Cosa cambia quest’anno per i maturandi? Prepararsi per la seconda prova con i facsimile del Ministero dell’Istruzione non è molto utile.
Per i maturandi 2022 giovedì 23 giugno si terrà la seconda prova scritta, quella d’indirizzo. Il penultimo passo prima del diploma quest’anno vede di fatto alcune variazioni rispetto alle modalità adottate a partire dallo scoppio della pandemia. In realtà questa è una prova diversa anche se messa a confronto con l’impostazione antecedente al 2020 ed è forse questo il vero punto di svolta.
Tornando al tradizionale scritto in aula, ma in forma ibrida tra standard ministeriale e discrezionalità delle scuole, i ragazzi e le ragazze oggi seduti tra i banchi avranno davanti dei riferimenti omogenei a livello di gruppo classe ma non univoci a livello nazionale e, cosa ancor più importante, nessun vero e proprio facsimile online.
Capendo quindi il meccanismo, la durata della prova stessa e il suo peso sul punteggio finale per l’Esame di Stato, ecco qualche riflessione utile per comprendere come si sono effettivamente organizzati istituti e allievi.
Quanto dura la seconda prova?
Come di consueto, la durata della seconda prova della Maturità 2022 varia a seconda degli indirizzi di studio anche se di norma si comincia sempre alle ore 08:30.
Da regolamento ministeriale lo svolgimento non può prolungarsi oltre il tempo stabilito, in genere per un massimo di 6 o 8 ore distribuite nell’arco di una sola mattinata, ma ci sono ovviamente alcune eccezioni.
Ad esempio l’esame per il liceo musicale e coreutico richiede almeno due giorni mentre nei licei artistici il tutto si svolge in un massimo di tre giorni per un monte ore di 6 ore al giorno (escluso il sabato).
No tracce online: cosa è cambiato quest’anno
Da tempo sappiamo che le tracce della seconda prova all’esame di Maturità 2022 non saranno ministeriali. Per il 2020 e il 2021 era il docente di classe ad assegnare le tracce a partire dal programma svolto mentre quest’anno la scelta spetta all’intera commissione. Resta quindi l’indipendenza dei singoli istituti ma scompare di fatto l’opzione dei temi scritti a casa, differenziati per studente e presentati direttamente in forma orale durante l’esame finale.
Questo meccanismo sarà utile a elaborare delle tracce in base al programma effettivamente svolto durante l’arco dell’anno scolastico garantendo però una maggior omogeneità nell’impronta.
Entro il 22 giugno le commissioni hanno infatti elaborato tre proposte di tracce in base alle informazioni contenute nei documenti del consiglio di classe. Stamattina invece si procederà con il sorteggio di una delle tre buste e poi con lo svolgimento.
La domanda a questo punto sorge spontanea; a fronte di queste procedure è stato davvero più complesso prepararsi? In realtà no. La possibilità di dedicare più tempo alla stesura del testo senza la pressione del classico clima d’esame di certo quest’anno è venuta meno, ma il ripristino della modalità in presenza in realtà corrisponde, senza alcuna variazione, alle esercitazioni e ai compiti che i maturandi sono stati abituati a svolgere in classe durante l’anno. La tipologia di prova è quindi nota e l’unico svantaggio per gli studenti è che non esistono delle vere e proprie simulazioni relative all’anno 2022.
Essendo la scelta demandata alle scuola non è particolarmente utile consultare le banche dati sul sito ufficiale del Ministero dell’Istruzione. Certo, questa resta un’opzione valida per chi invece desiderasse comunque farsi un’idea della struttura generale, ma è di certo più sensato e conveniente ragionare su quali siano stati i capisaldi nel programma svolto per intuire gli argomenti sui quali prepararsi al meglio.
Quanto vale la seconda prova?
A questo punto dobbiamo però anche ricordare che la seconda prova di maturità è quella con il punteggio meno incisivo ai fini del conteggio generale per l’esito del voto finale.
Grazie alle informazioni che il ministero ha reso note diverso tempo fa conosciamo già il metodo di calcolo del voto di maturità per il 2022 e sappiamo che è estremamente trasparente. I voti delle tre prove saranno così suddivisi:
- massimo 15 punti per la prima prova;
- massimo 10 punto per la seconda prova;
- massimo 25 punti per il colloquio orale.
A questi punteggi vanno poi sommati i crediti formativi ottenuti nel corso del triennio per un massimo di 50 punti totali. Capire quindi a quanto equivale il proprio voto finale dell’esame di Stato non è poi così difficile.
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