Tosap, cos’è e chi deve pagarla

Nadia Pascale

10 Luglio 2024 - 15:21

Cos’è la Tosap, Tassa per l’occupazione del suolo pubblico, chi deve versarla e chi è legittimato a riscuoterla? Ecco tutto ciò che c’è da sapere.

Tosap, cos’è e chi deve pagarla

Cos’è la Tosap? Chi deve pagarla e a quanto ammonta? Può sembrare strano, ma in Italia si pagano le tasse per occupare il suolo pubblico.

Nel nostro Paese ci sono numerose tasse e non sempre i cittadini hanno esatta contezza di cosa stanno pagando, tra le tasse che potresti dover pagare c’è la Tosap, Tassa per l’occupazione del suolo pubblico, ma di cosa si tratta, chi deve versarla e quali sono le scadenze del pagamento?

Ecco tutto ciò che c’è da sapere sulla Tosap.

Cos’è la Tosap

La Tosap è la Tassa per l’occupazione del suolo pubblico ed è riscossa da Comuni e Province per l’occupazione di beni facenti parte del demanio e del patrimonio indisponibile di tali enti locali, oppure appartenenti a privati, sui quali, però, risulti regolarmente costituita servitù di pubblico passaggio.

Perché è dovuta questa tassa? Generalmente si ritiene che chi occupa uno spazio pubblico limiti la disponibilità da parte di altri soggetti. Di fatto sul suolo pubblico per i Comuni e le Province vi sono oneri di manutenzione e, di conseguenza, gli stessi devono essere ripartiti tra coloro che usufruiscono di tale territorio, ma se un determinato bene pubblico è occupato in maniera prevalente da determinati soggetti, appare ovvio che siano proprio costoro a dover partecipare in maniera prevalente.

Ad esempio, negli ultimi anni abbiamo assistito al proliferare di dehors davanti a bar e ristoranti, si è partiti con una sorta di deroga per favorire il distanziamento nel periodo pandemico consentendo comunque a bar e ristoranti di avere delle entrate.

Ovvio che la gestione della pulizia e la manutenzione in genere per tali spazi possa richiedere maggiore impegno, ma è anche vero che sono i proprietari di tali attività ad avere un maggiore guadagno e quindi su costoro ricade un onere maggiore attraverso la Tosap.

Per capire in quali casi deve essere pagata la Tosap è necessario determinare qual è il suolo pubblico e quindi per l’occupazione di quali spazi è dovuto tale tributo.

Per suolo pubblico si intendono strade, corsi, piazze, aree private gravate da servitù di passaggio, spazi sovrastanti e sottostanti il suolo pubblico, comprese condutture e impianti, zone acquee adibite all’ormeggio di natanti in rivi e canali.

Cosa si intende per occupazione del suolo pubblico e quando è dovuta la Tosap?

Per occupazione del suolo pubblico si intende un’occupazione effettuata a seguito del rilascio di una concessione. L’occupazione di suolo pubblico si distingue in 3 tipologie: permanente, temporanea e ricorrente.

L’occupazione temporanea ha una durata inferiore a un anno. L’occupazione permanente ha una durata compresa tra un anno e 9 anni.

Si può trattare di occupazione permanente come nel caso di edicole, i chioschi, gli attraversamenti aerei permanenti delle strade, le pensiline delle fermate dei mezzi di trasporto pubblico o di copertura degli ingressi privati ma che insistono sul suolo ad uso pubblico.

La concessione permanente per l’occupazione di suolo pubblico rappresenta l’atto attraverso il quale l’Amministrazione Comunale, facendo uso di un potere discrezionale, sottrae un bene pubblico all’uso comune e lo mette a disposizione di specifici soggetti. Tale concessione viene comunque rilasciata al fine di realizzare una funzione primaria o comprimaria del bene pubblico e non per il conseguimento di interessi meramente privati.

Si può richiedere anche un’occupazione ricorrente, si intende l’occupazione, realizzata dal medesimo soggetto, che si ripeta almeno una volta al mese o che sia programmata secondo uno specifico calendario, ad esempio per partecipare a mercati.

Tosap: la normativa di riferimento

La Tosap può essere considerata una tassa storica, infatti, la prima disciplina è contenuta negli articoli 192 e seguenti del regio decreto 1175 del 14 settembre 1931, tale disciplina è stata poi abrogata e sostituita nel 1994 dal decreto legislativo 507 del 1993, integrato dal D. Lgs. n. 566 del 28 dicembre 1993, entrato in vigore il primo gennaio 1994.

Ulteriori modifiche vi sono state con l’art. 51, lett. a), 2° comma, del D. Lgs. n. 446/97 che ha disposto l’abrogazione di questa tassa a partire dal 1° gennaio 1999.

L’articolo 63 dello stesso decreto aveva però previsto la possibilità per Province e Comuni di introdurre un canone (Cosap) per le occupazioni di aree pubbliche in sostituzione della Tosap.

Nel 1998 con la legge 448 viene cancellato l’articolo 51 del decreto legislativo 446, di fatto la Tosap non è mai stata abrogata.

Il presupposto della Tosap è dettato nell’articolo 38 del decreto legislativo 507 del 1993. Stabilisce

Sono soggette alla tassa le occupazioni di qualsiasi natura, effettuate, anche senza titolo, nelle strade, nei corsi, nelle piazze e, comunque, sui beni appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile dei comuni e delle province.[…] soggette alla tassa le occupazioni di spazi soprastanti il suolo pubblico, ad esclusione di balconi e verande, bow-windows e simili infissi di carattere stabile, nonché le occupazioni sottostanti il suolo medesimo, comprese quelle poste in essere con condutture ed impianti di servizi pubblici gestiti in regime di concessione amministrativa.

