero invece temere nuovi cali verso 0,2150 almeno.
Per operare long su Campari potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HD3LH17. Il certificato ha come sottostante Campari e presenta una barriera distante attualmente il 14,18%.
Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HD3LH41, avente una barriera distante il 14,60% come sottostante Campari.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
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