Sono soggetti passivi i titolari del provvedimento autorizzazione e/o concessione emesso dai Comuni e dalle Province, indipendentemente dalla persona che utilizza in concreto lo spazio interessato.

Decreti Covid e norma attuale per la Tosap

Quelle viste sono le regole generali, ma nel periodo della pandemia Covid 19 sono state adottate misure di agevolazione il cui obiettivo era sostenere il reddito delle attività legate al settore della ristorazione e favorire il distanziamento al fine di evitare il propagarsi della pandemia.

Con diversi decreti emanati di volta in volta sono state previste esenzioni dal versamento della Tosap per:

  • esercizi di ristorazione, per la somministrazione di pasti e di bevande;
  • esercizi per la somministrazione di bevande, comprese quelle alcoliche di qualsiasi gradazione, nonché di latte, di dolciumi, compresi i generi di pasticceria e gelateria, e di prodotti di gastronomia;
  • sale da ballo, sale da gioco, locali notturni e stabilimenti balneari.

Attualmente la maggior parte degli spazi concessi sono ancora disponibili per l’occupazione, ma ovviamente, non è più prevista l’esenzione Tosap.

Regolamentazione Tosap

Le regole viste sono generali e previste in norme a carattere nazionale, spetta però a Province e Comuni adottare il regolamento per la Tosap. Il regolamento deve contenere:

  • indicazione delle procedure per il rilascio, il rinnovo e la revoca degli atti di concessione;
  • tariffe;
  • modalità e termini di pagamento;
  • previsione di eventuali agevolazioni;
  • determinazione forfetaria del canone, per le occupazioni permanenti con cavi, condutture e altri manufatti, realizzate da aziende di erogazione di pubblici servizi e relative attività strumentali;
  • canone maggiorato per occupazioni abusive;
  • sanzioni amministrative pecuniarie.

Chi può richiedere il permesso per l’occupazione del suolo pubblico

Chiunque intenda occupare un suolo pubblico, almeno 30 giorni prima dell’inizio dell’occupazione deve richiedere l’autorizzazione/concessione. Naturalmente richiede l’occupazione chi ha un interesse, prevalentemente economico, per tale occupazione. Ad esempio, l’occupazione ricorrente si può richiedere per la partecipazione a mercati.

Nella richiesta occorre indicare le generalità del richiedente, occorre inoltre definire i termini di utilizzo, quindi se si devono installare delle opere, data di inizio e di fine, modalità in cui si intende utilizzare lo spazio pubblico.

Se si intende esercitare un’attività per la quale siano previste delle autorizzazioni, concessioni, devono essere allegate anche le stesse. Ad esempio per il dehors di un ristorante è necessario avere le autorizzazioni a svolgere tale attività.

Una volta riconosciuta la concessione, la stessa può venir meno anche per decadenza, come nel caso in cui non si rispettino le condizioni previste dalla concessione stessa.

Come fare la richiesta di occupazione del suolo pubblico?

La concessione dello spazio pubblico soggetto a Tosap deve essere richiesta al Comune o alla Provincia rivolgendosi agli uffici preposti. Per conoscere le regole di dettaglio si deve far riferimento al Regolamento locale.

Generalmente l’autorizzazione deve essere chiesta almeno 30 giorni prima rispetto alla data nella quale si vuole iniziare l’occupazione.

Entro 30 giorni dalla concessione si effettua il versamento, negli anni successivi al primo, il versamento deve essere effettuato entro il 31 dicembre di ogni anno.

Come calcolare la Tosap

Si è visto che le regole della tassazione Tosap sono deliberate dal soggetto attivo del tributo, quindi Provincia o Comune, vi sono però delle regole generali da rispettare. In particolare:

  • non possono essere tassate le occupazioni che, in relazione alla medesima area di riferimento, sono complessivamente inferiori a mezzo metro quadrato o lineare;
  • le superfici oltre i 1.000 mq possono essere calcolate al 10%;
  • per l’installazione di attrazioni, giochi e divertimenti dello spettacolo viaggiante le superfici sono calcolate in ragione del 50% fino a 100 mq; 25% per la parte eccedente i 100 mq fino a 1.000 mq; 10% per la parte che supera i 1.000 mq.

Sono previste ulteriori esenzioni Tosap per:

  • enti religiosi, ma relativamente a occupazioni di suolo pubblico che hanno finalità di culto;
  • enti non commerciali aventi finalità educative, sociali, previdenziali;
  • Stato, Enti locali.

Come pagare la Tosap

Il pagamento della Tosap deve essere fatto con versamento delle somme sul conto corrente postale del Comune o della Provincia. Per gli enti che sono in convenzione con l’Agenzia delle entrate il versamento può essere effettuato anche con il modello F24.

In caso di occupazioni temporanee l’obbligo della denuncia e assolto con il pagamento della tassa e la compilazione del modulo di versamento da effettuarsi entro il termine previsto per le occupazioni stesse. Se l’importo previsto supera i 258,23 euro è possibile effettuare il pagamento a rate. Si tratta di 4 rate trimestrali senza sanzioni e interessi.

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